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I viaggi dei lettori

Marocco: tra deserto e città

di Domenico Andreoli il 11/11/2010 in I viaggi dei lettori

Un viaggio avventuroso di quindici giorni alla scoperta di un Paese dai mille colori e dai mille paesaggi. È l'avventura di questo gruppo di lettori, tutti in sella alle loro BMW. Bellissime le fotografie!

Marocco: tra deserto e città
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Giorno 1
Martedì 13 aprile, Genova: ci imbarchiano su una Grande Nave Veloce alle ore 14,00 per Tangeri.
È qui che conosciamo visivamente e fisicamente le persone con cui condivideremo questi 15 giorni in una delle terre più affascinanti e spettacolari dell'Africa
Giorno 2

Il secondo giorno è dedicato alla navigazione.
La giornata passa tra curiosità, domande specifiche sul viaggio, approfondimento delle conoscenze personali, briefing ed espletamento formalità d'ingresso.
Sulla nave circolano già comunque voci e conferme dell'enorme ritardo che la nave Majestic porta in conseguenza di problemi avuti sia nella ritardata partenze da Genova che dalla successiva sosta a Barcellona.
Giorno 3

L'arrivo al porto di Tangeri, previsto alle 14,00 si "dilata" quindi di circa 6 ore, il controllo dei documenti e dogana risulta abbastanza rapido ed un forte temporale si abbatte sulla zona di Tangeri. La partenza notturna per Meknes nel cuore della notte via autostrada è nonostante tutto tranquilla, arriviamo in circa 3 ore e pernottamento in Hotel. (Km. 350).
Visitiamo la Città imperiale di Moulay Ismail.
Palazzi, moschee, fontane, terrazzi e giardini, scuderie, magazzini e granai vennero costruiti senza sosta per 50 anni fino a completare il gigantesco perimetro disegnato dai bastioni con le sue porte monumentali (la principale Bab al-Mansour) che fanno breccia nella muraglia e si schiudono sulle meraviglie della città.
Marocco: tra deserto e città
Giorno 4

La tappa di oggi parte da Meknes, tocca la Foret des Cedres, le Cascate dell'Oum r'bia e Kenifra. Totale gg.180 km.

La mattina con gli occhi gonfi dalle poche ore di sonno incontriamo l'amico Lahcen con il fuoristrada d'assistenza; si decide a malincuore di evitare la visita di Meknes a causa della concessione al gruppo di un paio d'orette di sonno in più.
In questa prima interessante tappa vedremo la Foresta dei Cedri ed i fantastici paesaggi del Medio Atlante, pascoli verdeggianti d'alta quota e villaggi berberi color della terra passando prima da Azrou (km. 70) proseguendo per Ain Leuh (25 km) con il suo vivace mercato del martedi.
Proseguendo sulla S 303 facciamo anche conoscenza con i primi tratti di un percorso completemento sterrato causato dalle condizioni meteo dell'inverno appena trascorso ma che non metterà in difficoltà in eccessiva difficoltà le moto e gli equipaggi.
Dopo la visita alle cascate ed il piccolo villaggio di Oum r'bia (km 35) arriviamo al calar della sera a Kenifra (km.45).

Giorno 5

Oggi il percorso prevede Kenifra, El Ksiba, la pista Imilchil-Agou e Boulmane du Dades

Si parte da Kenifra in gruppo fino ad El Ksiba (km. 80), da qui la n. 1901 verso i passi di Tizi-n-Ait-Ouirra, Tizi-n-Ifar poi nella località di Tizi-n-Isly.
Sulla destra, verso Cherchet, la strada si dipana tra curve e saliscendi: i paesaggi agricoli, i campi punteggiati dalle fioritura multicolore primaverile e verdi colline il luogo sono scenograficamente spettacolari ed estremamente gradevoli.
Da qui puntiamo a sud verso il Lac Tislit ed Imilchil, piccolo centro berbero e punto isolato di riferimento della zona.
Una breve sosta ed attraverso stupende valli, canyon e guadi ci dirigiamo sempre su pista verso M'Semrir e le spettacolari gole del Dades.
E' una tappa impegnativa e magnifica che ci vede pilotare i nostri mezzi esclusivamente su sterrato, attraversando monti brulli e deserti di alta quota, passando per villaggi remoti al di fuori del tempo dove quest'ultimo sembra essersi fermato.
Abbiamo modo di poter osservare gli schivi abitanti di etnia Berbera occupati nelle loro attivate quotidiane come pastorizia e la raccolta delle frasche stipate all'inverosimile su curve schiene e per i più fortunati sugli asini, oltre a donne che lavano panni e tappeti sulle rive dei corsi d'acqua e bambini festanti al nostro passaggio in uno scenario stupendo di grandi montagne e canyon.

