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Kawasaki Z1000SX 2017: la prova

a cura di Alfredo Verdicchio il 25/10/2016 in Anteprime

Kawasaki affila le unghie della sua Z1000SX regalandole un nuovo vestito più affilato e protettivo, un motore ancora più dolce ai bassi regimi e un'inedita piattaforma inerziale. Il prezzo è ancora in via di definizione, ma arriverà a fine anno

Kawasaki Z1000SX 2017: la prova
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Dalla presentazione statica a Intermot di Colonia al test dinamico sulle strade della Provenza nel sud della Francia in nemmeno 20 giorni: la Kawasaki Z1000SX aveva proprio voglia di farsi conoscere. E noi di risalirle in sella per scoprire le novità e riassaporare tutti i suoi pregi.

Sì, perché la Z1000SX è una di quelle moto che ti conquistano dopo pochi metri: facile anche se fisicamente importante, abbastanza comoda, ben costruita, discretamente agile, sufficientemente protettiva e con un motore esagerato per dolcezza e allungo. Insomma, una moto quasi perfetta. Ed è lì che Kawasaki è andata a lavorare, nei dettagli, cercando di limare i pochi nei presenti e rilanciarla come regina del segmento.
Partiamo dal motore, che sulla nuova Z1000SX diventa Euro4. Un aggiornamento che ha portato con sé un'ulteriore - anche se lieve - dose di dolcezza ai bassi e medi regimi (rendendola ancora più facile da gestire), senza però andare a intaccare né i numeri (142 CV a 10.000 giri e 111 Nm a 7.300 giri) né la voglia di questo quattro cilindri di urlare e correre una volta superati i 6.000 giri.

Un carattere forte e deciso, esaltato anche su questa nuova versione dai rapporti del cambio cortini: l'assenza di una sesta di "riposo" è una scelta forse poco tourer ma molto, molto sport, in perfetto stile Kawasaki. Confermata anche la presenza di vibrazioni su pedane e manubri dai 6.000 giri in su.

Prendendo come scusa l'aggiornamento all'Euro4, ad Akashi ne hanno approfittato per dare una rinfrescata al look, ridisegnando completamente il vestito, più affilato, e cercando di migliorare la protezione aerodinamica. Il frontale si è appuntito ed ospita ora due gruppi ottici sdoppiati con fari a led. Il parabrezza - sempre regolabile sempre su 3 posizioni - è leggermente più alto nella parte centrale (15 mm), mentre la carena è stata allungata verso il telaio e allargata di fronte alle gambe di 28 mm per lato. Piccole migliorie che hanno sortito un altrettanto ridotto aumento della protezione aerodinamica, apprezzabile più sulle gambe che sul busto, poco difeso proprio come sul modello ancora in commercio.

Modifiche lievi hanno preso di mira anche la seduta: meglio imbottita la sella del passeggero, più spaziosa quella del pilota, che sulla nuova Z1000SX ha maggiore libertà di movimento longitudinale. A non cambiare è invece la ridotta distanza dalle pedane, una modifica che avremmo gradito visto che, alla lunga, la posizione raccolta delle gambe stanca.

Cambiano anche le maniglie. O meglio, la nuova Z1000SX adotta di serie quelle montate sulla Z1000SX Tourer (la versione accessoriata per il viaggio), che hanno il plus di integrare gli attacchi a baionetta per le valigie laterali, acquistabili come optional.

Si riduce, infine, l'altezza da terra della sella (da 820 a 815 mm) come conseguenza delle ridefinite tarature dell'ammortizzatore e del rispettivo leveraggio. Modifiche che, sul lato pratico, hanno migliorato non solo la stabilità di marcia della nuova Z1000SX, ma anche la capacità di assorbimento delle asperità. Stabilità che è sempre stata e che si conferma ancora uno dei punti di forza di questa sport tourer, insieme alla più che discreta agilità nel misto e all'elevata fiducia trasmessa dall'anteriore, non leggerissimo nelle svolte ma sempre ben piantato a terra.

Un feeling con l'avantreno venuto meno solo la mattina per colpa delle freddissime strade della Provenza (durante il test abbiamo visto -2 gradi!) ma che non ci ha mai preoccupato davvero, grazie al comportamento rotondo della Kawasaki, alla bontà della sua forcella e alla rassicurante presenza dell'inedita piattaforma inerziale denominata KCMF (Kawasaki Cornering Management Function), che lavora all'unisono con i già presenti controllo di trazione KTRC (Kawasaki TRaction Control, regolabile su 3 livelli e disinseribile) e il KIBS (Kawasaki Intelligent antilock Brake System, un ABS evoluto che gestisce anche la pressione del circuito frenante) anche con moto inclinata.
Insomma, la rinnovata Z1000SX fa un passo in avanti verso la perfezione, confermando tutti i suoi punti di forza, guadagnando in sicurezza grazie alla piattaforma inerziale e limando qua e là i vari difettucci. Tutto, però, senza fare davvero quel salto generazionale che magari i possessori del modello in commercio si sarebbe aspettato, ma proponendosi come la moto da consigliare al proprio migliore amico.
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