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I viaggi dei lettori

Diario di viaggio: Creta

il 14/05/2003 in I viaggi dei lettori

L'isola greca è il massimo per i giri in moto. Un itinerario primaverile nel racconto di 3 motociclisti da sterrato (o quasi)

Diario di viaggio: Creta
La gola Di Topolia


Ero in vacanza a Creta nel settembre del 2000 e in una libreria di Chania vedo un libro con in copertina una moto da enduro e la scritta Crete Unexplored.
Lo prendo e sfogliandolo comincio a sentire un irrefrenabile impulso di mettermi a cavallo di un enduro e girare l’isola. Infatti il libro, scritto da due motociclisti greci, parla di Creta come una delle isole più belle da girare in moto su strade sterrate e non.


Acquisto il libro e lo metto da parte sapendo che questa sarà la mia prossima avventura.
Con il solito nostro gruppo di bikers di Ravenna, il “Funffbikers” decidiamo la prima uscita in moto che sarà verso il sei di maggio in Sicilia.
Io Pietro (soprannominato Maestro da Sgracchio ma non per quello che immaginate: avete presente il film La rivincita dei Nerds? ecco, quel maestro)e Nevio; è solo gennaio ma siamo già carichi come dei T.I.R. e decidiamo di fare qualcosa prima, ma dove? Fa freddo c…o, e poi c’è la solita incognita della pioggia.
Scervellandoci mi viene in mente il libro che comprai a Creta due anni prima e comincio a buttare le basi.
Da Internet comincio a trovare dei noleggi moto a Creta e chiedo i prezzi, trovo un sito che mi dà lo storico delle temperature dei 10 anni prima e scopro che dal 1995 nella seconda decade di marzo il tempo è sempre stato bello con temperature dai 14° ai 18°. È fatta, il periodo l’abbiamo trovato.
Piano piano iniziano ad arrivare le prime email dei prezzi delle moto.
Per la stessa moto da un noleggiatore a l’altro c’è la differenza di ben 25/30 euro. La scelta cade su www.eurobikers-creta.com dove un tedesco di nome Ingo mi ispira fiducia e qualità.
Infine, ancora sempre in Internet acquistiamo i biglietti Roma-Athene-Heraklion e la cartina stradale greca.
Ora è tutto pronto dal 02/02/2003, ma come facciamo ad aspettare il 12/03/03? Aspettiamo e basta!!!
Durante l’attesa si aggiunge Sgracchio (caro ragazzo emigrato dalla Sardegna e sposato con una romagnola) e il Mingauss.
Ci siamo, l’ora X è arrivata, le previsioni sono belle e le valigie pronte da quattro giorni, purtroppo a causa di un problema serio, il Mingauss è costretto a rinunciare.
Durante la notte di martedì su mercoledì 12/03 non dormo neanche un’ora, alle 5.00 parto e vado a prendere Nevio e poi verso Cesena da Sgracchio.
“Cià” (come dicono a Milano), siamo in volo e tra una chiacchiera e l’altra, tra un pasto e qualche pennica, alle 18.30 siamo a Heraklion.


 

Chissà perché ma Ingo, il responsabile dell’Eurobikers, ci riconosce subito. Intanto che sbrigo le solite formalità del caso, Nevio e Sgracchio escono a controllare le moto. Sono del 2002 con circa 25000 km ciascuno, un po’ graffiate, una ha le gomme non proprio a posto ma va bene così, Sgracchio si cucca la Transalp, Nevio la Gs 650 Bmw e il Maestro la GS 650 Dakar, forse la meglio di tutte.
Leghiamo i borsoni e si parte verso l’albergo Astoria Capsis di Heraklion, mi sembra di guidare un W…, ma è solo un impressione per via della borsa caricata male.
Camera, doccia e gyros pita e poi a nanna.
Sveglia alle sette con un sole da urlo e fa caldo, abbondante colazione carichiamo le moto già sudati e si parte verso Rethimnio per la vecchia statale.


