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Allarme furti: rubati ogni anno 100.000 ciclomotori

il 24/09/2000 in Moto & Scooter

Vengono smontati e venduti in Italia e all'estero con documenti contraffatti e telai taroccati. Un fenomeno in crescita che sta interessando anche la criminalità organizzata

Vengono smontati e venduti in Italia e all'estero con documenti contraffatti e telai taroccati. Un fenomeno in crescita che sta interessando anche la criminalità organizzata


di Roberto Pellegrino
Ogni anno in Italia vengono rubati 100.000 ciclomotori. La polizia ne recupera circa un terzo. Il resto viene venduto con documentazione falsificata in Italia, impacchettato e spedito nei Paesi dell'Est europeo e del Nord Africa, o ancora smontato e riutilizzato al mercato nero del ricambio. Un traffico che alimenta la microcriminalità e che sta interessando anche traffici malavitosi di livello più alto.

E' quanto emerso nel convegno "Furto e riciclaggio del veicolo motorizzato a due ruote - Il connubio tra pubblico e privato nella prevenzione" organizzato dal Ministero degli interni, dall'Ancma e dalla FMI il 21 settembre a Roma.

I dati enunciati dalle relazioni dei rappresentanti delle tre organizzazioni sono a dir poco allarmanti per i 9 milioni di motociclisti italiani, una popolazione particolarmente a rischio nelle aree metropolitane di Roma, Napoli e Milano, dove sono concentrati il 30 per cento dei furti consumati sul territorio nazionale.

Come se non bastasse l'alta percentuale di furti ha contribuito a fare impennare le tariffe assicurative quando addirittura ad escludere in alcune zone la possibilità di assicurare i ciclomotori con la garanzia di incendio e furto.

La realtà è che rubare una moto o un motorino è molto facile. Lasciando da parte i proprietari distratti (molti) che dimenticano le chiavi nel cruscotto, la maggior parte dei veicoli è sprovvista di sistemi antifurto mentre i "normali" sistemi di sicurezza (catene, lucchetti, etc.) sono spesso inefficaci quando il ladro è provvisto di due braccia e di un furgone.

Altrettanto semplice è l'operazione di riciclaggio dei motoveicoli rubati: è sufficiente alterare il numero di telaio, falsificare targhe e libretti di circolazione utilizzando gli stampati rubati in bianco presso gli uffici provinciali della MCTC. Diffusissima la tecnica del "tarocco" che consiste nel dotare il veicolo rubato della targa e dei documenti di uno gravemente danneggiato dello stesso tipo e modello alterando il telaio per farlo corrispondere a quello dei documenti.

Eppure basterebbe poco per fermare o almeno rallentare il fenomeno che viene alimentato nelle grandi città anche dalla penuria - se non dall'assenza - di parcheggi custoditi riservati ai motociclisti. Tra le proposte avanzate durante il convegno, la realizzazione di un libretto dei ciclomotori dotato di microchip che, con un sistema analogo a quello delle carte di credito, non consenta di duplicare i dati. La stessa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per marcare le componenti principali dei motoveicoli rendendole sempre riconoscibili all'esame di un lettore elettronico. Ladri di moto e motorini, compratori fintamente ingenui e officine di riparazione e "rottamatori" compiacenti verrebbero immediatamente smascherati.

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