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Sicilia: da Novara di Sicilia a Montalbano Elicona

Testo e foto di Flavio Gilardoni il 30/11/2006 in Sicilia

Un itinerario di oltre 100 km alla scoperta di due borghi in provincia di Messina, nel mezzo dei Monti Peloritani: Novara di Sicilia e Montalbano Elicona. Gallery fotografica e road book da scaricare

Sicilia: da Novara di Sicilia a Montalbano Elicona
Il panorama sulla strada che conduce a Montalbano Elicona nei pressi di Basicò

Il giro che proponiamo in quest'occasione, fa parte di una serie di itinerari dedicati alla scoperta degli interni della regione siciliana. In particolare questo ci porta a visitare due borghi in provincia di Messina, nel mezzo dei Monti Peloritani: Novara di Sicilia e Montalbano Elicona. Si tratta di due paesi di antichissima costruzione, nel caso di Novara di Sicilia i primi insediamenti risalgono addirittura all'era mesolitica.


L'itinerario inizia da Milo, paese alle pendici orientali dell'Etna. Inserito nel circuito delle città del vino, Milo è facilmente raggiungibile tramite l'autostrada Messina-Catania, uscendo allo svincolo di Giarre e, seguendo le indicazioni di Santa Venerina, si arriva al paese dopo una decina di chilometri percorsi in mezzo ai boschi e ai vigneti della zona. La produzione vinicola locale si fregia dei vini Doc: Etna Rosso ed Etna Bianco Superiore ai quali è dedicata Vinimilo, una manifestazione dedicata alla scoperta dei vini e dei sapori dell'Etna. Poco distante da Milo, a Sant'Alfio, si trova lo svincolo per imboccare la Strada Mareneve, che corre lungo il versante orientale del vulcano per una trentina di chilometri fatti di curve che portano a Posta a pochi chilometri dal mare e da Taormina, è una località ideale per coloro che non amano la ressa dei grandi centri abitati, ma non vogliono rinunciare alle visite del prestigioso centro abitato o a qualche bagno nel vicino Mar Ionio; deve il suo nome a una lunga lingua di lava arrivata a valle a causa di una delle numerose eruzioni dell'Etna nel corso dei secoli ed è un paese ricco d'arte e tradizione artigianale.
Dopo una breve visita, il giro prosegue alla volta di Castiglione di Sicilia, percorrendo la SS120 in direzione di Randazzo, che si lascia al bivio dopo circa quattro chilometri. Si giunge a Castiglione, percorrendo una strada priva di traffico, che permette di gustare appieno il paesaggio circostante. Posto su uno sperone di roccia domina la valle sottostante con il Castello di Lauria per difendere l'abitato, ricco di monumenti, dalle incursioni che si verificavano nelle battaglie dei secoli scorsi. Particolare suggestione è trasmessa da "U Cannizzu", probabile vedetta posta all'esterno della cinta per controllare la Valle dell'Alcantara.

Terminate le visite ai monumenti di sicuro interesse, il giro prosegue per giungere a Novara di Sicilia, altra realtà abitativa risalente all’epoca preistorica. Vi si giunge, dopo essere passati da Francavilla Di Sicilia, dove si può ammirare quello che resta del Castello Normanno, percorrendo la SS185 che permette una guida di puro divertimento.
Sono poco meno di quaranta chilometri, asfaltati di recente, con una carreggiata abbastanza larga che permette di guidare in maniera spedita senza dover rinunciare alla sicurezza, che rimane sempre il nostro obiettivo principale. Il primo tratto in salita conduce a Sella Mandrazzi, dove ci si concede una breve sosta per riprendersi dalla sgroppata e godersi la temperatura dei suoi 1.125 m. che, anche nelle torride giornate agostane in Sicilia, si fa sentire.


