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Deus Swank Rally Winter. L’enduro sciccoso tra i padiglioni di Motor Bike Expo

Carlo Pettinato il 02/02/2023 in Attualità
Deus Swank Rally Winter. L’enduro sciccoso tra i padiglioni di Motor Bike Expo
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La fiera MBE a Verona ospita la prima edizione indoor dello Swank Rally, la gara di fuoristrada per gentlemen. Prove auto cronometrate, abbigliamento stiloso e l’atmosfera di una scampagnata tra amici

Come al solito, occhi aperti ben prima che suoni la sveglia. Fuori è ancora buio. E freddo. Dove vado oggi? Ah già, come se potessi essermelo dimenticato. Oggi c’è il Deus Swank Rally Winter al Motor Bike Expo di Verona. Non so bene cosa aspettarmi ma credo sarà una bella giornata. Mi hanno sempre incuriosito le garette indoor in fiera, e oggi finalmente proverò anche io. Trovo la forza di uscire dal letto caldo, colazione veloce, mi vesto con sotto già la calzamaglia pesante e salgo in furgone. Nello specchietto retrovisore la mia fidata XR 600 cui ho richiuso il motore per il rotto della cuffia l’altro ieri. Lei a piedi non mi lascia mai.

Un’oretta di guida per svegliarmi e sono in coda alla porta C, quella dei piloti. All’entrata ci consegnano il pass e le tabelle da attaccare su moto e furgone, oggi sarò il numero 29

Come a tutti gli eventi Swank, riservati a moto pre anno 2000 o ‘inadeguate’, non posso esimermi dallo sfoggiare qualche pezzo della mia collezione di abbigliamento da fuoristrada vintage, per essere abbinato alla moto che è del ‘95. Oggi completo Axo azzurro e rosa fluo, casco jet compreso. Gli stivali no, quelli sono moderni, passatemeli.

Ma il vero momento clou della giornata è l’avviamento dell’XR, non scontato con questo freddo. Rubinetto aperto, aria tirata, danza sulla pedivella con il decompressore in mano. Trovo il punto morto superiore. Calcio deciso sul kick e al primo colpo il vecchio mono inizia a borbottare. Mi sento miracolato, è di buon umore, la giornata parte bene. 

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Il programma messo in piedi da Deus Ex Machina e Adventure Riding con il supporto di ESR Bikers prevede un giro cronometrato del pistino da enduro in fiera, seguito da un tour sulle colline veronesi con annessa prova di regolarità e pranzo e infine il rientro tra i padiglioni per altri giri a cronometro. Quando dico “cronometrato”, intendo auto-cronometrato, alla maniera di tutti gli Swank Rally. In pratica, nel punto di partenza e fine della prova ad anello sta un bidone, sopra di esso un cronometro. Ognuno deve far partire il cronometro, compiere il giro e poi fermare il cronometro, tutto in autonomia. Il tempo che ne esce va riportato manualmente sul tabellone; non c’è nessun controllo, ci si fida, qui si corre da gentlemen

Già dall’ingresso in fiera avevo iniziato a sospettare che non sarebbe stata proprio una passeggiata di salute. Tra le tante facce di colleghi giornalisti e vip del mondo delle moto ne avevo vista una in particolare che mi ricordava quella di un certo campione del mondo di enduro... Ora, con le moto incolonnate per partire, ne ho la conferma. Al via ci sono Alex Salvini, Joan Pedrero, Luca Marcotulli e altri ancora; gente vera, che per fortuna (mia) partecipa con le ‘inadeguate’ di cui sopra, giusto per abbassarsi al livello dei comuni mortali o quasi.

Si parte ed è subito spettacolo, Salvini sul Caballero 500 guida come se avesse tra le mani la sua vecchia CRF del 2013 ma scivola e perde tempo prezioso. Pedrero porta in pista la possente Harley Panamericatassellata e stacca pure il secondo crono provvisorio. Spaventoso.

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Dal canto mio, evito di strafare e mi insinuo in quarta posizione a 6” dal miglior tempo e un paio di decimi più veloce dell’olimpionico di mtb Marco Aurelio Fontana, anche lui su XR ma 250. Poi, si esce dalla fiera.

