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Il futuro di Monza? Lo skate-board

il 05/05/2003 in Moto & Scooter

Il passato invece in polvere. Questa la linea caldeggiata dal sindaco della città lombarda, che approva la demolizione dell'antica sopraelevata e apre il circuito a ciclisti e affini

Il futuro di Monza? Lo skate-board
Foto Emilio Boldi

di Luigi Rivola


Foto Emilio Boldi

La sopraelevata di Monza verrà distrutta. Il sindaco della città che ha guadagnato fama mondiale col suo autodromo ne ha decretato la fine promettendo di conservare solo una curva a memoria della sua esistenza.
In compenso ha deciso di riservare ai ciclisti e ai cultori dello skate-board dei pattini a rotelle e dei rollerblade l'uso gratuito della pista (quella attuale in cui si corre il mondiale SBK e di Formula 1) tutti i giorni feriali escluso il venerdì, dalle 18.

30 alle 20.00.


La storia evidentemente non insegna niente a nessuno. Nella mia città la torre più alta e più bella venne demolita dal governo ecclesiastico alla fine del '700 perché "collabente"; la grande rocca medievale fu rasa al suolo nello stesso periodo per far posto al nuovo ospedale e un intero antico centralissimo quartiere con case basse e viuzze strette, che oggi sarebbe un'area pedonale piena di fascino, fu spianato nel 1934 per diventare un enorme parcheggio. Ciò che si distrugge sparisce per sempre. Molto spesso dopo lo si rimpiange, ma è troppo tardi.
E veniamo a ciclisti e affini. Nulla contro di loro, naturalmente, ma ciò che disturba è la demagogia che li santifica, che li blandisce, inserendoli d'autorità nella categoria dei buoni e sacrificando chi, legittimamente e in armonia coi tempi in cui viviamo, ama sfogare la propria passione per veicoli motorizzati, che certamente non danneggiano con la loro presenza sulla pista di Monza l'ecosistema. Per ciclisti e rolleristi ci sono chilometri e chilometri di viali all'interno del parco, perché dunque mettere a loro disposizione una pista che certamente nulla ha a che vedere col loro sport e che invece sarebbe fondamentale per permettere agli appassionati di automobilismo e di motociclismo di esprimere nelle più idonee condizioni di sicurezza per sé e per gli altri il desiderio di correre?

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La realtà è che c'è una prepotenza di fondo che porta sistematicamente alla prevaricazione: i nuovi crociati vogliono (a parole) il ritorno al passato remoto odiando tutte le espressioni della modernità, specie quelle che non si possono permettere o che non hanno il coraggio di concedersi. Chi non condivide le loro idee è un incivile e va demolito. Come la sopraelevata di Monza.
E pensare che la bella Monza, la grande Monza, ormai diventata un sobborgo della metropoli di Milano, continua a essere nota nel mondo solo per il suo autodromo. Che rabbia! Ma ci penseranno i pattinatori a riportarla agli antichi fasti...

Il futuro di Monza? Lo skate-board
Foto Emilio Boldi

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