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Piemonte

Valsesia: 100 km di cultura

di Flavio Gilardoni il 22/07/2010 in Piemonte

Opere patrimonio dell'Unesco, belle strade da vivere in sella alla propria moto e paesaggi piacevoli immersi tra il lago d'Orta e le montagne. Il tutto in Piemonte a a pochi chilometri dalla caotica vita cittadina

Valsesia: 100 km di cultura
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Alla fine di ogni giro in moto mi stupisco come l'Italia sia piena di tesori nascosti, e provo un grande senso di appagamento per essere riuscito a visitare questi splendidi capolavori sparsi negli angoli più appartati del nostro territorio, come se non volessero disturbare con la loro bellezza straordinaria.
La dimostrazione la troviamo nell'itinerario in Valsesia, la valle a ovest del lago d'Orta separata da una catena montuosa con vette che arrivano ai 1300 metri. Il posto non è totalmente sconosciuto a giudicare dalla quantità di veicoli presenti sulle sponde del lago, ma la quasi assenza di traffico sulle strade montane fa pensare che forse non è poi così rinomato, tutto a vantaggio di noi motociclisti che possiamo goderci il giro in totale tranquillità.
Eccoci pronti allora a segnalare a tutti gli appassionati delle due ruote un itinerario in mezzo alla natura rigogliosa, alla scoperta dei capolavori tutelati dall'Unesco, i Sacri Monti di Orta San Giulio e Varallo Sesia, e il santuario della Madonna del Sasso. Il giro inizia da Orta, raggiungibile facilmente con la A26 passando da Borgomanero.
Valsesia: 100 km di cultura
Non c'è molto da dire sul tratto di strada dall'uscita del casello autostradale fino all'estremità sud del lago d'Orta, se non segnalare i numerosi dispositivi elettronici per il controllo della velocità disseminati lungo il percorso.
Il tratto interessante inizia dopo l'abitato di Gozzano, pochi chilometri dall'estremità meridionale del Cusio (nome ufficiale del lago), dopo una ventina di chilometri dal casello di Castelletto Ticino sull'A26. Finalmente la strada comincia a essere divertente con una sequenza di curve ben raccordate su un fondo stradale in ottime condizioni, che garantisce una guida rilassata in totale sicurezza, pur procedendo ad andatura non propriamente moderata.
Purtroppo la presenza degli autovelox non permette di percorrere la strada alla velocità che meriterebbe, ma per la sicurezza qualche piccolo "sacrificio" diventa obbligatorio. In ogni caso l'andatura obbligatoriamente disciplinata permette di godersi il paesaggio incastonato tra le colline, che non sarebbe apprezzato se si fosse troppo presi dalla guida.
I cinque chilometri che separano Gozzano e l'ingresso di Orta percorsi a velocità turistica, non sottrae il divertimento di guidare sulla strada tortuosa che, se affrontata alla velocità giusta, si trasforma in una danza con la moto.
Giunti a Orta San Giulio, consigliamo una sosta adeguata per visitare uno dei due capolavori che vedremo nell'itinerario tutelati dall'Unesco: Il Sacro Monte dedicato a San Francesco d'Assisi. Costruito tra il 1590 e il 1630 il percorso devozionale del Sacro Monte si fonde in maniera esemplare con il paesaggio circostante per raccontare ai fedeli la vita e i miracoli del santo patrono italiano.
Unico nel suo genere, è una monografia raccontata come una rappresentazione cinematografica, per il realismo delle statue in legno a grandezza naturale racchiuse in cappelle affrescate, simili a una scenografia teatrale. Il parco naturale di tredici ettari che ospita le venti cappelle del Sacro Monte, sorge a 400 metri sulla sommità della collina che sovrasta Orta San Giulio da dove Friedrich Nietzsche contemplò il paese sottostante e l'intero lago omonimo, con al centro l'unica isola del lago prealpino: l'Isola di San Giulio. Posta a quattrocento metri dalle coste, percorrendo il perimetro sulla strada pedonale alla luce calda del crepuscolo, l'isola, illuminata dalle luci delle abitazioni costruite sulla roccia sapientemente plasmata per dare spazio agli edifici, assume un fascino particolare.
