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Mercato moto: che cosa ci aspetta da qui a fine anno

Marco Gentili
di Marco Gentili il 18/08/2022 in Attualità
Mercato moto: che cosa ci aspetta da qui a fine anno
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Recessione in arrivo, caro energia e inflazione galoppante, oltre all'incognita del prezzo dei carburanti. Eppure, in un quadro così fosco, per le due ruote gli ultimi mesi dell'anno potrebbero rappresentare una svolta. Ecco perché

Tempo d’estate, per molti. Tempo di vacanze, in cui non pensare a niente di brutto. Meglio spiaggia e birretta, per i problemi c’è sempre settembre. E anche per il nostro mondo, il mercato delle due ruote, agosto – complici le ferie estive - è sempre un mese interlocutorio. Se ne riparla tra qualche settimana, quando succederà di tutto e di più.  

 

NUBI ALL’ORIZZONTE

Meglio quindi partire dalle notizie negative, che riguardano gli scenari economici globali, che però si riflettono sulla vita e sui portafogli di tutti noi. L’impennata del prezzo del gas preannuncia un inverno difficile, sia sul fronte delle forniture (e a risentirne sarà tutta la manifattura italiana, ivi compresa quella delle due ruote) sia sul fronte del mercato retail, con un picco di bollette che avrà un impatto sulla nostra capacità di spesa. L’inflazione galoppa, l’economia va verso una stagnazione pesante, le cui prime avvisaglie fortissime arrivano dalla Germania, ex locomotiva d’Europa adesso al palo sul fronte della produttività interna e in debito d’ossigeno sul fronte energetico. E poi ci saranno le elezioni politiche in Italia: se a prevalere dovesse essere lo schieramento dato per vincente alla vigilia, immaginiamo che i rapporti tra l’Unione europea e il nostro Paese si faranno inevitabilmente più tesi che mai.

E poi c’è il fronte, delicatissimo, del prezzo dei carburanti. Di questo passo, la sterilizzazione delle accise (che riduce di 30 cent il prezzo della benzina alla pompa) potrebbe protrarsi fino alla metà di ottobre. E dopo? Chissà. In quei mesi il nuovo governo sarà alle prese con una difficilissima e controversa legge di bilancio da approvare.

 

ARRIVANO I RINFORZI

Detto ciò, il nostro mondo arriva all’appuntamento di settembre in discreta forma. Se fosse un atleta, sarebbe un saltatore in lungo che sta caricando il salto, poco prima di spiccare il volo. Le Case, dopo un anno caratterizzato da forniture a singhiozzo (chiunque abbia provato a comprare una moto o uno scooter lo sa bene) contano moltissimo sull’ultimo quadrimestre per riportare in positivo l’indice delle nuove immatricolazioni. Nei porti italiani, la fine di agosto è caratterizzata da un massiccio arrivo di container carichi di moto e scooter, che sono pronti a inondare la rete vendita negli ultimi mesi dell’anno. Una massa di veicoli in grado di saziare la fame di due ruote che c’è nel nostro Paese, incoraggiata dai costi d’ingresso più contenuti rispetto all’automobile, e dalle discutibili politiche di alcune amministrazioni (come avviene a Milano), che hanno ben pensato di incoraggiare l’uso del trasporto pubblico rincarando il prezzo dei biglietti.

C’è chi teme che l’arrivo di questi mezzi sul mercato sia troppo tardivo. Eppure, se c’è una cosa che ci sta insegnando il mondo post-pandemia, è che le certezze non esistono più. La stagionalità delle due ruote nelle concessionarie è un fenomeno che tenderà a scemare. Magari non a scomparire, ma a essere meno marcato di quanto non sia mai stato fino a oggi. E quindi anche ottobre e novembre, mesi sempre meno piovosi e sempre meno freddi rispetto al passato, diventeranno uno snodo cruciale per il mercato delle due ruote.

 

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