Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Attualità

Daytona Bike Week: tutto quello che vi siete persi/1

il 12/03/2002 in Attualità

Cominciamo il nostro viaggio a puntate dentro uno degli eventi di culto del motociclismo mondiale. Gli show più importanti, le moto più belle, le aerografie più artistiche



di Daniele Massari




Daytona(Usa) - Esiste un posto nel mondo in cui per una settimana non si vedono altro che motociclette. Esiste un posto al mondo dove per una settimana non si pensa ad altro che a pistoni e bielle e belle ragazze. Esiste un posto, al mondo, in cui si può fare letteralmente indigestione di tutti gli eventi immaginabili legati alle due ruote: dai bike Show alle gare, alla compra vendita di accessori e di memorabilia, ai dragster, alle parate.
Questo, ed altro ancora è la Bike Week di Daytona che si è svolta dal 4 al 10 marzo nella città della Florida.
L’appuntamento, giunto alla sua 61ma edizione, è uno di quelli imperdibili su scala mondiale sebbene nell’edizione appena conclusasi abbia subito in parte l’onda d’urto derivante dagli attentati dell’11 settembre; eppure la voglia di rivincita, gli adesivi con la bandiera a stelle e strisce e le frasi contro Bin Laden sono dovunque.
Ciò che conta è che anche quest’anno mezzo milione di motociclette si sia riversato lungo le strade della Florida in cerca del sole che bacia questa terra.
E se il mondo del custom sembra segnare il passo, da queste parti non lo si direbbe per niente: copiosa la presenza delle Harley V-Rod e delle “power cruiser” della nuova generazione, come la Honda VTX e la Yamaha Road Warrior: già, perché anche le moto giapponesi sono presenti in abbondanza, così come le supersportive. Ché in fondo l’importante è essere legati dalla stessa passione…





Insomma, se non ci siete mai stati fate in modo di andarci. Se questa fortuna l’avete già avuta, non potrete fare a meno di tornarvi. Perché quando qualcuno chiede cos’è la Bike Week non gli si può rispondere in modo adeguato: non esiste niente di simile al mondo, ed un evento di portata così colossale poteva svolgersi solo in America, dove ti sembra possa riunirsi tutto il pianeta in una settimana, e dove, guardando andar via il lungo serpentone di biker che chiude l’evento, pare che tutti i popoli possano percorrere la stessa strada all’insegna di una passione pura e semplice.






Gli show che si sono susseguiti nel corso della Bike Week sono stati velati da un po’ di malinconia, a causa della scomparsa, appena quattro giorni prima dell’inizio dell’evento, di Ed Big Daddy Rat, il padre del “Rat’s Hole”, il più importante (oltre che quello conclusivo) dei Bike Show che eleggono la moto più bella di Daytona e forse del mondo. Big Daddy era malato da tempo, e già nella scorsa edizione non si era fatto vedere; ma il suo lavoro è di portata storica per il mondo del custom, e le sue ceneri, esposte all’ingresso del Rat’s Hole, lo hanno ricordato a tutti i visitatori.




Tra i numerosi concorsi che si sono susseguiti dovunque nelle vicinanze di Daytona, sponsorizzati da riviste od associazioni, certamente i maggiori sono quelli che si svolgono nella stessa Daytona Beach. Tra essi il primo in ordine di apparizione è stato lo “Harley-Davidson Ride In Show” (West Side of Ocean Center), tenutosi il 6 marzo ed organizzato per le più belle special su base HD direttamente nel parco di fronte all’Ocean Center, che rappresenta il centro operativo della Factory a Daytona Beach.
L’8 marzo si è poi svolto l’11° “Boardwalk Association Ride-In Bike Show” (al Boardwalk sull’angolo con la Main St.), seguito da un concorso di bellezza per ragazze rigorosamente in bikini




E’ qui che si vedono le migliori ragazze e le special più belle, che poi confluiscono nel Rat’s Hole. Inutile elencare i tanti vincitori di ben sedici categorie per concorso; ma non si può non sottolineare il livello assolutamente superiore raggiunto dai customizer europei, che hanno fatto incetta di premi vincendo dovunque con varie moto dall’inconfondibile stile teutonico, che da un paio d’anni è il punto di riferimento anche per gli stilisti americani. Così, anche il prestigioso titolo di “Best in Show” al Rat’s Hole è andato ad una moto olandese, creata da Hollyster, seguita dalla tedesca “Simply the best”, una moto a nostro parere più originale, prima al “Ride in Show”.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV