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Le responsabilità di chi gira in pista

il 02/04/2002 in Attualità

Un’inchiesta di Motonline per affrontare un problema di cui si parla poco ma che non va sottovalutato. Questo il quadro generale e le possibili soluzioni preventive

Le responsabilità di chi gira in pista
I piloti "licenziati" sono automaticamente coperti da una polizza per la responsabilità civil

Un’inchiesta di Motonline per affrontare un problema di cui si parla poco ma che non va sottovalutato. Questo il quadro generale e le possibili soluzioni preventive
di Riccardo Matesic
(in collaborazione con l'Avv. Antonio Cesarini)




Uno degli argomenti più sentiti dai motociclisti sportivi è quello della responsabilità civile di chi gira in pista.
In altri termini, chi paga in caso di incidente? E se ci sono dei feriti?
Fate anche gli scongiuri del caso, ma la questione non è da poco. Per chi non si è mai posto il problema può sembrare non importante, ma a volte anche le aziende ospedaliere hanno preteso il pagamento delle spese sanitarie e di degenza direttamente dai malcapitati motociclisti infortunati. Quasi una burla dopo il danno, se non fosse per il fatto che si parlava di conti di diverse migliaia di euro…
Vale allora la pena di impiegare qualche minuto per leggere questa inchiesta di Motonline, che non vuole fare del terrorismo, spaventandovi; piuttosto abbiamo cercato di prevenire un possibile problema, perché anche in questo caso qualcosa si può fare.

La responsabilità civile





Quando si gira in pista, che si tratti di un autodromo o di un crossodromo, non vigono le regole del codice della strada né le coperture assicurative usuali.
Insomma, anche se girate con una moto da strada regolarmente assicurata, un mezzo che magari avete usato anche per raggiungere l’autodromo, quando siete in pista non avete alcuna forma di copertura assicurativa. Questo perché si tratta di circolazione non a norma di Codice su un circuito privato.
Questo significa che se causate un incidente dovrete rifondere di tasca vostra i danni dell’altro pilota, sia quelli della sua moto che i suoi danni fisici. Insomma, siete esposti a una azione penale se il danneggiato dovesse sporgere querela.
Attenzione poi ai danni al circuito: se le infrastrutture dell’autodromo vengono danneggiate, potrebbero esservi addebitate, a meno che l’autodromo non disponga di un’apposita polizza assicurativa che copre questo genere di danni.





Ovviamente lo stesso discorso vale se qualcuno vi fa cadere. Potete chiedergli il risarcimento di tutti i vostri danni, sapendo, però, che dovrà far fronte di tasca propria. Potrebbe insomma non avere i soldi… oppure potreste dover affrontare una lunga causa civile; e sarebbe necessario dimostrare la colpa dell’altro, con dei testimoni. Insomma, non vi stiamo istigando a farvi causa uno con l’altro, anche perché in pista conviene comunque fare attenzione e chi gira abitualmente sa che ci sono delle regole da rispettare che riducono i rischi.
La situazione è invece agevolata quando l’incidente è causato da un pilota con licenza della FMI. La licenza comprende infatti una copertura assicurativa di responsabilità civile che copre i danni causati a persone e cose nell’ambito della circolazione in pista. In tal caso basta fare una denuncia e avviare le pratiche di risarcimento.
Se invece volete cautelarvi senza prendere la costosa licenza di pilota, potete pensare a un’assicurazione individuale, oppure potete rivolgervi a uno degli enti di promozione sportiva, come l’UISP (Unione Italiana di Sport Popolare) oppure lo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale).

In ospedale
Non è infrequente che le strutture pubbliche di pronto soccorso provino ad accollare allo sfortunato pilota le spese sanitarie conseguenti a una caduta in autodromo o crossodromo.
Si tratta a nostro parere di un indebito. I rischi derivanti dalla pratica sportiva rientrano infatti fra le “spese mutuabili” e ogni struttura ospedaliera pubblica è tenuta a garantire gratuitamente le cure necessarie nell’ambito dei servizi previsti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Eventualmente l’azienda ospedaliera potrebbe, ma anche qui usiamo il condizionale, rivalersi su un eventuale colpevole dell’incidente qualora ci fosse un dolo, una colpa, particolarmente manifesta. Insomma, bisognerebbe ipotizzare un incidente causato volutamente da qualcuno, e francamente ci sembra improbabile. Oppure dovrebbe essere provata una carenza grave dell’impianto dove si svolgevano le prove; in tal caso la struttura ospedaliera potrebbe rivalersi sui responsabili dell’impianto.
Ciononostante periodicamente ci arriva la segnalazione di qualche ospedale che prova a presentare la parcella per la degenza di un motociclista feritosi in autodromo. Qualora succeda anche a voi di incappare, malauguratamente, in una vicenda di questo tipo, sappiate che già in passato alcuni motociclisti hanno portato avanti -e vinto- delle cause civili per evitare di pagare il conto. Un buon avvocato insomma non dovrebbe avere problemi a risolvere il vostro problema.
Le responsabilità di chi gira in pista
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