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I viaggi dei lettori

Su e giù per il Salento

di Francesco e Valentina il 02/09/2010 in I viaggi dei lettori

Qualche giorno di ferie, lo splendido scenario della Puglia, il sole, il mare... E il piacere di visitare tutto questo in moto. Ecco il breve racconto dei nostri lettori che, provenienti dal freddo della Foresta Nera, si sono catapultati nel profondo sud

Su e giù per il Salento
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Siamo appena tornati dalla Germania e già pensiamo che sia ora di ripartire! Dopo aver trascorso più di una settimana in Foresta Nera, infreddoliti e sotto la pioggia, la voglia di sole e di mare è tanta!
Abbiamo ancora qualche giorno di ferie, così prepariamo di nuovo i bagagli diretti verso il tacco del nostro stivale: il Salento.



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Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo: redazione@motonline.com
La partenza è all'alba, in modo da non soffrire troppo il caldo, in poco più di un'ora sono a Frosinone, dove mi immetto in autostrada.
Ovviamente la mia Honda Black spirit non digerisce troppo le "strade così veloci", nonostante il suo egregio comportamento anche alle andature frizzanti, così alterno l'autostrada alle strade statali: esco a Caianello (A1), passeggiando sulla "telesina" fino a Benevento, entro nella A16 e la percorro fino a Candela, dove decido di abbandonare l'autostrada per attraversare la Basilicata in direzione Matera.
La guida è allegra sulla statale 655, merito anche di uno scenario praticamente privo di urbanizzazione (tanto da trovare un'area di servizio dopo circa 80 km!), ad eccezione dell'area industriale presso Melfi, sede degli stabilimenti FIAT.
Davanti a me vedo solo una lunga strada priva di traffico e decisamente "scorrevole", che fa da spartiacque a terre bruciate dal sole che si estendono a perdita d'occhio; sulle cime delle colline danzano gli enormi mulini a vento abbracciati dalla calda brezza che soffia su tutto il meridione ed il sole se la ride indisturbato in un cielo senza nuvole.
Le interruzioni dovute ai lavori su strada, e le conseguenti deviazioni, rallentano un po' il mio cammino: supero finalmente Matera e, in un attimo, varco il confine pugliese: alle porte di Taranto ci si accorge subito dell'impatto ambientale negativo che l'impianto dell'ILVA ha sul territorio.
Abbandono lo scenario industriale, diretto verso Brindisi, raggiungo Francavilla Fontana e, proprio per l'ora di pranzo, sono ad Oria, piccolo paesino, residenza dei genitori della mia ragazza, Valentina
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Il centro storico di Ostuni
Il desiderio di cavalcare la moto tutto il giorno per curiosare in giro e scoprire nuovi posti è forte, ma le acque ioniche sono irresistibili!
Così scatta il compromesso: la mattina si va al mare ed il pomeriggio ci si dedica al turismo "on the road".
Per raggiungere la costa dobbiamo percorrere in moto circa 30 km, oltrepassando Manduria (nota per l'omonimo vino "Primitivo"), in direzione San Pietro in Bevagna: qui il litorale è sabbioso, caratterizzato da granelli chiari ed il mare, con le sue acque cristalline e calme (grazie al vento di tramontana), sembra quasi una piscina.
Purtroppo le strade della zona sono spesso sconnesse, con asfalto irregolare e particolarmente "liscio": ciò comporta una guida attenta e non sempre rilassata.
Un aspetto positivo, però, è la scarsa presenza di traffico sulle tratte fuori dai centri abitati che collegano i vari paesini dislocati sul territorio, che riesce a snellire (per quanto possibile) i tempi di percorrenza.
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Otranto
Dopo le mattinate trascorse al mare ed i pisolini pomeridiani, le tranquille serate salentine fanno da scenario alle nostre piccole trasferte.
Percorrendo su e giù le statali pugliesi, visitiamo luoghi fantastici e paesini ricchi di storia e cultura, dove consiglio vivamente di fare un pit stop:

Oria
Piccolo paesino nei pressi di Francavilla Fontana e base di partenza delle nostre gite, Oria è famoso nella zona per il "Torneo dei Rioni" (che cade nella prima metà di agosto), manifestazione storica dove un corteo in costume precede dei giochi che vedranno vincitore uno dei quattro rioni del paese. In alto si ergono il Castello Svevo, ora chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione, e la cattedrale, nelle cui cripte giacciono delle mummie!

Porto Cesario
Questa area marina protetta presenta un paesaggio davvero splendido.
Lasciata la moto sulla banchina del piccolo porticciolo, passeggiamo lentamente affascinati da un suggestivo tramonto che colora di rosso cielo e mare e ci lasciamo attrarre dalle tante bancarelle del mercatino serale.
La serata è particolarmente rilassante ma nostra permanenza sul posto è breve e rientriamo ad Oria per cena, attraversando Avetrana e Manduria.
Purtroppo il manto stradale in alcuni tratti non è dei migliori e la notte, che cala in fretta, è molto scura complice la scarsa illuminazione.

