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Piaggio Wi-Bike, la prova

di Christian Cavaciuti il 30/05/2016 in Anteprime

Piaggio, dopo aver rivoluzionato il mondo dello scooter con l'MP3, ci riprova con la Wi-Bike, la sua interpretazione della bici a pedalata assistita. Già in vendita a partire da 2.890 euro. Ecco com’è fatta e come va

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Agli inizi dell’era industriale, c’era molta flessibilità nell’offerta di soluzioni. Molti costruttori di biciclette divennero costruttori di moto o di auto o di entrambi, per non parlare di chi arrivava da altri settori (Peugeot dai macinacaffé, Husqvarna e BSA dalle armi). Poi c’è stato un secolo di progressiva specializzazione, in cui salvo rari casi (BMW) le aziende si sono specializzate su pochi prodotti.

Adesso che comincia a intravedersi un nuovo paradigma tecnologico (la mobilità elettrica), quasi tutte le aziende tornano a interrogarsi sul loro ruolo, in molti casi tornando a diversificare la propria offerta, come ha fatto Renault con la Twizy. Piaggio, dopo aver inventato un nuovo mercato con l’MP3, ci riprova con la Wi-Bike, la sua interpretazione della bici a pedalata assistita.
Una interpretazione decisamente originale, per un prodotto sviluppato con spirito e tecnologia da costruttore di moto e scooter, non di bici. A partire dal fatto, non proprio secondario, che a Pontedera hanno fatto tutto in casa. Tutto: telaio, motore, batteria, controllo elettronico, algoritmi, App eccetera (anzi, la Wi-Bike è il primo prodotto Piaggio ad essere stato sviluppato insieme alla App dedicata).

Un lavoro non da poco, che però ha portato benefici in termini sia di ottimizzazione che di integrazione: tutti gli elementi vengono “inizializzati” al momento dell’acquisto (compresi gli smartphone associati) e da quel momento la Wi-Bike non funziona più se manca anche solo un elemento tra cruscotto, motore, batteria. Inoltre il modulo GPS/GPRS integrato, normalmente impiegato per memorizzare i percorsi, in questi casi consente di localizzare la bici proprio come un antifurto. Non mancano ovviamente le funzioni “social” come la condivisione delle informazioni sui propri percorsi ed eventualmente sui tempi di percorrenza.

Il telaio in alluminio è idroformato e rifinito come quello di una supersportiva, con saldature pulite e poco visibili. I due freni sono a disco, da 180 mm l'anteriore e 160 mm il posteriore. Il motore brushless a magneti permanenti è integrato nel movimento centrale, e come da normativa ha 250 Watt di potenza e assiste fino a 25 km/h. Trasmette il movimento con una cascata di ingranaggi e due ruote libere, una nel mozzo posteriore e una nel movimento centrale: in questo modo si ottiene la massima fluidità, anche se si perde la possibilità di rigenerare la batteria dato che il motore elettrico non può mai venire trascinato. A proposito di batteria, è realizzata da Samsung, su progetto e specifiche definiti a Pontedera: ha 418 Wh di capacità e assicura un'autonomia fino a 120 km.
Anche se il concetto alla base è uno, la Wi-Bike esiste in quattro allestimenti, in cui cambiano la forcella, le finiture e il cambio: qui si puà scegliere fra un classico Shimano a 9 rapporti o l'innovativo CVT Nuvinci, in versione a controllo manuale oppure elettronico e accoppiato a una silenziosa trasmissione a cinghia. 

La silenziosità e la fluidità di marcia sono gli aspetti su cui i tecnici Piaggio (la Wi-Bike nasce dal reparto Innovazione) hanno più lavorato, con risultati avvertibili. La prima sensazione in movimento è quella di una spinta “gentile”, senza i classici ronzii e gli strappi delle assistite della prima ora. Ottimo anche il bilanciamento generale del veicolo: motore e batteria sono vicini al baricentro della Wi-Bike, che non comunica mai sensazioni di pesantezza nemmeno inclinandola volutamente.

La vita a bordo è decisamente piacevole, soprattutto nella versione CVT una volta prese le misure del sistema, che trasmette sensazioni un po’ diverse dalla catena. La Wi-Bike può funzionare in diverse modalità. È possibile selezionare, con un comodo comando sulla manopola sinistra, i classici livelli di assistenza “fissa”, oppure accedere tramite la app a una serie di informazioni e di funzioni più sofisticate, come lo sforzo costante in cui l’elettronica si impegna a mantenere fisso lo sforzo per pedalare a prescindere dalla velocità e dalla pendenza della strada (a bordo sono presenti dei giroscopi).

Ci sono poi delle vere e proprie “mappe motore”, come la City che aumenta lo spunto al semaforo e la Hill che aumenta l’assistenza in salita e la riduce in discesa; e vista l’abbondanza di sensori non è escluso (nemmeno dal responsabile innovazione Piaggio Luca Sacchi) che possa arrivare in un futuro non lontano il Traction Control.

Mentre il classico mercato dei 50 sta evaporando come neve al sole, è evidente che l’esigenza di mobilità cittadina pratica e senza costi e complicazioni aggiuntivi è rimasta. Con la Wi-Bike, a Pontedera sperano non solo di conquistare nuovi clienti, ma di riconquistare i disaffezionati al 50, con un prodotto che verrà venduto dai loro concessionari, oltre che da negozi di biciclette e da nuovi canali come Enel Energia. A seconda del telaio e dell'allestimento, la Wi-Bike costa tra i 2.890 e i 3.490 euro chiavi in mano. Anzi no, scusate: la chiave non c’è...

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