La trentina di chilometri sulle colline fuori Verona sarebbe anche piacevole, se magari fosse maggio e guidassimo moto più confortevoli. Purtroppo però è gennaio e guidiamo chi più chi meno enduro specialistiche; il giro previsto inizialmente era più lungo e prevedeva del fuoristrada, ma è stato accorciato a causa delle nevicate. Io sono stato saggio, sotto il giubbino fluo indosso piumino, felpa e intimo termico, così tutto sommato resisto bene e l’unica parte del corpo che si congela è la mano destra, mentre la sinistra è spesso e volentieri in cerca di riparo tra cilindro e carburatore dell’XR. 

La prova di regolarità finalmente ci fa rimettere le ruote sullo sterrato, un piacevole anello di 3 km tra boschetti e vigneti nei dintorni del forte austriaco di Pastrengo da coprire in 6 minuti netti. Per chi non la conoscesse, la regolarità prevede di rispettare il più possibile il tempo imposto, ogni centesimo di secondo in più o in meno vale come penalità. La media prevista è bassa, in modo che non sia richiesto un passo da prova speciale. Come sempre si arriva al traguardo in largo anticipo, a quel punto è sufficiente fermarsi ad aspettare e ripartire al momento buono, per fermare il cronometro il più vicino possibile ai 6’; chi arriva in ritardo, invece, paga penalità. In tutto ciò è fondamentale essere dotati di un orologio per tenere sott’occhio il tempo che scorre. 

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Me la cavo bene e sforo i 6’ di appena 25 centesimi, il che mi permette di essere il migliore della prova. Ottimi tempi anche per Gian Maria Gabbiani, pilota di auto, in 6’00”28 e Marco Aurelio Fontana in 6’00”59.

Il pranzo all’interno del forte è un punto non secondario del programma, d’altra parte questi Swank Rally hanno sì una classifica ma quello che davvero interessa a tutti è stare in compagnia, ridere e raccontarsela. Una pausa come dio comanda a metà giornata è quindi d’obbligo.

Dopo il caffè, trasferimento rapido verso la fiera e altri giri nel pistino indoor, nel tentativo di migliorare i riferimenti del mattino. Siamo tutti più caldi, carichi e sciolti, e i tempi si abbassano non di poco.

A questo punto, però, la lotta per il vertice è un affare a tre tra me, Fontana e Matteo Manenti su Kawasaki KLX 650. Io e Fontana siamo andati molto bene nella prova di regolarità e ce la giochiamo qui, Manenti ha pagato qualcosa al forte ma in compenso è più veloce di noi a cronometro. Sembrerà assurdo ma è fuori dai giochi un professionista vero come Salvini, che ha perso oltre 30” nella prova di regolarità. Si consola segnando il miglior tempo assoluto nel pistino della fiera in 58”40, e ci mancherebbe.

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Prova e riprova, Manenti stampa un 58”80, Fontana arriva a 59”40 e io mi fermo sull’1’01”22. La classifica è cortissima, siamo in tre in un paio di secondi, ma non sappiamo in quale ordine. E il bello è che tra un tentativo e l’altro volano gran prese per i fondelli, risate e pacche sulle spalle tra acerrimi rivali. Una bella atmosfera, ma col coltello tra i denti, perchè saremo pure buoni amici ma arrivare dietro rode sempre.

I risultati non vengono comunicati fino al momento delle premiazioni, e l’ora che intercorre tra il termine delle operazioni e la cerimonia finale è di trepidante attesa. Sul palco, a chiamare i premiati c’è dj Ringo.

“Terzo classificato… Matteo Manenti! Secondo classificato… Carlo Pettinato!” Mannaggia, ammetto che un po’ ci avevo sperato, ma il divertimento è stato tanto e quello era l’obiettivo primario. “Al primo posto… Marco Aurelio Fontanaaa!”

E bravo il Fontana, dopo lo Swank Rally di Sardegna e la gara di flat track al Wheels and Waves mi hai fregato di nuovo… alla prossima!

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