Giorno 6


Partenza da Boulemane d/D. , tappe: Tineghir, Gorges du Todra, pista Amellago, Merzouga (Erg Chebbi) (Km. 380 circa)

A Tinehrir immancabile la visita alle rocce color ocra delle spettacolari Gole del Todra, proseguiamo verso Tamtachoutte ed Amellago ed arrivo nel pomeriggio a Merzouga ai piedi delle dune di Erg Chebbi.
Qui si interrompe la strada ma non s'interrompe il viaggio: Sabbia, sabbia infuocata, sabbia a perdita d'occhio… Sculture mobili, colori cangianti, dune di sabbia innalzate dal vento, affascinante, grandioso il deserto ricomincia dove sabbia, vento, sole si fondono per generare l'infinito…
Pochi uomini possono vantarsi di conoscerne i segreti, il bivacco è tra le dune ai piedi dell'Erg in tende berbere, la mattina assistiamo ad una spettacolare alba sulla grandi dune di sabbia.

Marocco: tra deserto e città
Giorno 7

Merzouga, pista Zagora sul fiume Draa, Zagora (Km. 320 circa )

E' come sempre quasi noiosa la strada che da Merzouga porta ad Alnif, un deserto roccioso ed una lunga striscia d'asfalto nera che corre in mezzo al nulla.
Ma ecco N'Kob e le prime oasi di palme ed i corsi d'acqua all'altezza di Agdz: lasciamo l'asflato per addentrarci alla sinistra del fiume Draa, all'interno della palmeraie tra antiche rovinose kasba, villaggi dai ritmi lenti ed antichi e bimbi vocianti e festanti.
Una sosta ci permette di visitare la kasbah di Tinzouline assieme agli abitanti attuali che ci spiegano i pregi e le difficoltà di vivere in una struttura ed in un ambiente così unico.
Ed ecco Zagora, la porta del deserto verso sud dove i Saadine nel XVI° secolo conquistarono tutto il Marocco prima di lanciarsi nella grande avventura che li avrebbe portati sino a Timboctou.

Giorno 8

Zagora, pista del lago Iriki, Tissint, pernottamento Campo tende Akka Nait Sidi (Km.270 circa)

Da Zagora vi è una bella strada che porta a sud dove a Tamegroute visitiamo l'interessante biblioteca musulmana con libri e manoscritti antichi.
Una simpatica ed alquanto bizzarra persona anziana ci fa da cicerone, accanto vi è il souk delle ceramiche dove con metodi antichi si producono vasellami di varia fattura e natura.
È un momento arrivare al bivio ed imbocchiamo la pista, tetaro oltretutto di una delle ultime tappe della Dakar africana.
Ci accorgiamo subito che non sarà una passeggiata portare questi nostri bestioni da 250 kg. su sabbia, pietraie e ouadi in secca; è una prova al limite della capacità di guida dei piloti ed al limite di sopportazione dei conducenti e dei mezzi.
Ad un certo punto a "comandare" è la voglia di arrivare e di uscire da quell'inferno di pietra e sabbia dove la fatica lascia il posto ad una determinazione feroce.
Gli ultimi bagliori del giorno e le prime ombre della sera si stagliano, in lontananza vediamo le rassicuranti luci del villaggio di Foum Z'Guid per poi proseguire al buio della notte e ai margini di una vasta pianura sino a Tissint.
Dopo brevi guadi ed un tratto su pista a volte battuta a tratti sabbiosa arriviamo stanchi, sporchi e distrutti fisicamente al solitario accampamento di Akka Nait Sidi, silenziosamente adagiato su un fondo di un'ampio canyon.
Qui godiamo della genuina ospitalità di Sylvain ed il suo staff, in comode tende doppie generosamente distanti le une dalle altre.
Dopo un buona cena passiamo qualche momento ad ammirare il fuoco ed un cielo illuminato da miriadi stelle.
Ripensando in modo positivo a quale impresa siamo riusciti a portare a termine, i 160 km. della pista del lago Iriki rimarranno scolpiti indelebili nella nostra memoria.
Giorno 9

Tissint, la pista verso nord "Agadir Melloul", Tailoiune e Ouarzazate (Km 330)