Al centro di numerosi conflitti nell'antichità sorgeva un castello a difesa dell'isola, che in seguito fu abbattuto per fare spazio a un convento che trasmette un'atmosfera mistica all'intero blocco di edifici. L'isola è raggiungibile da Orta con un servizio di motoscafi attivo dalle 9,00 alle 18,00 nei mesi estivi da piazza Motta, un'elegante piazza racchiusa da portici dove si affacciano discreti i negozi che vendono le specialità locali, e da dove si dipana una rete di vicoli che si snodano tra le eleganti dimore dal caratteristico tetto d'ardesia.
Lungo la "Salita della Motta" si affacciano numerosi palazzi gentilizi, alcuni dei quali finemente affrescati da artisti nazionali ed esteri che pongono Orta nel circuito dei paesi dipinti, a fianco della parrocchiale di Santa Maria Assunta, imponente chiesa del XV secolo abbellita con preziose decorazioni di autorevoli pittori. Capita di frequente che nel centro storico di Orta importanti artisti contemporanei espongano le loro installazioni, quasi a trasformare i vicoli in una galleria d'arte a cielo aperto.
Valsesia: 100 km di cultura
Terminata la visita di Orta con il suo prezioso Sacro Monte, torniamo alle moto parcheggiate ai confini del centro chiuso al traffico, per riprendere il giro alla volta di Omegna, il paese di Gianni Rodari, a una decina di chilometri percorsi sulla strada che costeggia la sponda orientale del lago.
Facendo attenzione allo svincolo posto pochi chilometri prima dell'abitato, si giunge al centro del paese per assistere a un fenomeno naturale che si potrebbe definire unico: il defluire "controcorrente" delle acque del torrente Nigoglia, emissario del lago d'Orta. Dal ponte vicino a Corso Garibaldi che scavalca il torrente, si può osservare come l'acqua scorra a nord, verso le montagne, unico caso tra gli affluenti dei laghi prealpini dove il flusso dell'acqua è rovesciato.
Il punto d'osservazione del curioso fenomeno nel centro del paese, vanto della cittadina tanto da essere citato come motto sulla facciata del municipio con la scritta in dialetto "La Nigoeuja la va in su; e la legg la fèm n?!", ossia "la Nigoglia scorre in su e la legge la facciamo noi!", è un'ottima occasione per una rilassante passeggiata tra i vicoli lastricati incastonati tra le abitazioni variopinte e una camminata sul lungolago, prima di riprendere le moto per proseguire con l'itinerario.
Lasciato alle spalle il centro storico alla rotonda, in corrispondenza della concessionaria d'auto, a sinistra inizia il tratto collinare che porterà sulle alture occidentali che sovrastano il lago. A otto chilometri da Omegna sulla strada a mezza costa con vista panoramica, dopo un chilometro dall'abitato di Cesara si abbandona la Sp88 in direzione Civiasco-Varallo, inerpicandosi sulle alture della catena montuosa a ovest del Cusio. Purtroppo la strada che porta alla Colma non permette una guida fluida come meriterebbe a causa del fondo sconnesso che impone continue correzioni, ma questo permette di apprezzare meglio i profumi e i colori della vegetazione rigogliosa.
