Pagando la benzina con carta di credito o bancomat il rifornimento costa 1500 lire in più, dovute alla banca ogni volta che si paga il pieno con la "moneta di plastica". Anche il gestore paga una percentuale sul pagamento (tra lo 0,5 e l'1,2%) che rappresenta circa un terzo del già ridotto guadagno sul prezzo dei carburanti.

Per questo i gestori, confortati dal ministro dell'Industria Letta che ha definito la commissione "un balzello di 100 lire al litro che non ha equivalenti in Europa", hanno deciso di protestare contro compagnie e banche accettando per oggi unicamente pagamenti in contanti.

L'Abi (l'associazione delle banche italiane) ha replicato che "è normale che l'esercente paghi una percentuale sulle vendite pagate con Bancomat e carta di credito, mentre le 1500 lire a operazione a carico del cliente è fissa e ben nota". Intanto il gruppo Agip-Ip abbassa i listini di 10 lire: super a 2255 lire e senza piombo a 2170.