La parte in discesa è altrettanto divertente, con l’asfalto in ottime condizioni che permettono un’andatura di puro divertimento. I dieci chilometri circa che mancano per giungere a Novara di Sicilia si percorrono tutti sulle spalle delle gomme, impegnate ad affrontare le curve che coprono la quasi totalità del tragitto. Si arriva a Novara dopo aver “sfogato” la voglia di guidare e aver visto panorami fantastici, per cui la visita al paese diventa meno sofferta per gli amanti della guida ad oltranza. Di origini antichissime, si presume che i primi insediamenti risalgano all’era mesolitica, e ritenuta la patria dei mitici Ciclopi, deve la sua particolarità alla pietra che è presente in tutti i suoi edifici storici grazie all’abilità degli scalpellini che vantano una tradizione secolare.



Le numerose invasioni subite hanno modificato la cultura locale, compreso i dialetti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Tra questi c’è da segnalare il dialetto Gallo-italico, imposto dai Lombardi durante la loro presenza nel XI secolo, che resistette fino al 1800, a testimoniare la presenza di popolazioni dell’Italia settentrionale in territorio siciliano. Arrivando per l’ora di pranzo, si possono gustare le specialità locali presso la pizzeria “La Pineta”, servite anche in ora tarda come è capitato nel nostro caso: non hanno esitato a servire le portate, nonostante mezzogiorno fosse passato da un paio d’ore abbondanti.

Terminata la visita al paese, si riprende il giro alla volta di un altro borgo antico dell’entroterra siciliano, Montalbano Elicona, che si raggiunge percorrendo un tratto di strada altrettanto divertente quanto quello precedente. Ha una carreggiata più stretta e tortuosa, pertanto la guida è meno veloce, ma il fondo in buone condizioni ci consente di saziare la voglia di pieghe. Si arriva così a Mazzarà Sant’Andrea dopo una quindicina di chilometri divertenti, dove c’è il bivio che ci porta a Montalbano.
E qui la cosa si complica leggermente. Contrariamente alla strada percorsa in precedenza, il fondo di quest’ultima è molto irregolare e causa molto spesso di cambiamenti di traiettoria repentini imponendo una guida più prudente, che permette, però, di ammirare il paesaggio dei dintorni ed essere a contatto diretto con una natura più selvaggia.



Percorsi così una trentina di chilometri, passando da Basicò, si arriva a Montalbano per visitare il centro medievale antico, con il castello che domina l’abitato. Il borgo, sorto nel IX secolo a.c., assume l’aspetto di una rocca fortificata dopo l’invasione bizantina e deve il suo nome al fiume Elicona (tortuoso); l’invasione Normanna, avvenuta tra i secoli XI-XII, ha lasciato traccia nel lessico e nella fonetica attuale. Le case, costruite con pietra arenaria intorno al castello, assecondano l’andamento del terreno, creando il tessuto urbano irregolare e tortuoso ricco di fascino storico.
Il castello è sicuramente l’elemento storico di maggiore importanza, costruito in epoche bizantine e arabe, con lo scopo di difendere l’abitato dai continui attacchi per conquistare un centro considerato di valenza strategica. Dopo diverse modifiche avvenute nel corso dei secoli, il castello è stato restaurato di recente per offrire ai visitatori un pezzo di storia altrimenti destinata a sparire.


Terminata la visita al paese si riprende il giro in direzione del fondovalle, sostando nelle vicinanze per ammirare le rocce arenarie che sorgono nei paraggi. L’erosione le ha modellate creando forme particolari, per cui ad alcune hanno attribuito nomi d’animali o persone. La roccia dell’aquila ne è un esempio. Per poter ammirare le rocce, occorre percorrere una strada secondaria di non facile reperibilità e conviene chiedere informazioni sul posto seguirla esattamente. Si termina il giro a Moio Alcantara, percorrendo la strada, impegnativa a causa del fondo irregolare, che sfiora il Bosco di Malabotta, riserva considerata monumento naturale, a diretto contatto con la natura incontaminata dei Nebrodi.

