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Il Coronavirus e il trionfo della moto

Marco Gentili
di Marco Gentili il 24/02/2020 in Attualità
Il Coronavirus e il trionfo della moto
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Effetti collaterali dalla psicosi: la paura dei luoghi affollati dà nuova vitalità alla mobilità individuale

Lavarsi le mani. Evitare con cura i luoghi affollati, laddove non siano già stati chiusi (dagli stadi alle arene per concerti, passando per i locali pubblici e i pub). Ridurre gli spazi di socialità. Per chi risiede in Lombardia, Piemonte, Veneto e alcune zone dell’Emilia-Romagna certe prescrizioni anti Coronavirus sono il prezzo da pagare per evitare un’ulteriore diffusione del contagio.

A molti però non sarà sfuggito come a Milano, tra i servizi che non hanno subito alcuna alterazione, vi sono proprio i mezzi pubblici. Alcuni osservatori hanno notato anche come essi costituiscano un momento di condivisione e promiscuità importante. Nell’indecisione, chi è costretto a spostarsi per lavoro, tende a limitare ogni tipo di contatto superfluo. Proprio come quelli che si intrattengono su tram, bus e metropolitane.

Tra gli effetti collaterali del Coronavirus c’è proprio la rinnovata verve della mobilità individuale: mi sposto da solo, in auto o moto, per evitare rischi di contagio. E soprattutto le due ruote – che per ingombri e praticità sono il mezzo da commuting per eccellenza – potrebbero vivere un nuovo, involontario boom.

 

Il Coronavirus e il trionfo della moto
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