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I viaggi dei lettori

In Sardegna a sessant'anni come a venti

di Gianfranco, Enrico, Gianfranca e Marina il 30/09/2010 in I viaggi dei lettori

Altro che pensionati: due coppie di amici in sella alle loro Honda hanno compiuto il periplo dell'Isola dei quattro mori superando i 2000 km percorsi e divertendosi come due ragazzini. Ecco il loro racconto

In Sardegna a sessant'anni come a venti
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Da un po' di tempo, avevo il desiderio di fare un lungo viaggio in moto una volta in pensione.
Un mercoledì di agosto questo mio desiderio si è concretizzato in un mercato rionale di un paese dell'Italia settentrionale, e la destinazione scelta è stata la Sardegna.
In questo mercato mi sono incontrato infatti con un'amica e parlando del più e del meno, ho condiviso con lei questo mio desiderio.
Lei in seguito ha informato il marito, naturalmente pensionato quasi sessantenne anche lui, del mio progetto.
Detto fatto, Enrico, questo è il nome del mio amico, spinto dalla moglie ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa e dopo un breve accordo, ci siamo ritrovati per i dettagli del viaggio.

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Un lunedì mattina e precisamente il 9 agosto 2010 alle ore 07,55 siamo partiti (naturalmente dopo avere caricato di bagagli le nostre moto, io con una Honda Deauville del 2007 acquistata di recente ed Enrico con una Honda Black Widow) diretti verso l'autostrada che ci avrebbe portato fino a Livorno, prima tappa del nostro viaggio. Alle 11,40, dopo circa 330 km, arriviamo al porto di Livorno.
Naturalmente, per dare più "brio" al nostro viaggio, non avevamo fatto in precedenza nessuna prenotazione sia delle navi per e dalla Sardegna sia ai vari B&B che avremmo dovuto cercare strada facendo.
Per non trovarci del tutto sprovveduti, c'eravamo comunque preparati una nutrita lista con relativi numeri telefonici dei B&B che lungo il nostro percorso avremmo dovuto trovare.
Siamo riusciti a trovare i biglietti e alle 23,30 di quel giorno, siamo partiti per Olbia con arrivo previsto per le ore 07,00 del giorno successivo.
Una volta sbarcati, ci siamo diretti, come da programma, verso Santa Caterina di Pittinuri, frazione di Cuglieri, dove ci attendeva una coppia di amici che ho conosciuto nel lontano 1988 in vacanza con la mia famiglia e che, precedentemente contattati, ci hanno offerto una sistemazione in un B&B di loro proprietà.
Per arrivare in questa località, abbiamo attraversato posti meravigliosi, strade secondarie verso il centro della Sardegna, toccando i paesi di Monti, Oschiri, Ozieri, Mores, immettendoci nella statale 131 verso sud dirigendoci a Macomer e passando per la località di San Leonardo De Siete Fuentes (sette fontane) località meravigliosa circondata da boschi di querce, lecci e sugheri.
Qui ci siamo fermati in un piccolo bar all'ombra di eucaliptus per rinfrescarci con un'ottima e meritata birra sarda
In Sardegna a sessant'anni come a venti
Ripreso il viaggio verso Cuglieri, paese inerpicato sulla collina e sovrastato dalla bella Cattedrale di Santa Maria della Neve, ci siamo diretti, una volta passato il paese e dopo circa 20 km, verso la destinazione finale di Santa Caterina di Pittinuri, piccolo paese affacciato sulla meravigliosa costa occidentale.
Una volta arrivati a destinazione, stanchi ed affamati, anche per la notte passata in nave su delle scomode poltrone (a proposito consiglio per chi vuole risparmiare soldi, un bel sacco a pelo ed un posticino lungo un corridoio) ci siamo rifocillati e sistemati nella stanza che i nostri amici ci avevano preparato.
Nel tardo pomeriggio, prese le nostre moto, ci siamo diretti a Mogoro tappa obbligata del nostro viaggio che dista da S. Caterina circa 55 km, per far visita a dei miei parenti.
Intorno alle ore 20,00 siamo ritornati a S.Caterina per raggiungere i nostri amici e dopo una frugale e breve cena, ci siamo recati presso la nostra dimora per godere finalmente di un meritato riposo.
Il giorno successivo, svegliati di buon mattino e dopo un'abbondante colazione nel bar del paese, ci siamo diretti con le nostre moto verso la nuova destinazione programmata la sera precedente.
Puntando verso nord lungo la costa, sulla SP 49 abbiamo attraversato il paese di Cuglieri dirigendoci verso Bosa Marina e, seguendo la litoranea, passiamo per Torre Argentina.
Dopo innumerevoli curve ed ammiriamo nel contempo la meravigliosa costa, dopo circa 90 km, raggiungiamo la bellissima città di Alghero.