Giunti però alla sommità della salita lo scenario cambia, e non solo per la presenza di due trattorie di sicuro interesse. Provate entrambe possiamo affermare che la qualità è perfettamente in linea con la spesa sostenuta, unica differenza l'accessibilità. La Betulla, sulla strada, è in pratica impossibile da non vedere mentre l'agriturismo La Colma si trova a un chilometro di una strada secondaria a tratti sterrata. In entrambi i casi la vegetazione che circonda i locali consente piacevoli soste all'ombra degli alberi dopo un pranzo abbondante, talora accompagnato da vini corposi. Proseguendo il giro in direzione di Varallo, fortunatamente cambia il fondo stradale e le buone condizioni dell'asfalto su questo versante della montagna, permette una guida molto più rilassata.
Si percorrono così una decina di chilometri di puro divertimento e l'assenza di traffico massiccio aumenta il piacere della guida sul misto di curve e brevi rettilinei. Al termine della discesa fatta sulle spalle delle gomme dei nostri mezzi meccanici, è obbligatoria una breve sosta per ammirare la cappella affrescata dedicata alla Madonna di Loreto in corrispondenza del bivio poco prima di Varallo. Monumento nazionale del XV secolo di Gaudenzio Ferrari, lo stesso architetto impegnato nel Sacro Monte di Varallo, il capolavoro tutelato dall'Unesco che vedremo a breve. Fratello maggiore di tutti i Sacri Monti, la "Nuova Gerusalemme" fu costruito nel XV secolo a settecento metri su uno sperone di roccia che sovrasta l'abitato di Varallo, con una terrazza panoramica attorno al complesso religioso.
Come già visto in precedenza, le statue di legno a grandezza naturale all'interno di una quarantina di cappelle affrescate, narrano la vita di Cristo e tutte le vicende a lui associate. È una pregevole opera d'arte costruita nell'intento di render noti i luoghi del cattolicesimo conosciuti dal frate francescano Bernardino Caimi dopo il suo viaggio nella Terra Santa. L'intero percorso devozionale spiega con la tecnica della rappresentazione cinematografica le tappe fondamentali della religione cristiana.
La visita all'intero complesso richiede una lunga sosta per apprezzare a fondo il patrimonio artistico, come tutte le opere d'arte che si vogliono apprezzare nei minimi particolari.
Valsesia: 100 km di cultura
Dopo la pausa per la visita al Sacro Monte il giro continua alla volta di Borgosesia per l'ultimo tratto di strada che riconduce a Gozzano. Qui termina il nostro giro, ma solo dopo aver fatto visita ad un altro santuario per completare il tris dei capolavori religiosi affacciati, o quasi, sul lago d'Orta.
Facendo attenzione di rimanere sulla sponda sinistra del Sesia, partendo dal centro di Borgosesia trovare la strada giusta per Montrigone non è una cosa immediata a causa dei numerosi sensi unici e la scarsa segnaletica.
Occorre trovare viale Vittorio Veneto che conduce a Montrigone dove al centro dell'abitato alla rotonda a sinistra s'imbocca la Sp75 in direzione di Valduggia che porterà poi alla Madonna del Sasso.
I dodici chilometri di misto veloce nella valle del fiume Strona in direzione Pogno si percorrono tutto di un fiato, prima di deviare dalla strada principale per visitare il Santuario costruito a 630 m. d'altezza sulla sponda occidentale del lago, conosciuto come "Il balcone del Cusio". Nei numerosi itinerari motociclistici realizzati, raramente mi è capitato d'imbattermi in così tanti luoghi ricchi di storia e arte come nel caso del giro in Valsesia. Racchiusi in un centinaio di chilometri trovare ben due siti tutelati dall'Unesco e una cittadina che molte volte veste i panni di una galleria d'arte all'aperto, non capita molto spesso. A questo punto non rimane che augurare a tutti voi buon viaggio.
Valsesia: 100 km di cultura
Trattoria la Betulla: immersa nei boschi ai bordi della strada, con una spesa modesta si possono gustare specialità locali.
13010 Civiasco (VC) Loc. Colma tel: 016355781

