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I viaggi dei lettori

Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner

di Fabrizio Amadori e Cristina Schianchi il 24/02/2011 in I viaggi dei lettori

Quattro giorni attraverso le Alpi, con le opere del celebre pittore inglese come filo conduttore. I nostri lettori interpretano in questo modo originale la loro vacanza: ecco il loro resoconto!

Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner
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L'idea di questo viaggio nasce qualche anno fa, quando nella mia città, Ferrara, è in mostra al Palazzo dei Diamanti l'esposizione "Turner e L'Italia".>
Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo: redazione@motonline.com
Il pittore inglese Joseph Mallord William Turner, nato a Londra nel 1775 vicino alla chiesa italianeggiante di St.Paul, è attivo artisticamente e vive una stagione importante proprio nel periodo in cui per un giovane benestante è massimo il desiderio del viaggio, l'epoca d'oro del mito chiamato "Grand Tour".
Non appena gli fu possibile, il pittore si recò in Italia; qui dipinse moltissimi paesaggi, oggi facilmente riconoscibili sul territorio, grazie al titolo dell'opera che descrive il luogo e il punto di osservazione dal quale veniva eseguito il quadro.
Collegando le diverse rappresentazioni da noi scelte, si può tracciare un percorso ideale tra Francia, Svizzera e Italia percorribile in poche giornate, con tappe ravvicinate che scandiscono il tragitto al ritmo dei mezzi di trasporto disponibili all'epoca.
L'itinerario (in breve) parte da Como prosegue per il San Gottardo, attraversa il Furkapass, quindi Meiringen, Interlaken, Martigny, Bonneville, Ginevra, Aosta ed infine Torino.
Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner
Sul Furkapass
Primo giorno di viaggio: arrivare a Como da Ferrara non sembra così impegnativo, soprattutto in autostrada, ma la giornata è stata probabilmente una delle più piovose dell'anno: quattro ore di viaggio per quattro ore di pioggia battente.
Arrivati a Como siamo rincuorati dalla piacevole accoglienza del B&B, una vecchia Casa Cantoniera finemente ristrutturata della quale siamo gli unici ospiti.
Ci sarebbe pure la piscina… Ma con i 16° non ce la sentiamo proprio di approfittarne. Del resto il "bagno" lo abbiamo già fatto!
La sera passeggiamo fino al vicino centro per cenare in un originale locale chiamato "Pane e Tulipani" dove si combinano due attività: una bottega di fiori ed un wine bar.
Tra vasi e bottiglie si mangiano piatti semplici ma molto curati.
Sarà l'ultimo pasto gustoso che faremo… un piacevole ricordo, da consigliare.
Il secondo giorno si parte per il San Gottardo, destinazione lago di Thun.
Seguendo la statale n.2 (parallela all'Autostrada A2) si passa per Bellinzona e Faido, dove sono ambientati i primi dipinti (Bellinzona, La strada per Locarno e Il Passo di Faido) dei quali purtroppo non siamo riusciti a trovare l'attuale luogo corrispondente.
Fiduciosi di trovare una delle tante riproduzioni della Gola del San Gottardo, dopo aver fatto rifornimento, ci inerpichiamo per la statale che porta all'omonimo passo.
Una volta arrivati troviamo la vecchia strada, stretta e tortuosa e lastricata con i sanpietrini di granito.
La percorriamo alla ricerca del Ponte del Diavolo, raffigurato in uno dei dipinti (Passo del San Gottardo dal centro del Ponte del Diavolo), ma il tempo non promette nulla di buono e il fondo stradale non offre sufficiente sicurezza con la pioggia, quindi abbandoniamo la ricerca.
Riprendiamo il cammino prendendo la statale n.19 che porta al Furkapass, una bellissima strada che raggiunge quota m.2500 lambendo alcuni ghiacciai.
Io sono al settimo cielo e mentre mi sbraccio per indicare le diverse meraviglie naturalistiche, preso da simili panorami, non mi accorgo nemmeno che la strada costeggiata da piccoli paracarri è sprovvista di guardrail… Fatto che terrorizza letteralmente la mia compagna che è appollaiata al "secondo piano" della moto.
Dopo una breve pausa, per permettere alla passeggera di riprendere un colorito nomale, ripartiamo per il Grimselpass sulla statale n.6, direzione Meiringen.
Arrivati sul Lago di Thun attraversiamo Interlaken per raggiungere il B&B che abbiamo prenotato a Grindelwald, unico alloggio disponibile dopo una lunga ricerca.
Queste località sono note come una delle mete turistiche più frequentate della Svizzera e nella stagione estiva è difficile trovare una camera libera, fatta eccezione per i Resort lussuosissimi come il Saint George.
Così, dal centro di Interlaken, seguiamo le indicazioni per Wilderswil che ci portano ad attraversare le piste di atterraggio dell'aeroporto.
Qui troviamo altri motociclisti, ragazzini con i rolleblade, villeggianti che fanno pic-nic in tutta tranquillità… Del resto ci sono i semafori che avvertono l'imminente atterraggio degli aerei!
La strada che taglia perpendicolarmente le piste porta dritta ad un bellissimo ponte coperto in legno, prima del quale svoltiamo a destra per Grindelwald.
Arrivati a destinazione, prendiamo possesso della camera al DownTown Lodge, un ostello meta di famiglie e giovani escursionisti.
La struttura è di stile informale e come d'abitudine nei B&B del paese il bagno in camera è un lusso: ci rassegniamo così alle docce in "batteria", con la nota positiva che siamo quasi soli nello stabile.