Sono anni che non guido un enduro (io e Nevio abbiamo 2 st 1100 Pan European) e subito dopo centro metri sfriziono x impennare la Gs, oramai mi ribalto, vabbè è l’inizio, poi forse farò meglio.
La strada in città e zone limitrofe, non è subito bella, molto lucida e con varie buche, ma man mano che lasciamo il centro abitato, diventa buona e con un discreto manto stradale, quasi quasi azzardo una piega, però! la Dakar con i Metzeler Sahara una volta scaldati piega bene e ha un ottimo grip.
Sgracchio sono 4 anni che non tocca una moto, ce ne accorgiamo perché spesso e volentieri io e Nevio ci fermiamo ad aspettarlo, ma è anche colpa nostra che girando sempre in moto abbiamo un po’ più di “occhio” e siamo più smaliziati nei sorpassi.
Siamo fuori dalla città e ci dirigiamo verso Rethimno passando per la vecchia statale, per fortuna che un ente competente ha avuto la sensibilità di stendere un nuovo manto stradale, la strada è stretta, piena di curve brusche e di grandi dislivelli, è una goduria e incomincio a divertirmi.
Intanto si vedono le prime cime imbiancate e l’aria diventa più frizzante man mano che saliamo di altitudine, incontriamo ancora alberi di aranci carichi di frutti.


Arriviamo a Rethimno, fa caldo, ci sono quasi 22°, ne approfitto per comperare una borsa più piccola dove caricare il mio bagaglio, Nevio gira il mercato e Sgracchio chiama Alga (Sabrina, sua moglie).
Caffè e ripartiamo alla volta di Chora Sfakion passando da Angiroupoli, che strade ragazzi, una più bella dell’altra, il manto stradale è ottimo, e non c’è nessuno, spesso troviamo però pecore in mezzo alla strada o parti di montagna franata.
Deviazione per Mirokefala e prendiamo la prima pietraia. Io e Nevio sembriamo dei bambini, ci stiamo divertendo un mondo, Sgracchio un po’ meno, guida la moto sullo sterrato in modo anomalo e con il peso sbilanciato, lo sentiamo spesso e volentieri bestemmiare in sardo (!!!???**

).
Lasciato lo sterrato incontriamo la neve sulla strada che ci porta a Asfendou a circa 1500 mt di altezza, in certi punti facciamo fatica a passare con la moto. Arriviamo sulla strada che da Vrisses ci porta fino a Chora Sfakion, tutta in discesa e ben asfaltata, Nevio parte a razzo e io faccio fatica a stargli dietro; è scatenato!!! Dopo circa 10 km di strada in discesa, larga, (ma tira anche un bel vento) arriviamo in un paesino e sostiamo nell’unica taverna sul porticciolo aperta. Pranzo a base di insalata greca, Kalamarakis, vino locale e pane come se piovesse (x la cronaca abbiamo asciugato 1 litro e mezzo di vino in tre) con il mare che infrange le onde proprio sotto di noi.


Ripartiamo in direzione di Aradena per vedere il villaggio di Loutro dall’alto dato che non ci sono strade e si accede solo via mare. Si riparte per la stessa strada in direzione di Chania, passando da Vrisses e Kalives.
Non abbiamo prenotato ma sono sicuro che in questa stagione non c’è problema, difatti al primo albergo sul porto ci affermano che è pieno! Va bè poco male, mi metto alla ricerca di qualcos’altro e dopo dieci minuti trovo Hotel Casa Delfino (www.casadelfino.com), in centro, ottima struttura di lusso (€.150,00 a notte in tre con colazione) e con una bella ragazza alla reception che non guasta mai. Doccia e via a mangiare un piatto di pesce.

