Il mercato delle due ruote ad aprile ha immesso sul mercato 28.853 veicoli tra motocicli, scooter e ciclomotori, pari a un calo dell'8,9%. In particolare, gli scooter perdono l'11,11%, pari a 13.552 veicoli immatricolati. Le moto, che fino ad oggi avevano fatto segnare incrementi a doppia cifra, flettono del 6,55% rispetto ad aprile 2021, con soli 13.878 veicoli targati. Dopo il buon risultato di marzo, anche i ciclomotori segnano il passo, con 1.423 veicoli registrati e un calo del 9,88%.

Il terzo saldo negativo dall'inizio dell'anno mette il segno meno davanti al mercato cumulato, per la prima volta nel 2022: 93.575 veicoli venduti e un calo del 2,6% rispetto al primo quadrimestre 2021. A tirare verso il basso sono gli scooter, che targano 40.933 mezzi, pari a una flessione del 16,2%. Ancora positivo, invece, il bilancio delle moto, con 46.669 mezzi immatricolati e una crescita dell'11,49% sul 2021; infine i ciclomotori, che, grazie al vantaggio accumulato nei mesi precedenti, chiudono il quadrimestre ancora in positivo, con una crescita del 10,18% e 5.973 veicoli venduti.

In controtendenza il mercato degli elettrici, che fa segnare un incremento del 21,11% rispetto allo stesso mese del 2021 e 918 veicoli venduti (ma cala sensibilmente il numero di mezzi registrati rispetto al mese precedente a causa del venire meno della spinta degli incentivi). Saldamente positivo il bilancio dei primi quattro mesi dell'anno, con una crescita del 59,98 e 4.345 veicoli targati.

LE DINAMICHE DI MERCATO

Se le difficoltà del comparto scooter sono legate in grandissima parte alla mancanza di prodotto (che colpisce soprattutto alcuni 125 cc di grossa diffusione, come il Piaggio Liberty), e quindi alla difficoltà di stare dietro alla domanda, colpisce che nel mese di aprile abbiano frenato anche le moto, che da mesi continuavano a far registrare performance molto positive. Che cosa succede? Probabilmente mancano prodotti anche nel segmento moto, sebbene nelle classifiche compaiano prodotti anche di ultimissima generazione (come la Honda NT 1100). Forse il mercato vive una fase nella quale il cliente da un lato compra quello che c'è in concessionario - visto che i tempi di attesa per colorazioni particolari, allestimenti specifici e personalizzazioni varie - può arrivare anche a sei mesi. E forse c'è un rallentamento della domanda, in un momento nel quale il caro-bolletta e il peso crescente dell'inflazione pesano sempre di più sulle decisioni di acquisto degli italiani. L'effetto ritardo legato all'attesa degli incentivi? Al momento è difficile da calcolare, e potrebbe avere un effetto sui dati di maggio.