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Campania: tra mare e resti storici

di Stefano Bianchi il 10/06/2010 in Campania

Napoli e dintorni, tra mare e collina, alla riscoperta di una delle più belle zone costiere d'Italia

Campania: tra mare e resti storici
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Il golfo di Napoli, pare superfluo dirlo tanto è stato celebrato da scrittori e pittori, è uno dei luoghi più affascinanti del nostro Meridione. L'incanto del paesaggio unito alla dolcezza del clima, la purezza dell'aria unita alla luminosità del cielo, il mare che si insinua in una terra fertile e verdissima, ne fanno un luogo davvero unico al mondo.
Evidente quindi che il golfo di Napoli sia carico di storia perché da sempre è stato un luogo privilegiato dove vivere, dalla preistoria ai primi coloni greci di Cuma e ai Romani, dal medioevo al Settecento quando Napoli era una delle più belle, ricche e popolose città d'Europa. E ancora oggi il fascino di questi luoghi, nonostante i mille problemi attuali, è grandissimo sia per la bellezza del paesaggio sia per il continuo imbattersi nelle testimonianze del passato.
Il lato meridionale del Golfo di Napoli, che si protende verso Sorrento e l'isola di Capri per poi continuare nella splendida costiera amalfitana, è forse più noto della zona settentrionale che passando da Pozzuoli si distende verso Capo Misero e l'isola di Procida.
Nell'entroterra di Pozzuoli si estendono i Campi Flegrei, un'area interessata dal fenomeno del bradisismo – cioè della terra che periodicamente si alza e si abbassa come avviene al tempio di Serapide a Pozzuoli che talvolta è sommerso dalle acque e talvolta ne riemerge – e da attività vulcaniche: vi sono ventiquattro crateri dai quali si hanno emissioni gassose (area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli e Lucrino). Questi fenomeni impressionavano gli antichi abitanti che amavano pensare che questi luoghi fossero in contatto con l'aldilà, in particolare il lago d'Averno era considerato la via di accesso all'Ade, il regno dei morti.
Campania: tra mare e resti storici
L'itinerario parte da Napoli da dove si imbocca via Caracciolo in direzione Pozzuoli giungendo in breve a Posillipo, con le alte case ottocentesche e le ville che dal colle giungono in riva al mare: è bella anche la lunghissima passeggiata a mare, affollatissima nei giorni e nelle sere dei giorni di festa.
Si prosegue incontrando un'altra celebre località, Marechiaro, con le vecchie case dei pescatori costruite sugli scogli tra cui quella con la finestrella della famosa canzone. Si continua per la strada principale che ora scende verso il mare con qualche tornante da cui si gode una bella vista sull'isola di Nisida dove sorgeva una villa romana e un castello del XV secolo, non visitabile perché oggi sede di un presidio militare.
Si arriva quindi a Bagnoli, famosa per le sue acciaierie che avrebbero potuto essere costruite a cinquanta chilometri di distanza senza che nessuno rimpiangesse i vasti squallidi edifici produttivi. Continuando per la strada lungomare si giunge rapidamente a Pozzuoli entrando nella cittadina per il Lungomare Pertini (qui ci sono tanti ottimi ristoranti per il pesce) dove conviene lasciare la moto e continuare a piedi. Si passa per l'antica darsena di Pozzuoli (il rione Terra) e si raggiunge il porto turistico e l'altra passeggiata a mare.
Poco distante dalla riva sorge il famoso tempio di Serapide (in realtà era un macello di epoca romana) che sprofonda e riaffiora a tratti: dal 1972 si è alzato di quasi tre metri, prima era sommerso dalle acque termali. Non lontano è l'anfiteatro Flavio, ben conservato. Da ricordare che Sophia Loren è nativa di Pozzuoli.
Lasciata Pozzuoli si raggiunge Lucrino da dove si dirama una stradina che porta al lago d'Averno, formatosi nel cratere di un vulcano, che nell'antichità era creduto la porta degl'inferi. Le acque del lago, scure e maleodoranti per le esalazioni vulcaniche, erano ritenute le acque dello Stige, il fiume degli Inferi. Nell'Odissea Ulisse giunge qui per interrogare Tiresia, l'oracolo dei morti, prima del suo ingresso nell'Ade. È possibile percorrere a piedi un sentiero che circonda il lago.
