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Locali da moto: Henry Cow

il 30/06/2003 in Attualità

E’ unico nel suo genere: si entra direttamente con la moto e non c’è obbligo di consumazione. Frequentatissimo dagli “stradaioli” romani, è aperto solo d’estate

Testi e foto di Fiammetta La Guidara


Lo staff dell'Henry Cow

Roma - Per farsi un’idea di quante moto stradali circolino a Roma e dintorni basta andare un martedì sera all’Henry Cow, ad Acilia, a pochi minuti dal centro della Capitale: sono decine e decine i motociclisti che entrano ed escono dal locale in sella alle loro rombanti maxisportive tanto per fare un po’ di passerella e poi si radunano intorno ad un tavolino all’aperto, oppure davanti al bancone del pub, per parlare dell’ultimo gran premio, delle prodezze compiute dalla propria moto nel mondiale Superbike, oppure dell’amico che ha appena gareggiato in qualche trofeo nazionale.
L’Henry Cow è una specie di Giardino dell’Eden per i motociclisti romani, in particolare per gli amanti della velocità. Si entra nel locale in sella alla propria moto, si attraversa il pub e si sbocca nell’enorme spazio all’aperto; qui si parcheggia talmente a ridosso dei tavolini che si può sorseggiare una birra comodamente seduti ma continuando ad accarezzare il proprio fido destriero.


I martedì sera all’Henry Cow costituiscono un appuntamento estivo fisso per gli appassionati, che si riuniscono puntualmente ogni settimana: il pub si trasforma così nella sede di un festoso raduno, dove si ritrovano gli amici di sempre e si stringono nuove conoscenze.
L’Henry Cow è un punto di incontro anche per piloti, preparatori, giornalisti e addetti ai lavori, anche perché si è fatto conoscere con la sua hospitality itinerante, presente sul circuito di Vallelunga in occasione di molti eventi sportivi, da “Motolandia” al “Ducati Day”. Non a caso, il pub è sede degli incontri settimanali del Desmodromic Club, il sodalizio ufficiale della Casa di Borgo Panigale.


L’Henry Cow è un pub dove si beve, si mangiano pizze e panini e talvolta si ascolta musica dal vivo o ci si diverte con il cabaret. Nelle serate di mezza estate, quando l’affollamento è massimo, il gestore Vincenzo Palaferri organizza anche giochi di abilità, come gimkane e slow races, a cui partecipare con la propria moto. Per divertirsi c’è anche un minicircuito, su cui girare con kart o minimoto a noleggio. Infine, c’è anche uno stand per lo shopping: dalle tute in pelle ai giubbini, dai caschi ai paraschiena.
Il locale è aperto da maggio a ottobre.

Chi è il gestore
Vincenzo Palaferri, comunemente conosciuto come “Papero”, ha 47 anni ed è un appassionato di moto sportive. Attualmente possiede una Ducati 996 con cui ama girare sui circuiti di Vallelunga, Mugello e Misano. Ha sempre lavorato nell’ambito della ristorazione e nel 1985 ha rilevato l’Henry Cow dal fondatore, Luciano Gentili, titolare della concessionaria Ducati di Roma Luciano Moto2 nonché grande amico del “Papero”. L’Henry Cow ha una storia travagliata, perché la presenza delle moto ha scatenato le ire dei vicini, che si sono lamentati per il “rumore”, causando prima un trasferimento (da Via Salvatore Di Giacomo, dove è rimasto fino al 1998, a Via Elio Vittorini) e poi, nel 2001, la chiusura. Vincenzo Palaferri non si è dato per vinto e dall’estate del 2001 ha ricostituito l’Henry Cow al Drive In di Acilia.

"Perché qui si può venire, trascorrere una piacevole serata in un posto congeniale senza separarsi dalla propria moto, e si può anche non spendere niente, perché non c’è nessuno che viene al tavolino e ti chiede cosa vuoi consumare. Qui sono i clienti, gli amici, che fanno il locale: non è un pub tradizionale dove si viene per bere o per mangiare. Qui si viene per fare passerella con la moto dentro al pub, per partecipare ai giochi collettivi, per ritrovare gli amici, per tenersi aggiornati sulle novità del mondo delle corse. La sera dell’inaugurazione di questa stagione, il 14 aprile, un gruppo di clienti mi ha ripagato degli sforzi fatti per mantenere in vita il mio pub: mi hanno detto di non aver mai visto un locale motociclistico come il mio e che se anche aprissi l’Henry Cow in Africa, loro verrebbero fin lì. Vi pare poco?”


Gli scavi di Ostia Antica, la Pineta di Castelfusano, la cittadina di Lido di Ostia e il suo lungomare che attraversa la Pineta di Capocotta (con la nota spiaggia dei nudisti) e approda fino all’antica Ardea, arroccata su una rupe. Continuando sul vivace lungomare, verso sud, si arriva fino a Lavinio, Anzio e il promontorio del Circeo. Da qui si può ipotizzare anche un itinerario a Ninfa e Sermoneta, sui monti Lepini. Verso nord, invece, ancora spiagge: Fiumicino, Focene e poi Fregene, Ladispoli, Santa Severa, Santa Marinella e i Monti della Tolfa.

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