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Consultazione pubblica sul Codice della Strada

di Riccardo Matesic il 06/12/2013 in Attualità

La riforma dell'ordinamento stradale sbarca sul web. Il Ministero dei Trasporti coinvolge anche enti, associazioni e cittadini

Cittadini coinvolti nel processo di messa a punto del nuovo Codice della Strada. Succede dal 9 dicembre, da quando sul sito "ilportaledellautomobilista.it" comparirà un apposito banner cliccando il quale si potranno inserire suggerimenti, considerazioni e proposte.
Ne dà comunicazione il sottosegretario Erasmo D'Angelis con un comunicato, nel quale sottolinea che si tratta della prima iniziativa di questo genere.
Consultazione pubblica sul Codice della Strada
"Per la prima volta -recita il comunicato- per una delle riforme più attese, quella del Codice della Strada, che ha iniziato finalmente il suo iter in Parlamento, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti apre il dibattito pubblico con cittadini, istituzioni, imprese, enti, associazioni e tutti gli utenti della strada che hanno suggerimenti, considerazioni, idee, proposte di modifica di norme, articoli e prescrizioni".

E continua dicendo che ogni messaggio "verrà preso in carico e analizzato dal Ministero, con l'obiettivo di costruire un testo che abbia al centro la sicurezza e la responsabilizzazione e tenga conto di diritti e doveri di tutti gli utenti della strada. Lo spazio resterà aperto fino al 31 maggio 2014 e disponibile a tutti, senza bisogno di registrazione al portale".
Al momento sul nuovo Codice stanno lavorando le commissioni parlamentari, con l'obiettivo di mettere a punto un disegno di legge delega che dia al Governo il potere di legiferare su questa materia. Tale scrittura darà dunque all'Esecutivo delle linee guida da tenere in considerazione e dalle quali non potrà discostarsi troppo. Fra queste sembra ci sarà un recupero della proposta di creare il reato di omicidio stradale.

Ma l'iter sarà lungo, ancora almeno un anno e mezzo. E nei vari passaggi parlamentari il testo sarà sicuramente modificato molte volte, quindi, inutile spingersi troppo oltre con le anticipazioni.
Nel frattempo approfittiamo dell'occasione per dire la nostra ai tecnici del Ministero dei Trasporti che metteranno mano alla riforma. Nella speranza di essere ascoltati.

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