E' già difficile per le aziende guardare al domani (ad esempio al mondo della mobilità elettrica, fin qui negletto dai big delle due ruote); ma chi vuole essere veramente innovativo, deve guardare già al dopodomani.

A riuscirci non sembrano essere in molti. Negli USA Harley-Davidson è impossibilitata per definizione, in Europa KTM è concentrata sulla meccanica, BMW pare lenta nello sfruttare le sinergie con l'auto e la sola Piaggio ha da poco saputo lanciare una divisione hi-tech, denominata "Fast Forward". Nella totale assenza delle altre Case e nazioni, il traino arriva come sempre dal Giappone, in particolare dalle due aziende leader, Honda e Yamaha. Il dinamico duo del Sol Levante si è fatto notare con il robot-pilota (Yamaha) e la moto che sta in piedi da sola (Honda); ma se le due tecnologie possono a un primo sguardo sembrare equivalenti, è soprattutto la Casa di Tokyo ad avere mostrato la maggior lungimiranza.

Honda robot (Asimo) e intelligenza artificiale

Mentre infatti Yamaha pare focalizzata sull'idea della mobilità, Honda ha da tempo ampliato il suo sguardo per includere non solo le automobili, i macchinari da giardino e gli aerei, ma anche i robot e l'intelligenza artificiale. Quando fu presentato, nell'ormai lontano 2000, Asimo (acronimo di Advanced Step in Innovative MObility", oltre che omaggio al decano della fantascienza Isaac Asimow) fu accolto come una curiosità figlia della passione giapponese per i robot. Era in realtà l'esito di una serie di esperimenti partiti nel 1986, e il punto di partenza di una serie di sviluppi che ha reso Asimo molto più agile, versatile e addirittura in grado di cooperare con i suoi simili.

Non ci vuole molto a capire che quando si possiede la tecnologia per realizzare un robot umanoide di questo livello di sofisticazione, rendere le moto un po' più intelligenti diventa una sfida relativamente semplice - e questo è uno degli obiettivi di Asimo, oltre a quello di metterlo sul mercato in un futuro non troppo lontano.

Honda intanto continua a premere sul pedale della ricerca: ha creato la divisione "Honda Innovations" con sede nella Silicon Valley, e ha appena annunciato alcune delle novità che verranno presentate il prossimo 9-12 gennaio al CES di Las Vegas, il palcoscenico più importante per l'elettronica. Si parla di un nuovo concetto di robotica denominato 3E ("Empower, Experience, Empathy" che sta per "autonomia, esperienza, empatia"), e che sta guidando la ricerca in base alla visione (classicamente giapponese, anche se ormai condivisa da molte società avanzate) di un futuro in cui la robotica e l’intelligenza artificiale (IA) possono interagire con gli umani, assistendoli in una pluralità di situazioni, dalle calamità alla ricreazione e all’apprendimento.

I concept di Honda svelati al CES

Nel quadro della robotica 3E, Honda presenterà i propri Concept 3E-D18 (Workhorse), un veicolo autonomo off-road dotato di intelligenza artificiale progettato per offrire supporto in una serie di attività lavorative, e 3E-A18 (Cooperative Robot), un compagno robot in grado di mostrare compassione attraverso una serie di espressioni del viso.

Più prosaicamente, oltre a questi concept robotica, Honda esibirà il proprio sistema Mobile Power Pack, comprensivo di batterie portatili e sostituibili per i veicoli elettrici, un sistema di ricarica per l’uso domestico, ricreativo o in caso di calamità naturale. Il sistema Mobile Power Pack comprende anche uno scambiatore di batterie capace di stoccare e caricare gruppi di alimentazione portatile. Qualcosa tra il domani e il dopodomani, comunque molto più avanti di quello che la maggior parte dei concorrenti riesce anche solo a immaginare...