Località Percorso Km
Milo Inzio giro 0
Fornazzo Girare sinistra per strada Mareneve 2,0
Mareneve Seguire indicazioni Linguaglossa 18,1
Bivio "Quota Mille" Riamanere su strada locale e seguire indicazioni Linguaglossa 28,9
Bivio Sp71 Girare destra su Sp71 direzione Castigione di Sicilia 37,8
Castiglione di Sicilia Seguire indicazioni Francavilla di Sicilia 41,7
Bivio Sp711 Rimanere su Sp71 e seuire per Francavilla 45,2
Francavilla di Sicilia Seguire indicazioni Novara di Sicillia su SS185 48,5
Novara di Sicilia Dirigersi a nord su SS 185 78,4
Mazzarà Seguire indicazioni per Basicò 91,2
Basicò Proseguire su Sp110 direzione Montalbano Elicona 105,2
Montalbano Elicona Farsi dare indicazioni sul posto per le Rocce Mesolitiche 115,1
Bivio Sp115 Girare destra su Sp115 seguire indicazioni Polverello 120,0
Pila Zilla Girare sinistra direzione Roccella Valdemone 124,4
Roccella Valdemone Seguire indicazioni per Mio Alcantara 132,7
Moio Alcantara Termine del giro 141,0

è l’elemento storico più importante che domina il tessuto urbano irregolare. La ricostruzione e la trasformazione a fortezza a tutela dell’abitato, è stata realizzata da Re Federico II d’Aragona nei primi anni del 1300 e adibita a residenza estiva reale. Attualmente è in corso un piano di restauro per riportare l’edificio agli antichi fasti del passato.

Borgo: d’epoca romano-bizantina, ha raggiunto il suo massimo splendore nel 1200 e tuttora conserva il suo fascino con i vicoli a formare un labirinto, stretti tra le case decorate con fregi e portali scolpiti.

Duomo o Chiesa Madre: con la sua struttura architettonica risalente ai primi anni mille, rappresenta un autentica opera d’arte che ospita, al suo interno, diverse statue, un Crocifisso ligneo del 1400 e un Retablo ligneo in stile barocco del 1600 con colonne a tortiglione.


Milo

Piazza Belvedere
: posta in una posizione che permette di spaziare con lo sguardo, nelle giornate limpide, fino alla Calabria. Sempre con il cielo terso si possono vedere anche Acireale con la sua Timpa, Taormina e i Giardini Naxos.

Chiesa di Sant’Andrea: costruita nel ‘700 nello stesso luogo dove Giovanni d’Aragona fece costruire, nel 1340, una chiesetta dedicata al Santo. È stata riedificata negli anni ’50, dopo i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.

Rifugio Citelli: si arriva percorrendo la strada Mareneve che attraversa i boschi ricchi di vegetazione, interrotti a volte da lingue di lava lasciate dalle continue eruzioni sul versante orientale dell’Etna. Nelle giornate limpide si vedono chiaramente le coste calabre e i paesi della Sicilia nord orientale.



Etna

Con partenza da Sant’Alfio, escursioni alle bocche eruttive del ’28.
Bosco di betulle: composto da betulle giunte a seguito di una glaciazione, hanno caratteristiche particolari presenti solo nelle piante del posto (Betulla aetnensis)
Grotta dei Ladri: cavità immerse nel Bosco delle Betulle, evocano il periodo storico delle bande di briganti che controllavano il territorio dell’Etna.
Valle del Bove: da Piana Provenzana, raggiungibile attraverso la strada Mareneve, grossi gipponi, che partono ogni 30 minuti, porteranno a quota 3100 m. in prossimità del cratere centrale.

Linguaglossa

Chiesa Madre:
edificata nei primi anni del 1600, domina la piazza più ampia del paese. Molto pregiato il coro del ‘600, interamente intagliato nel legno dagli artisti locali che realizzarono pure la navata centrale. Sempre nel seicento si sono succeduti diversi artisti di prestigio, per la decorazione della chiesa che raccoglie inoltre un’importante collezione di arredi sacri e ex voto.
Orari delle funzioni: Feriale ore 08:15 S. Rosario - S. Messa
Domenica e Feste : ore 07:30 - 10:00 - 17:45 (18:45 orario legale) S. Rosario e S. Messa

Chiesa S.Antonio e Vito: l’ampio utilizzo di pietra lavica utilizzata per realizzare le cornici dei portali e delle finestre contrastano col colore chiaro della facciata, creando un gradevole contrasto cromatico.

Museo Etnografico: all’interno dei locali della Pro-loco, è costituito da una collezione di oggetti, utilizzati dalla popolazione locale, a testimoniare gli stili di vita dei secoli scorsi.