Per cena scegliamo uno degli innumerevoli ristoranti che si trovano sulla via principale del paese, ma aimè abbiamo la riconferma che fin qui in Svizzera non hanno nessuna idea di come si abbinino gli ingredienti.
Ordiniamo due piatti dai nomi oscuri, dai quali intuiamo la presenza di carne e riso al curry.
Il risultato è un piatto con riso, pollo al curry panna montata dolce sormontata da una fragola e guarnito il tutto con pesche sciroppate, ananas e banane fritte.
Non lo consigliamo!
Non sappiamo come, ma nonostante la cena "alternativa" riusciamo a riposare per la tappa successiva.
Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner
Il castello di Martigny
Il terzo giorno puntiamo direttamente verso la riva del Lago di Thun, in prossimità dei campi da golf di Underseen, presumibilmente molto vicino al luogo in cui Turner realizzò il dipinto intitolato "Il Lago di Thun visto da Underseen".
Da qui scattiamo soddisfatti alcune foto, quindi proseguiamo per Spiez, dove ci fermiamo a pranzare e visitare il castello del XII secolo ottimamente conservato.
Non possiamo non notare la compostezza della gente attorno a noi: persino i bambini, notoriamente esuberanti, si comportano di conseguenza.
Proseguiamo per la statale n°11, ma a causa di una fiera cittadina deviamo obbligatoriamente per il Col du Pillon.
Bellissimo, ma non ci volevano altri tornanti!
Quindi ci riportiamo sulla statale n°11 per poi svoltare a sinistra per Saint Maurice Saint Maurice è una località che prevederebbe la ricerca dell'omonimo "disegno", dove viene raffigurato un ponte fluviale con due torri di accesso poste sulle rispettive sponde.
Ma la deviazione precedente ci ha attardato parecchio e la meta di questa tappa è ancora distante.
Dopo una manciata di chilometri, arriviamo a Martigny.
Decidiamo di fare una sosta e di passeggiare per la cittadina dirigendoci subito verso la torre merlata, bene in vista sopra uno sperone roccioso.
Rispetto alla riproduzione del pittore inglese la città appare completamente mutata, al posto degli edifici rappresentati lungo il corso in direzione del monumento sorgono solo edifici moderni.
Prendiamo un caffè in un bar affacciato sulla piazza centrale e notiamo con piacere che i francesi (in realtà siamo ancora nel cantone vallese svizzero) ci somigliano caratterialmente: sono decisamente più chiassosi e sorridenti dei loro vicini più teutonici.
La conferma di questo positivo atteggiamento verso gli estranei è validata dall'incontro di un ragazzo e subito dopo da una signora: ci forniscono precise indicazioni sulla strada da imboccare per raggiungere Chamonix.
Non è infatti così facile districarsi dal centro di Martigny.
La serata è tersa e priva di nuvole e permette di godere di un panorama maestoso, mentre si sale di quota, ammiriamo la vallata e le montagne circostanti, fino alla visione delle cime imbiancate del Mont Blanc illuminato dal sole serale!
Dopo aver percorso un breve tratto di statale entriamo in autostrada per portarci rapidamente ad Annemasse, alle porte di Ginevra.
Oltretutto, a differenza della situazione paradossale italiana (da noi un SUV paga quanto una Vespa), qui il pedaggio è molto favorevole per le due ruote.
Ci fermeremo a Bonneville l'indomani, (altra località immortalata da Turner) facendo a ritroso la strada statale.
Lasciati i bagagli all'Hotel Atlante, ceniamo al ristorante da loro consigliato… Finalmente mangiamo con gusto!
Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner
L'Arco di Augusto ad Aosta
Il quarto giorno di viaggio decidiamo vista la vicinanza di fare un salto a Ginevra.
Sfortuna vuole che proprio quel giorno ci fosse un'evento ciclistico che aveva parzialmente chiuso al traffico il lungolago; il caratteristico getto d'acqua sul lago lo abbiamo visto solo in lontananza.
Così invertiamo la marcia e raggiungiamo Bonneville.
Anche qui il paesaggio è completamente mutato rispetto alle rappresentazioni pittoriche di Turner.
Il castello, nonostante la posizione sopraelevata, rimane seminascosto dai palazzi ed il ponte, benché similare, sembra completamente ricostruito.
Fatto qualche scatto proseguiamo in direzione traforo alla volta di Aosta. Il pedaggio è decisamente salato, infatti per attraversare il traforo del Monte Bianco, inaugurato 45 anni fa, spendiamo 23 euro (50 per le auto).
Giunti ad Aosta, dopo esserci ristorati, cerchiamo l'Arco di Augusto, raffigurato nel dipinto "Aosta. L'Arco di Augusto, guardando verso sud, verso il Monte Emilius". Quindi decidiamo di non pernottare a Torino ("Il portico della chiesa di Superga"), per approfittare della frescura serale e dell'assenza domenicale dei camion in autostrada.
Adesso sappiamo che non è opportuno guidare da Ginevra a Ferrara praticamente senza sosta, se non si vogliono trascorrere i successivi due giorni in convalescenza!

Alcune note: per il viaggio non è stato necessario acquistare la "vignette", per accedere alle autostrade svizzere, evitate appositamente ed in quanto mancano per la maggior parte del nostro itinerario.

Km percorsi: poco più di 1600

Moto: BMW R1200S

Navigatore: mappe stradali cartacee + indicazioni dai passanti
Da Como ad Aosta sulle tracce di Turner
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