Che cosa succede in Fantic?

Le difficoltà del mercato bici ed elettrico hanno messo in crisi l'azienda veneta. Che adesso, grazie al contributo dei soci, è in fase di rilancio. I primi obiettivi? L'accordo coi fornitori e la consegna di nuove moto nei concessionari

Fantic è in crisi? In queste ultime settimane si sono susseguite molte voci e notizie di stampa su questo fronte, sul quale Dueruote ha deciso di mettere un punto fermo. Cerchiamo quindi di fare chiarezza.  

I NUOVI SOCI SUPPORTANO L'AZIENDA

Dueruote ha provato a contattare l'azienda, che però al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Da fonti vicine all’azienda, però, abbiamo appreso come tutti gli azionisti di Fantic (ossia il gruppo di imprenditori di VeNetWork, che aveva rilevato l'azienda nel 2014, e l'industriale del cemento Buzzi) non abbiano intenzione di tirarsi indietro e abbiano manifestato in più occasioni tutto il loro sostegno finanziario, esprimendo sia la piena fiducia al nuovo management, sia rendendosi disponibili al superamento della crisi di liquidità che sta attraversando l’azienda.  

IL "PESO" DELLE BICI

A fronte di una congiuntura di mercato particolarmente sfavorevole, che vede in particolare il comparto delle bici in difficoltà economica generalizzata, Fantic Motor ha nominato lo scorso 20 maggio un nuovo management, che vede l'ex Piaggio e Peugeot Motocycles Costantino Sambuy come amministratore delegato. La dirigenza si è attivata per il recupero dell’equilibrio economico finanziario con l’obiettivo di superare il difficile momento che sta attraversando l’azienda.  

I NUMERI DI BILANCIO

La crescita di Fantic negli ultimi anni è stata impetuosa: da quasi zero è passata ai 180 milioni di ricavi del 2022. Il bilancio del 2023 (l’ultimo disponibile) è stato segnato da oltre 28 milioni di perdita netta, ricavi in calo a 113 milioni e un valore della produzione sceso sotto quota 126 milioni, con 136 milioni di debiti di cui 66 milioni verso le banche. Il rosso si era acceso soprattutto nella seconda metà dell’anno, quando si era assistito a un vero crollo della mobilità elettrica. Nel primo semestre del 2024, secondo fonti attendibili, la previsione sui sei mesi era di una perdita di ulteriori 13,8 milioni.  

L'ACCORDO COI CREDITORI

Si tratta quindi di una difficoltà oggettiva e seria, ma momentanea e legata alla liquidità, non certo agli ordinativi che, sul fronte delle moto, non mancano di certo (in particolare per il Caballero 500). In questa direzione Fantic ha tempestivamente chiesto la nomina di un esperto indipendente per una procedura chiamata "composizione negoziata della crisi", per agevolare l’avvio di trattative dirette con i diversi creditori. L'obiettivo è garantire continuità e l’evasione del portafoglio ordini moto da consegnare ai clienti nei prossimi mesi. È questo sicuramente un passo importante per il recupero di un equilibrio economico finanziario soddisfacente per consentire all’azienda di affrontare le sfide del mercato con una maggiore solidità.  

OBIETTIVO: EVADERE GLI ORDINI DELLE MOTO

Le aree su cui si sta maggiormente concentrando ora l’azienda sono tutte quelle finalizzate alla continuità operativa aziendale del proprio business, in primis i rapporti con gli istituti bancari e i fornitori, il cui sostegno rappresenta un pilastro fondamentale per il futuro del gruppo attraverso poi la piena ripresa delle attività produttive e l’evasione degli ordini alla rete di vendita. Più in particolare, sul fronte produttivo, le ultime novità riguardano — in coerenza con il ricorso parziale alla cassa integrazione già programmata fino a fine anno d’intesa con le rappresentanze sindacali — la ripresa delle attività anche per i nuovi segmenti come la gamma offroad e le Stealth. Produzione che in realtà non si è mai fermata per alcune famiglie di prodotto come Caballero o per la gamma Enduro/Motard, da sempre i modelli più venduti del marchio.