Azienda agricola La Colma: non lontano dalla strada principale, l'azienda si trova al termine di uno sterrato transitabile facilmente. Cucina locale a prezzi modici e possibilità di escursioni.
LOCALITA' ORTAIOLO - 13010 CIVIASCO (VC)
Tel: +39.0163.55635
Fax: +39.0163.55635e
mail: lacolma@libero.it

Il giro realizzato in giornata non ha presentato la necessità del pernottamento quindi non siamo in gradi di segnalare una struttura in particolare, ma nelle vicinanze del lago d'Orta numerose strutture offrono un'ampia scelta a soddisfare tutte le esigenze.
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Sacro Monte di Orta: complesso devozionale tutelato dall'Unesco costruito nel XVI secolo sulla sommità della collina che sovrasta il paese di Orta in un parco di 13 ettari visitato numerose volte da Nietzsche, racconta la vita di San Francesco d'Assisi con statue lignee ad altezza naturale racchiuse in venti cappelle affrescate.

Orta: in vicoli lastricati incastonati tra le abitazioni con i tradizionali tetti d'ardesia, ospitano in alcuni mesi dell'anno le installazioni di rinomati artisti, trasformando la cittadina in una galleria d'arte a cielo aperto.

Omegna: nel centro del paese si può osservare il singolare fenomeno del canale Nigoglia, emissario del lago d'Orta, le cui acque defluiscono a nord in direzione delle montagne.

Sacro Monte di Varallo Sesia: il più antico dei Sacri Monti esistenti, le ottocento statue di legno a grandezza naturale distribuite in quarantacinque cappelle affrescate, racconta le fasi principali della nascita della religione cristiana.

Santruario Madonna del Sasso: costruito a 640 m. s.l.m. la terrazza panoramica che lo circonda è conosciuta come "il balcone del Cusio" da dove si può ammirare quasi per intero il lago d'Orta sottostante.
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Km. Località Istruzioni
0,0 Gozzano SS229 direzione Orta San Giulio
7,5 Orta San Giulio Rotonda su SS229 proseguire direzione Omegna
10,0 Pettenasco Proseguire dritto su SS229, direzione Omegna
15,4 Omegna SS229 Allo svincolo abbandonare SS229, seguire le indicazioni per Omegna centro
17,6 Omegna Cobianchi Sul ponte del Nigoglia girare a sinistra viale Garibaldi direzione Cesara
19,0 Omegna Comoli Concessionaria alla rotonda con SP46 a sinistra direzione Cesara
24,2 Cesara Proseguire su SP46, direzione Gozzano
24,6 Cesara 1,5 km dopo Cesara, girare sinistra su SP50 al bivio per La Colma
28,0 Arola Proseguire su SP50
33,2 La Colma Proseguire direzione Varallo su SP78
42,6 Varallo Alla rotonda della SP8 girare a destra in direzione Varallo
44,3 Varallo Seguire indicazioni per Sacro Monte
46,8 Sacro Monte Varallo Sosta per visita Sacro Monte
49,3 Varallo Rotonda, girare a sinistra su SP8, direzione Borgosesia
54,0 Roccapietra Rotonda presso il ponte sul Sesia, a sinistra e proseguire sulla SP8
58,0 Quarona Seguire per Borgosesia rimanendo sulla SP8
65,0 Borgosesia, Via Veneto Seguire indicazioni Montrigone
67,0 Montrigone Alla rotonda, girare a sinistra su SP76 e seguire indicazioni per Valduggia
71,0 Valduggia Proseguire su SP76, direzione Gozzano
78,0 Pogno Girare a sinistra su SP47, direzione Madonna del Sasso
81,0 Briallo Proseguire su SP46 seguendo indicazioni Madonna del Sasso
83,0 Alzo Girare sinistra su SP48, direzione Madonna del Sasso
88,0 Madonna del Sasso Seguire indicazioni Gozzano
97,0 Monterosso Proseguire su SP49, direzione Gozzano
100,0 Gozzano Termine del giro
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