Otranto
La sera in cui decidiamo di visitare questa ridente cittadina sul litorale adriatico, si festeggia il patrono e le vie sono piene di gente e, soprattutto, di... Automobili!
Fortunatamente siamo in moto e troviamo parcheggio in un attimo.
Arrivati sul lungomare, la vista è stupenda e si contrappone il rumoreggiare dei festeggiamenti con il silenzio del grande blu.
In lontananza vediamo a rompere l'orizzonte una nave da crociera che, lenta e piena di luci, lascia il nostro campo visivo.
Il Borgo Antico racchiude le tante e strette vie del centro storico, ricco di piccoli locali e simpatici negozietti, tanto che le persone sembrano una miriade di formiche frenetiche in cerca di tutto e di niente...

Ostuni
Raggiungiamo questo "paesone" percorrendo la Francavilla – Ostuni, un tragitto ricco di curve e immerso negli ulivi.
È bello passeggiare indisturbati in tardo pomeriggio con la luce del sole che illumina l'asfalto, ma non credo che sia la strada giusta per il ritorno.
Dopo una tranquilla cenetta a Villanova, l'area costiera di Ostuni, risaliamo verso la città bianca che, tanto per cambiare, è gremita di gente.
È difficile trovare parcheggio anche per la moto e solo dopo mezz'ora riusciamo ad essere in piazza Libertà.
Per arrivare in cima al centro storico, dove si erge la Cattedrale, dobbiamo percorrere la via principale stracolma di persone: risulta infatti difficile camminare, e non solo per il "traffico", ma anche per il pavimento un po' scivoloso, dovuto alle "chianche".
Terminata la serata, rientriamo ad Oria percorrendo la superstrada: allunghiamo di qualche km, ma mi sento più sicuro.

Alberobello
Quasi alla fine del nostro viaggio, non possiamo perderci assolutamente la "Capitale dei Trulli"!
Ci dirigiamo quindi verso il territorio barese, attraversando la bellissima Valle D'Itria e sfiorando paesini quali Ceglie Messapica, Cisternino e Locorotondo.
Il manto stradale è gradevole e ci godiamo spensierati i circa 55 km in sella al mio infaticabile Black Spirit, accompagnati dal dolce rombo del bicilindrico che borbotta in maniera regolare sulle strade di campagna, ad un'andatura media di circa 70 km/h o poco più.
Arrivati a destinazione, i trulli governano il paesaggio cittadino, rappresentando la caratteristica predominante di questa pittoresca realtà.
Camminando nei vicoletti del centro è possibile vedere da vicino e toccare con mano queste strane ma bellissime abitazioni; si può approfittare, inoltre, dell'ingresso nei negozietti siti nei trulli per poter guardare dall'interno il caratteristico tetto a cono.
Da non perdere, oltre alla grande chiesa di san Cosimo, la Chiesa a Trullo, il Trullo Sovrano ed il Trullo Siamese, che richiamano l'attenzione di tutti i turisti!!
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La cattedrale di Oria
Soddisfatto della permanenza in territorio pugliese, mi preparo per tornare a casa.
Il viaggio di ritorno, come di routine, dovrò farlo da solo, dato che Valentina partirà per Milano l'indomani.
Parto alle 6.20 di mattina diretto verso Taranto dove, invece di deviare per Matera e percorrere a ritroso la strada dell'andata, tiro dritto per Reggio Calabria battendo la statale 106 per circa 40 km, fino allo svincolo per la Basentana.
Viaggio spedito verso il capoluogo lucano, su una strada comoda e con curve morbide, a due corsie (quasi sempre senza spartitraffico) e tutta in salita: perfetta per smanettare e divertirsi un po', con un occhio costante al margine destro della strada (non si sa mai… qualche autovelox!).
Nei pressi delle Dolomiti Lucane, le cose cambiano, avverto un "leggero freddo", e l'andatura diventa più blanda a causa del percorso che, oltre ad essere più ricco di curve, è circondato da un paesaggio che merita di tanto in tanto una bella occhiatina.
Superata di pochi chilometri Potenza, si illumina la spia della riserva, che rimarrà accesa fino a Campagna, dove riesco finalmente a fare rifornimento: purtroppo non sono partito proprio con il pieno (che conta 14 lt), ma riesco comunque a percorrere la bellezza di circa 260 km!
Il mio "cavallo" consuma davvero poco: faccio il pieno con 17 euro di benzina (pari a circa 12,6 lt), azzero il contachilometri parziale e si riparte diretto verso Frosinone.
Uscito dall'autostrada, gli 80 km rimasti fino ad Anzio scivolano via in tranquillità.
Prima di arrivare a casa, la moto è di nuovo a secco e sono nuovamente dal benzinaio: ho consumato 13 litri per 300 km.
Soddisfatto della performance, considerato il lungo tratto autostradale, ripongo la moto in garage e, lasciandomi alle spalle gli splendidi ricordi di una vacanza meravigliosa, penso tra me e me: "Ma quando arriva la prossima estate?".
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