Questa tappa tranquilla ed anche bella ci vede salire sugli altipiani via strade asfaltate; all'incirca a metà strada con Tata sulla destra si prenderà la via che sale verso nord per incrociare la strada 6837 che sale ad Agadir Melloul sino a Tailouine.
Decidiamo di eviatre la pista difficile che sale verso il Tizi n'Melloul e di percorrere quella più liscia e veloce per l'oasi du Fint per poi indirizzarci ad incrociare la P32 per la destinazione finale.
Il crocevia delle valli Draa, Dades, Zis, Ouarzazate per molti segna l'inizio del viaggio: generosa,ospitale e "disorientante", prepara dolcemente il viaggiatore alle sensazioni estreme del deserto.
La magnifica casbah Taourirt è un'antica residenza Glaoui di stupefacente bellezza, le torri sovrastano la massa di casa addossate le une alle altre e stagliano i loro merli contro il blu del cielo.

Giorno 10

Ouarzazate: riposo e/o percorso su pista e visite ai villaggi di Tamezrit e Amezrit, rientro per Kelaa m'Gouma (Km. 160 circa in buona parte su piste sterrate)

Una Tappa per chi vuole fare off-road: andiamo alla scoperta dei villaggi montani di Tamezrit/Toughfine ed Ichbaken nei pressi del massiccio dell'Ighil M'Goum/Alto Atlante.
Questo percorso è veramente stupenda e consigliabile per chi vuol assaporare sensazioni forti legati allo stupefacente scenario naturale di alta quota ed impegno nella guida su piste ben tracciate e guidate, tranne che nell'ultimo tratto dove la pista si getta in un greto di un fiume con fondo ghiaioso ed ostico, a volte cedevole dove non è facile mantenere la giusta direzionalità della ruota anteriore e l'equilibrio.
Ma le sorprese non finiscono mai: la traccia ad un certo punto sparisce e tra numerosi guadi e tratti fuoripista non è facile orientarsi e mantenere il controllo dei nostri GS…
Marocco: tra deserto e città
Giorno 11

Ouarzazate, pista Kasba Telouet, Marrakech, pernottamento Hotel Ticka Salam (km 210 / di cui 30 km off-road)

Oggi visiteremo nella prima mattina la Casbah di Ait Benhaddou, a 30 km. dalla città. La visita va oltre l'immaginazione: uno splendido castello di sabbia adagiato come per magia in un campo di mandorli in fiore al di là del fiume, talmente bello con i suoi giochi di luce da divenire lo scenario di molti film famosi.
Casbah di fiera bellezza, da rientrare nel patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il gruppo qui si divide, con le moto stradali via asfalto per il passo di Tizi n-Ticka.
Ci ritroveremo comunque alla Casbah Telouet, un tempo importante centro sulla via carovaniera che portava in Mali e sede del potente clan dei Glaoui.
Nella tarda mattina le moto da enduro, dopo una seconda rapida visita alla casbah di Tamdagh, proseguiremo sulla pista: dapprima uno sterrato veloce, poi un primo guado con fondo lastricato.
Dopo un secondo guado con fondo naturale la strada s'inerpica; la pista è disagevole nella prima parte con fondo duro e roccioso e non mancherà qualche punto relativamente impegnativo.
Ma la spettacolarità del percorso ripaga le fatiche.
Questo era quello che ci aspettavamo dopo le esperienze degli scorsi viaggi: ora troviamo invece un cantiere stradale dove spianano, livellano ed allargano la sede stradale.
La pista di Telout ha così perso per sempre il suo fascino di luogo unico ed incontaminato. Al villaggio della casbah Telouet ci aspetta un momento di riposo prima di riprendere la strada asfaltata verso il Tizi n-Ticka (2800 slm.) e Marrakech.
Città faro degli Almoravidi nell XI° secolo, ha dato un tempo il suo nome al Marocco e ora ne perpetua la magia.
Un'oasi alle porte del deserto, un gioiello ai piedi dell'Atalante: è Marrakech, l'abbagliante e superba capitale del sud marocchino.
Qui tutto converge verso la piazza di Jemaa ef Fnaa: musici, danzatori, guaritori, cantastorie, ciarlatani, venditori ambulanti… Tutti creano uno spettacolo abbagliante.
E poi le bettole, quando le lampade e le stelle si accendono e lente spirali di fumo s'innalzano dalle carni arrosto e le fragranze di altri cibi saturano l'aria della notte.
Nella medina lo spettacolo continua: i suoi souk sono un labirinto d'ombre e luci ramificato quasi all'infinito, un festival di colori,suoni profumi che invitano a seguire il ritmo della folla e penetrare sempre più profondamente in quel dedalo.