Ripresa la moto si continua per la strada principale passando accanto al cinquecentesco Castello Aragonese (sede del museo archeologico dei Campi Flegrei) e giunge rapidamente a Bacoli, una pittoresca cittadina dalle case basse e un bel lungomare alberato. Si percorre quindi la strada che costeggia il piccolo lago Miseno da dove si stacca la stradina che porta al faro di capo Miseno, un punto panoramico dove si gode un'ampia veduta sul Golfo con il Vesuvio sullo sfondo.
Si ritorna sulla strada principale e si prosegue in direzione del lago Fusaro sulla riva del quale sorge la Casina Vanvitelliana, un casino di caccia disegnato dal Vanvitelli nel 1782 per i Borboni. Si riparte in direzione di Cuma e poco dopo, a un bivio, si tiene la destra arrivando in pochi minuti allo spettacolare Arco Felice, una porta all'antica città di Cuma: sotto questa grande struttura costruita dall'imperatore Domiziano, e ancora in piedi dopo quasi duemila anni, si cammina sull'originaria pavimentazione in basoli romani.
Si torna al bivio e prendendo a destra si raggiunge la zona archeologica di Cuma che fu una delle prime colonie greche in Italia, essendo stata fondata intorno al 740 a.C. su una alta collina in riva al mare, in posizione difensiva contro le locali popolazioni degli aurunci e degli etruschi di Capua. Vale davvero la pena visitare il parco archeologico dove spicca l'antro della Sibilla Cumana, la famosa indovina, e il tempio di Giove.
Campania: tra mare e resti storici
Risaliti in sella si prende a sinistra la strada principale e dopo meno di un chilometro, appena dopo una floricoltura, si imbocca sulla sinistra la Strada della Colmata fiancheggiata da pini; ancora mezzo chilometro e dopo una curva quasi a 90 gradi si imbocca a sinistra una sterrata che porta al mare.
Al primo bivio si tiene la sinistra giungendo sotto la rupe di Cuma (si osservano le caverne dove nelle seconda guerra mondiale erano stati piazzati i cannoni) e si percorre una panoramica sterrata che corre praticamente sulla spiaggia. Tornati sulla via principale, si prosegue in direzione di Castel Volturno per la strada fiancheggiata da belle pinete. Qui si imbocca a destra la SP 333 in direzione Capua/Caserta, attraversando una vasta pianura agricola dove ogni tanto si scorgono le mandrie delle famose bufale con il latte delle quali si produce l'ottima mozzarella campana.
Si giunge dopo tanta solitudine a Capua, famoso centro di epoca romana, distrutto dai saraceni nell'841 e ricostruito dai Longobardi: è una bella cittadina ricca di palazzi antichi tra i quali il quattrocentesco palazzo Antignano che ospita il locale Museo Campano.
Poco è rimasto della città romana in quanto vi è stata edificata sopra la nuova S.Maria di Capua Vetere: restano il grande anfiteatro campano (secondo solo al Colosseo per dimensioni) e l'Arco Adriano.
Si esce quindi da Capua in direzione di Sessa Aurunca e subito dopo avere attraversato il Volturno si svolta a sinistra per Brezza, proseguendo poi per S.Andrea, Nocellato e Cerinola, attraversando nuovamente la solitaria pianura del Volturno. Ci si ricollega alla strada principale SS7 poco prima di Sessa Aurunca e si prosegue raggiungendo Gaeta dove termina l'itinerario.
Gaeta è una pittoresca cittadina arroccata su uno sperone in riva al mare; in alto vi è la fortezza che fu l'ultimo rifugio del re Francesco di Borbone prima di cedere il Regno delle Due Sicilie a Garibaldi.
Km. Località Istruzioni
0,0 Napoli DIR Imboccare via Caracciolo e proseguire in direzione Pozzuoli
22,5 Pozzuoli DIR Proseguire sulla strada principlae in direzione Bacoli
30,5 Bacoli DIR Seguire via Miseno, tenere la destra
32 Faro di Capo Miseno SX Tornare sulla strada che costeggia il lago Miseno e seguire le indicazioni Cuma e poi Arco Felice
41,5 Arco Felice DIR Tornare indietro al bivio per Cuma e seguire le indicazioni per il Parco Archeologico
44 Parco Archeologico di Cuma SX Seguire le indicazioni per Castelvolturno
75 Casterl Volturno DX Seguire le indicazioni per Capua
114 Capua SX Uscire da Capua e dopo il ponte sul Volturno seguire per Brezza
123 Brezza DIR Proseguire in direzione S.Andrea, Carinola e Cascano
146 Cascano SX Svoltare a sinistra e proseguire in direzione Gaeta
187 Gaeta Fine dell'itinerario
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