Seduti davanti ad una tavola imbandita di succulenti cibi sardi, vicino agli splendidi bastioni spagnoli, godiamo del panorama di Punta Giglio e Capo Caccia.
In Sardegna a sessant'anni come a venti
L'isolotto Pan di Zucchero
Al ritorno, seguendo la stessa SP49, siamo arrivati a S. Caterina dove ci attendeva una prelibata cena a base di maialino cotto alla brace. La mattina successiva, di buon'ora, ci siamo alzati e preparati per la nostra nuova destinazione che, come da programma, era la località di Tratalias vicino al Lago di Monte Pranu a sud di Carbonia.
L'intenzione nostra era quella di passare lungo la Costa Verde e una volta arrivati a Oristano abbiamo proseguito per la strada che costeggia lo Stagno di S. Giusta, abbiamo attraversato la cittadina di Arborea per poi arrivare a Marceddì, località situata presso lo Stagno di San Giovanni.
Qui vediamo meravigliosi fenicotteri rosa, attraversato lo stretto ponte che collega le due coste giungiamo al paese di S. Antonio di Santadi.
Proseguiamo per Porto Palma e attraversato il paese di Marina di Arbus, ci dirigiamo verso la splendida spiaggia di Piscinas.
Il percorso, per arrivare in questo luogo non è stato dei più agevoli perché completamente impervio e sterrato con due non facili guadi da attraversare con le nostre moto da strada, quindi abbiamo proseguito verso l'abitato di Masua, resti di case dei minatori adagiate in mezzo al verde su dislivelli protetti da massicciate di pietra, e una piccola baia con una spiaggia che fronteggia l'imponente isolotto Pan di Zucchero.
La strada poi prosegue sterrata fino all'ingresso della miniera di Porto Flavia. Porto Flavia è un impianto per il trasporto dei minerali, realizzato nel 1924 dall'ingegnere Cesare Vecelli (che gli impose il nome della sua primogenita, Flavia) per abbattere gli ingenti costi di trasporto del minerale estratto dalle miniere della zona.
L'opera fu realizzata scavando la montagna per circa 600 metri, alla base di due gallerie sovrapposte un nastro trasportatore riceveva i minerali dai depositi sotterranei trasferendoli, direttamente nella stiva delle navi da carico alla fonda.
Da qui abbiamo proseguito verso Nebida, Fontanamare, per riprendere la SS.126 verso S. Giovanni Suergiu con l'intento di andare a visitare Porto Pino per poi tornare indietro e arrivare verso le ore 18,00 al B&B di Tratalias, prenotato il giorno prima, denominato Is Concais.
E' un posto, per chi ha occasione di passare, che consiglio caldamente per l'ottima cucina e le confortevoli camere che mette a disposizione.
In Sardegna a sessant'anni come a venti
L'acqua limpida vicino a San Teodoro
Il nostro ottavo giorno di viaggio è programmato per avvicinarci ad Olbia e passare la notte nei pressi della città per poi imbarcarci, la mattina successiva, per Livorno e fare ritorno a casa dopo nove giorni di viaggio e 2100 km sulle spalle.
Da Loceri siamo partiti intorno alle 09,00 del mattino dirigendoci verso Olbia per arrivare ad un B&B a circa 11 km dalla città.
Abbiamo percorso l'Orientale Sarda verso nord con tappa obbligata ad Arbatax per visitare la zona del porto da dove si possono ammirare le famose Rocce Rosse.
Percorrendo la vecchia SS125, a tratti sormontata da quella nuova, ci siamo diretti verso la Torre di Murtas, zona purtroppo destinata a base Nato. La Spiaggia di Murtas o Spiaggia di Quirra si trova in una zona militare, cosa che non la rende liberamente accessibile in tutti i periodi dell'anno.
È una lunga e meravigliosa distesa di sabbia dorata e granulosa arricchita da splendidi scogli, lambita da un mare limpido e incontaminato e cinta da una lussureggiante e profumata macchia mediterranea.
Davanti, circondato da un mare profondo ed azzurro, si scorge il suggestivo isolotto granitico di Quirra.
Proseguendo verso nord, abbiamo attraversato i paesi di Lotzorai, Baunei e immettendoci per un lungo tratto sulla nuova SS.125, siamo arrivati circa alle ore 18,00 al B&B prenotato dopo aver percorso circa 180 km.
La sera stessa, per cena, ci siamo accontentati di una buona pizza in un ristorantino nell'accogliente paese di San Teodoro.
La mattina successiva partenza di buon'ora per recarci all'imbarco nel porto di Olbia previsto per le ore 9,00 ed espletate le doverose operazioni d'imbarco da parte degli addetti, la nave ha "levato le ancore" per portarci lontano da quei luoghi che per otto giorni ci hanno regalato delle forti emozioni, con la promessa, nei nostri cuori, che saremmo ritornati per un nuovo avventuroso viaggio.
Gianfranco & Enrico Con la collaborazione e l'approvazione delle nostre mogli Gianfranca & Marina
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