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Yamaha R 125 Cup Pomposa/1: "La mia prima volta"

Di Marco Menerini, foto di Andrea Padovani il 16/04/2009 in Civ

Dopo la selezione e il primo test sulla pista di Adria, a Pomposa si celebra il battesimo del fuoco in gara di Marco Menerini, portabandiera di Dueruote e Motonline nel trofeo Yamaha destinato ai giovanissimi. Ecco il suo diario...

Yamaha R 125 Cup Pomposa/1: "La mia prima volta"
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Eccola, la prima gara. Il viaggio è stato lungo, l'attesa tanta, e non vedevo l'ora di ritornare in pista dopo l'uscita di Adria. Appena arrivato, il sabato mattina, il tempo non prometteva nulla di buono; pioveva, smetteva e riprendeva. E nell'attesa di scegliere tra le gomme rain o quelle da asciutto, con la pista che si asciugava e si ribagnava, non ho potuto fare turni di prove libere.
Non mi rimaneva che gironzolare nel paddock dela pista di Pomposa e cercare di studiare un po' i miei compagni di gara.
Per fortuna il primo pomeriggio ha portato il sole, e questo ha dato modo alla pista di asciugarsi in buona parte e mi ha permesso di rilassarmi un pochino. Il fatto di guidare su una pista bagnata mi preoccupava non poco.
Durante il primo turno ho cercato di imparare bene la pista più che fare il "tempone" e man mano che facevo giri mi rilassavo all'idea che il giorno dopo avrei dovuto fare una gara. Forse un po' troppo… visto che con le gomme d'asciutto ho centrato in pieno una pozza d'acqua e sono caduto; stranamente questo fatto mi ha irritato meno dell'ultima volta ad Adria.
Insomma scivolata innocua: nella caduta ho anche perso il pezzo in carbonio della marmitta, ma sapevo che non era indispensabile per guidare in pista, così l'ho buttato da parte. Una bella scarica di adrenalina tanto che sono riuscito a fare il miglior (mio) tempo il giro successivo.
Yamaha R 125 Cup Pomposa/1: "La mia prima volta"
La domenica mattina, dopo essermi riposato in hotel, io e gli altri piloti della Yamaha R125 Cup ci siamo ritrovati per il briefing. Quella mattina erano previsti i secondi turni di prove cronometrate e visto il tempo e la pista molto bagnata, ho girato con le gomme rain. La mia confidenza con moto e pista cresceva: e questo ha fatto scendere di due secondi il mio miglior tempo sul giro. Dopo il nono giro, via via che la traiettoria si asciugava, hanno cominciato a mollare in modo preoccupante. Sono uscito dalla pista per non rischiare…
In attesa della prima manche ero tesissimo, bevevo anche se non avevo sete perché mi dicevano che avrei sudato molto (e in effetti avevano ragione). Con il megafono che urlava l'entrata in pista per la R125 Cup, mi sono preparato e cercando di stare tranquillo mi sono diretto verso l'ingresso pista. Sentivo le mani sudare, lo stomaco che si stringeva e la testa che diventava pesante. Ma allo stesso tempo sentivo anche una piccola scintilla che mi faceva muovere la mano sul gas. Nel giro di ricognizione pensavo a mille cose… e l'agitazione non sembrava calare.
Alla partenza sentivo i piloti intorno a me che sgasavano a più non posso. Con l'accensione del semaforo c'è stato un caos assordante; io, abituato a sentire il rumore della mia moto per fare una partenza decisa, non ho capito più niente. Insomma, non sono riuscito a dosare la leva della frizione e mi sono esibito in una impennata imperiale (al limite del ribaltamento).
Fortunatamente non ero troppo stordito e sono riuscito a rimetterla giù; sono quindi ripartito e già alla prima curva ho visto il mucchio selvaggio che si spostava tutto bello unito. Per l'impennata e per un eccesso di prudenza, quel mucchio faceva davvero impressione, ho perso parecchie posizioni. Nella quarta curva poi, un pilota mi ha "centrato" di lato e ho dovuto andare sull'erba: lì ho fatto un po' di motocross e sono rientrato in pista portando terra ed erba con me.
Alcuni giri dopo, uno dei concorrenti veloci, alla fine del rettilineo (quindi intorno ai 100 km/h), mi ha sfiorato all'esterno cercando di stringere il più possibile la traiettoria. Io mi sono sbilanciato, ma ho tenuto la traiettoria, lui è finito nell'erba proprio davanti a me. Ma non poteva aspettare 10 metri dopo? In quella manche sono arrivato diciottesimo. Durante il briefing tenuto dagli istruttori della Scuola Motociclistica Italiana, nella pausa tra la prima e seconda manche di gara, ho capito che non sono stato il solo ad impennare. Magra consolazione! Ma visto che era la mia prima volta in pista e forse anche per alcuni piloti… ci stava.
Yamaha R 125 Cup Pomposa/1: "La mia prima volta"
Aspettando la seconda manche ero meno teso di prima e parzialmente inca…volato. All'ingresso in pista della seconda manche sentivo che sarebbe comunque andata meglio della prima. Il giro di ricognizione l'ho fatto tranquillamente, cercando di riscaldare le gomme. Alla partenza sono riuscito a scattare abbastanza velocemente e soprattutto senza impennare. Un bel passo in avanti.
Nella seconda curva, un secco e stretto tornante, ho cercato di essere un po' più aggressivo. Ma nemmeno farlo apposta, quello davanti a me è caduto facendomi sbandare e la moto mi si è spenta. Non so per quale imperscrutabile motivo, ho visto quello che avevo quasi colpito toccare la ruota di del pilota davanti e cadere. E subito dopo un groviglio di braccia, forcelle, ruote… Conseguenze: il primo pilota caduto è rimasto a terra, il secondo si è rialzato ed è ripartito.
Il tutto mentre il sottoscritto cercava di riaccendere la moto che per qualche strano motivo non voleva ripartire. Il pilota a terra non si rialzava e il direttore di gara è stato costretto a esporre la bandiera rossa. Ci hanno fatto fermare, posticipando la ripartenza della gara di un quarto d'ora.
Alla partenza – la terza della giornata! - fortunatamente è andato tutto liscio, e ho preferito prendere la seconda curva un po' larga per evitare qualche altro incidente.
Questo mi ha fatto perdere alcune posizioni, ma durante la gara sono riuscito a riconquistarne altrettante, riuscendo ad arrivare undicesimo. Come prima gara posso ritenermi sufficientemente soddisfatto. Ma nella prossima gara sarò più aggressivo per evitare di perdere posizioni all'inizio. O almeno ci provo! In gara nessuno molla un millimetro.
Ci vediamo a Castelletto di Branduzzo il 16 e 17 maggio.
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