Chiesa Apostoli Pietro e Paolo: edificata nel periodo normanno, testimoniato dallo stile impiegato per la realizzazione di formelle e archetti pensili, il torrione è composto da lava e pietra arenaria locale. Arricchita nel corso dei secoli dall’impegno dei benefattori che contribuirono ad aumentare il prestigio della Matrice, con la donazione di oggetti preziosi e arredi sacri.

Castello di Lauria: non essendoci notizie certe del periodo di costruzione, si suppone che risalga all’epoca della colonizzazione normanna. Costruito a scopo difensivo, l’importanza che aveva per il paese era tale, che diede il nome all’abitato e dopo numerose modifiche, si arriva a quello attuale di Castiglione (castello grande).

U Cannizzu: è uno dei simboli di Castiglione posto su una parete a strapiombo fuori dalle mura; era una roccaforte che fungeva da avamposto e costruito con roccia arenaria locale a dominare l’intera alta valle dell’Alcantara.

Chiesa San Benedetto: pregevole la facciata che ospita due statue ai lati dell’ingresso, è tra le più importanti chiese di Castiglione anche se dall’aspetto dimesso.

Francavilla di Sicilia

Castello Feudale:
edificato nella seconda metà del 1200, rimangono solo poche tracce della cinta perimetrale eretta sopra un ciglione sopra una ripida parete.

Fontana Vena: costruita nel 1400 è conosciuta come la “Fontana dei 18 schicchi” (fontana delle 18 cannelle).

Convento dei Cappuccini: costruito nel 1570 grazie alle donazioni degli abitanti, il convento ha gli stipiti delle porte e delle finestre in pietra arenaria e, nei secoli successivi, è stato aggiunto un piano per l’arrivo di nuovi frati. Nel “Museo della testimonianza Francescana” all’interno del convento, sono conservati gli originali pezzi d’epoca a testimoniare la vita quotidiana monastica.

Novara di Sicilia

Vicoli:
lastricate dalla tipica pietra arenaria locale, assumono particolare prestigio grazie alla maestria degli scalpellini che l’hanno trattata, forgiando archi e cornici che decorano gli edifici del paese.

Castello Saraceno: oggi rimangono solo i ruderi di quello che un tempo era situato a strapiombo su una rupe che domina la valle.

Duomo: chiesa del XVI secolo, presenta una bella facciata monumentale e un ampia scalinata per accedere all’interno ad ammirare l’altare del Sacramento in marmo intarsiato e il pregevole Battistero in marmo cipollino. Nell’abside è posto un coro ligneo del settecento.

Chiesa San Francesco: la più antica e piccola del borgo, risale al XIII secolo ed è decorata con il tipico stile francescano in arte povera, utilizzata per il soffitto.

: poco distante dal centro del paese, sulla strada che conduce sull’Etna, offre ai propri avventori un ampia scelta di specialità locali.
Via F. Crispi, 9 Milo (ct) Tel. +39 095 955566

Al Braciere: nelle vicinanze del centro abitato, il menù offre una vasta scelta di specialità locali.
Corso Italia, 38 Milo (ct)
Tel. +39 095 955576

Trattoria Nonna Vita: trattoria nella frazione di Fornazzo, che offre la cucina tipica siciliana accompagnata dal gustoso vino locale, l’Etna nelle tre versioni di vinificazione, prodotto sul versante orientale del vulcano.
Via A. Meli - Fornazzo (ct) Tel. 095 955214

Camping Mareneve: nella frazione di Fornazzo, attrezzato campeggio in quota che offre diverse soluzioni. Dotato di piscina per coloro che vogliono fare una nuotata dopo una giornata in sella.
Contrada Piano Grande Via Bosco 30
Tel 095-7082163 Fax 095-7083417


nel cuore del paese medievale, agli avventori è riservata la genuina ospitalità siciliana che mette immediatamente a proprio agio. Provata personalmente, si può confermare l’ottimo trattamento economico in relazione alla qualità del menù composto da specialità locali. Si pranza con una spesa media di € 20,00.
P.zza Michele Bertolami
tel. 0941-650522

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