di Roberto Pellegrino
Il Governo vuole rendere funzionale il settore della vendita al minuto di carburante armonizzando la regolamentazione attuale, senza creare nuove norme.

La strada prescelta è quella di deregolamentare orari e classificazioni, di rompere la concentrazione della distribuzione (in mano a pochi soggetti), di aiutare il gestore a diventare padrone della sua stazione di servizio attraverso un apposito Fondo per la Razionalizzazione e di permettere la vendita dei famosi prodotti "non oil".

La questione è controversa, soprattutto perché le compagnie vogliono tenersi ben strette le licenze "accessorie" per venderle ai gruppi della grande distribuzione (ipermercati, catene di ristoranti…), mentre il Governo ha approvato un decreto che promette le attività "extra settore" ai gestori.

In più pesa la struttura verticale del comparto, che impedisce una reale concorrenza. Infatti si guarda anche al modello estero: un marchio che in un Paese possiede una raffineria non può contemporaneamente gestire direttamente gli impianti di erogazione.