Giorno 12 gg

Marrakech e dintorni: km 160, di cui 50 km off-road

Oggi giornata di riposo; per chi desidera c'è la possibilità di visitare la valle dell'Ourika Questo orrido impressionante, che si apre in mezzo all'Alto Atlante, è caratterizzato dalla valle cui si ergono al di sopra dei campi verde smeraldo le pareti verticali del Jbel Toubkal.
Dalla città ci dirigiamo verso sud sulla P 2017 in direzione Setti Fatma, con le sue sette cascate nella valle laterale oltre il fiume ed Oukaimeden (2.600 slm.).
Dopo aver gironzolato tra cime comprese tra 3.000 e 4.000 slm ci aspettano i 25 km. di sterrato verso Tanahoute e in direzione sud sulla R 203.
Nel pomeriggio ed in serata visita alla città, dei vicoli nei souq della parte antica, per poi ammirare e confondersi nella confusione della vita serale alla piazza Djemaa el Fnaa.

Giorno 13 gg

Marrakech, cascate d'Ouzoud, Fes (630 Km)

La partenza da Marrakech avviene il prima possible vista la lunghezza della tappa.
Ci immettiamo sulla P 24 in direzione Beni Mellal, dopo un 50ina di chilometri lasceremo la strada principale per immettersi sulla S508 in direzione Denmate nei pressi un ponte naturale di roccia.
Da qui ci aspettano circa 30km che ci separano dal bivio a sinistra sulla 1811 per arrivare alle spettacolari cascade d'Ouzoud.
Dopo la visita ci inoltreremo nel canyon scavato dal fiume per ricongiungersi di nuovo alla P24 con direzione Fes.
Una nube nera carica di pioggia si staglia all'orizzonte e si ingrossa carica di fulmini e tristi presagi, veniamo colti da una forte pioggia che rende l'asfalto una sorta di trappola sdrucciolevole ed infida e dove in nostri. pneumatici tassellati non hanno la benché minima presa ed efficacia.
Nonostante le cautele nella guida uno del gruppo in modo del tutto inconsapevole e repentino si ritrova a terra fortunatamente ai lati della strada: ormai siamo al tramonto e lui è infangato, spaventato e con la moto danneggiato in modo lieve.
Per fortuna è in grado di proseguire, ma questo nostro calvario notturno durerà sino alla città di Fes.
Fes è un calmo oceano di tetti piatti irti di minareti, una dolce cascata di terrazzi che scivolano verso il uadi, ma basta entrare per scoprire un'attività frenetica, un'infinità di passaggi, scale, cortile che sfociano in un groviglio di vicoli costellati da botteghe che vendono gioielli in oro ed argento e rame, vasellame dipinto con il blu di Fes, djellaba multicolori, dolci al miele, spiedini d'agnello e tè alla menta.
Tutto questo in netto contrasto con il nauseabondo odore di corpi ed escrementi animali che satura l'aria alle Concerie del pellame, un'esplosozione di colori, un luogo indimenticabile che rimarrà impresso nei ricordi.

Giorno 14 gg

Fes: visita alle concerie e vari souk nella Medina, monti del Rif, Tangeri, Imbarco ore 24 su GNV per Genova

Dopo aver visitato la medina con i souk e le concerie, partiamo e nel caos di traffico della città su una rotonda non mi accorgo di una striscia d'olio.
La moto scivola con la ruota posteriore facendomi ruzzolare senza conseguenza a terra, dopo questa ultima emozione saliamo i dolci contrafforti del verde ed agricolo Rif sino a scendere a quota del mare e soffermarci alla visita della gradevole cittidina di Assilah, con le sue strete viuzze il paese di un candido bianco e blu e l'austera fortezza portoghese.
ci fermiamo infine per una gradevole cena a base di pesce per poi andare direttamente a Tangeri per l'imbarco che ci riporterà, due giorni dopo, a Genova.

Un doveroso ringraziamento a Simone, Riccardo, Maurizio ed Albero il nocciolo duro dei toscani, Gianluca Massimo e Roberta, Mario e Daniela, Guglielmo….ed un saluto particolare a Francesca dimostratasi avvezza anche a difficoltà a volte superiori alla sua forza fisica.
Marocco: tra deserto e città
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