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Analisi EY: l’andamento dell’elettrico nel mondo

Marco Boni il 20/09/2022 in Attualità
Analisi EY: l’andamento dell’elettrico nel mondo
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L'analisi dello scenario globale, la posizione dell'Italia, le scelte future

La recente analisi di EY EV Country Readiness Index conferma le tendenze registrate e vede un miglioramento dei dati ma ci sono ancora alcune lacune nel mercato di alcuni paesi. Tra i 14 Stati in considerazione, quelli con il mercato automotive più sviluppato, l’Italia occupa solo il 12° posto a causa della mancanza di infrastrutture e dei prezzi delle auto elettriche che disinvogliano l’acquisto da parte dei consumatori.

L'andamento nel mondo

Il primo semestre dell’anno riporta nuovamente la Cina al primo posto della classifica generale grazie ai progressi realizzati in termini di veicoli elettrici. Il Paese mantiene la leadership sia sul lato manufatturiero che infrastrutturale, inoltre il 51% dei consumatori dichiara di essere intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico come prossima vettura.

Subito sotto si trovano Norvegia, Svezia, Germania e Regno Unito. Stati in cui il sistema dedicato all’e-mobility è in continuo progresso spinti dagli investimenti per la produzione e per la ricarica dei veicoli elettrici.

Analisi EY: l’andamento dell’elettrico nel mondo

Problemi legati all'Italia

Nonostante occupi uno degli ultimi posti in classifica, l’Italia non vede tutti punti negativi nell’andamento della regolamentazione. Tra gli italiani intervistati il 45% sarebbe propenso all’acquisto di un veicolo elettrico, trend ostacolato per lo più dai costi di acquisto. Infatti, il Paese chiude il 2021 con una quota di vendite ferma al 9%.

Un punto a sfavore riguarda la produzione nazionale; si stima che nel periodo 2022-2026, a fronte di una quota del 66% di veicoli elettrici che verranno lanciati sul mercato italiano, solamente il 18% di questi verrà prodotto sul territorio nazionale. Inoltre, si presentano fattori come la mancanza di colonnine a ricarica rapida in corrente continua e la bilancia energetica che vede un import di energia elettrica di circa il 15%.

Sul fronte incentivi, l’Italia è allineata alla maggior parte degli stati occupando il 9° posto in classifica. Ciò che li differenzia dagli altri Stati sono le procedure molto impegnative che richiedono tempo, e mancano incentivi non monetari come quelli attuati in Germania, Norvegia o Cina che prevedono vantaggi riservati ai possessori di veicoli elettrici.

Migliorano invece le manovre volte all’ecosistema dell’e-mobility. Stanno incrementando gli accordi di collaborazioni e acquisizioni per il consolidamento del mercato.
Queste mosse prevedono un potenziamento dei servizi di vendita e post, come pacchetti dedicati per la ricarica del mezzo che si traducono in risparmio rispetto alla ricarica “a consumo”. Un altro esempio è rappresentato anche dalla creazione di pacchetti di servizio compresi all’interno dei contratti per luce/gas domestici.

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