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La lunga corsa del Codice della Strada

di Riccardo Matesic il 24/03/2015 in Attualità

Era l'autunno scorso, quando la Commissione Trasporti della Camera approvò un testo di legge delega sul Codice della Strada. Sembrava che nel giro di un anno e mezzo avremmo avuto il nuovo ordinamento, invece da allora nulla è cambiato. Anzi...

Periodicamente ci troviamo a dare aggiornamenti sui lavori intorno al Codice della Strada. I più attenti di voi ricorderanno che già da parecchio tempo le commissioni parlamentari hanno in esame un disegno di legge delega per una revisione profonda dell'ordinamento. Il problema evidente è che manca un accordo politico, e il provvedimento marcia al rallentatore.
L'ultima notizia in ordine di tempo è stata la bocciatura da parte della Commissione Bilancio del Senato di una serie di punti per mancanza di copertura finanziaria. In poche parole, nella legge proposta non sarebbe specificato come reperire i fondi necessari per attuare i diversi provvedimenti.

La cosa ha messo in allarme il mondo motociclistico, perché fra i punti bocciati c'è l'intero pacchetto di interventi a difesa degli utenti deboli. Misure per bambini, anziani, ciclisti, pedoni e, appunto, motociclisti. I costruttori di moto dell'ANCMA in merito hanno diffuso un comunicato dai toni molto duri.
Nonostante le numerose verifiche e approfondimenti effettuati nel corso delle ultime due settimane, ancora non siamo riusciti a capire il motivo per il quale alcune di queste misure, incluse quelle proposte da Confindustria ANCMA in materia di sicurezza e mobilità su due ruote, comporterebbero maggiori oneri per le finanze pubbliche”. Per l'ANCMA, insomma, si tratterebbe di disposizioni attuabili a costo zero per lo Stato.

Nei giorni successivi l'esame del testo è stato ripreso in seno alla Commissione Lavori Pubblici, dove la maggior parte dei senatori - lo riporta ancora l'ANCMA in un secondo comunicato - hanno condiviso le perplessità sulla bocciatura del pacchetto da parte dei colleghi del Bilancio.

Come dicevamo in apertura: il disegno di legge tornerà a marciare quando si sarà raggiunto un accordo politico che sembra mancare.
Ricordando che si tratta “solo” di una legge delega, che quindi darà esclusivamente delle linee guida al Governo per predisporre il nuovo Codice della Strada (e che quindi i tempi sono ancora lunghi e le modifiche tutt'altro che improbabili), vi segnaliamo l'elenco dei provvedimenti suggeriti dai costruttori di moto.
Accesso di biciclette, ciclomotori e motocicli nelle corsie urbane riservate ai mezzi pubblici; accesso dei motocicli da 125 cc in autostrada; limitazione della presenza ai bordi della carreggiata di ostacoli fissi e guardrail; emanazione da parte del Ministero dei trasporti di linee guida sulla progettazione di strade sicure per le due ruote.

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