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Le aziende italiane puntano al pubblico premium dell'estremo oriente

Redazione
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Le aziende italiane puntano al pubblico premium dell'estremo oriente

Durante il weekend della MotoGP, dieci aziende del nostro Paese hanno incontrato rivenditori e distributori della Malesia e dei paesi vicini

Sembra un paradosso ma se da un lato in Italia i consumatori strizzano l'occhio alle moto made in China, in estremo oriente vanno pazzi per il made in Italy. E questo è un gran bene per le nostre imprese (o almeno, per quelle con un'attitudine più internazionale). Del resto, i mercati più sostanziosi in termini di volumi - e interessanti anche per la clientela che cerca prodotti premium - sono proprio a quelle latitudini. Nel contesto della MotoGP si è svolto a Sepang un business forum organizzato da ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) con la collaborazione della Federazione Motociclistica Italiana, di ANCMA e di Dorna. Scopo dell'iniziativa: usare il vantaggio offerto dal contesto della tappa della MotoGP, che attira i più importanti player, per offrire una grande opportunità alle Case italiane del settore motociclistico nell’ampliare le loro relazioni commerciali, e quindi il loro mercato, nell’area geografica asiatica. Durante la giornata sono state coinvolte dieci aziende italiane, che hanno avuto confronti diretti con quaranta buyers provenienti da nove mercati asiatici e non solo (Malesia, Singapore, Vietnam, Indonesia, India, Taiwan, Cina, Giappone e Australia) interessati ai marchi del nostro Paese. Le aziende italiane coinvolte sono state Acerbis, Alpinestars, Athena, Brembo, Dainese, Gaerne, Givi, Pirelli, Piaggio e Rizoma. Ma perché proprio la Malesia? Il paese rappresenta oggi uno dei mercati motociclistici più dinamici del Sudest asiatico. Nel 2025 il settore raggiungerà un valore di oltre 3,1 miliardi, con una crescita media annua prevista del +3,4% fino al 2030. Il segmento delle motociclette da strada domina il mercato, con un fatturato stimato in 2,7 miliardi, mentre le vendite complessive supereranno le 700.000 unità entro il 2030. Il trend positivo è sostenuto dalla crescita della classe media, dall’urbanizzazione e dal ruolo strategico della moto come principale mezzo di mobilità individuale.

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