La mattina seguente ripartiamo in direzione delle gole di Samaria che, con i loro 18 km, sono le gole più lunghe d'Europa,anche oggi è una bella giornata calda e incontriamo la neve ancora una volta. La strada si ferma qui e bisogna tornare indietro. Da Omalos prendiamo un'altra strada sterrata (per la gioia di Sgracchio che ci maledice) fino a Palia Roumata, perdiamo un po’ di tempo a trovarla anche perché le indicazioni sono piccole e in cirillico. Su queste strade mi sento un po’ Meoni, addirittura “guadiamo” alcuni ruscelli, azzardo un timido accenno di derapata col posteriore e per poco non finisco nel dirupo, ma ci stiamo divertendo sempre di più mentre Sgracchio bestemmia. Finito lo sterrato lungo quasi 20 km, Nevio ha la bella pensata di rompere il filo della frizione, cosi dobbiamo tornare a Chania e la fortuna vuole che la concessionaria Bmw è subito sulla strada all’inizio del paese.


Paghiamo €.20,00 perdendo fra una cosa e l’altra 2 ore e ci dirigiamo con la superstrada verso Kastelli Kissamos, da qui deviamo per le gole di Topolia. Infatti la gola è un burrone profondo e impressionante lungo 1,5 km, fitto di platani, e con pareti verticali alte 100 mt, la strada è scavata nel lato occidentale della gola, stretta, e in un punto c’è una galleria a senso unico alternato.
Il percorso è stupendo, arriviamo a Elafonissi, è un isolotto che dista 100 mt dalla costa, l’acqua di questa striscia è profonda da 50 cm a un metro, il che significa che si può andare all’isolotto a piedi, dicono che ci sia anche il corallo!! Proseguiamo verso Platanos, passiamo Cefali, la strada è in quota ben asfaltata e offre una stupenda vista del mare a ovest, gran parte del percorso attraversa uno spoglio paesaggio roccioso e molti paesetti tipici della provincia cretese. Arriviamo a Platanos e ci dirigiamo verso Falassarna che secondo il mio modestissimo parere è una delle più belle spiagge della Grecia (e io di Grecia ne ho vista tanta e eravamo io e Nevio qui nel 2000), rapida occhiata e ci dirigiamo verso Castelli Kissamos di nuovo. Qui prendiamo un caffè perché Nevio comincia a dare segni di stanchezza (alcuni innocui dritti) in un bar carino nella piccola piazzetta del paese e conosciamo il titolare che parla bene l’italiano perché studiava in una città italiana che non ricordo bene.


Tiratone in superstrada fino a Chania, qui Sgracchio si rifà sverniciandoci dato che la Transalp è più veloce delle Gs, mischia; comincia a piovere ma per poco, il tanto che basta per bagnarti un po’ e poi proseguiamo vero Rethimno per la strada resa viscida dalla pioggia leggera.
Ci mettiamo un po’ ha trovare un bell’albergo sul porto, doccia e via fuori a pranzare.
La mattina dopo ripartiamo in direzione Spili, la strada è bella asfaltata e incita alla guida veloce, lasciamo la strada principale e prendiamo verso Patsos, Pantanassa, Vistagi; è un susseguirsi di curve, sali e scendi in mezzo a vari alberi di castagno e ulivi, addirittura troviamo un prato con tanti fiori colorati e sembra di stare dentro un quadro, arriviamo a Platanos e prendiamo un caffè in un Kafenion locale, la titolare ci dice che ci sono tanti che girano in moto come noi a Creta e ci dà alcune dritte.
Si riparte verso Zaros per arrivare al bivio con Agh. Deka, da qui proseguiamo verso la Baia di Lentas, altro percorso pittoresco, strade ottime e bella vista e soprattutto assenza totale di traffico.
Arriviamo a Lentas e parcheggiamo le moto in spiaggia, e ci fermiamo alla taverna Elpida gestita da una anziana signora, anche qui insalata greca, kalamaraki, pane a sportine e vino bianco fresco come se piovesse, spendiamo niente a testa. Nevio nel frattempo si era denudato e prendeva il sole. Ripartiamo per trovare la famosa spiaggia di Tripidi.


Da qui in avanti per 20 km andare e 20 ritornare sarà solo sterrato!!
Che figata, tutta strada battuta e non fa neanche tanta polvere, indovinate cosa fa Sgracchio (!!!???***), avete capito, ma sembra aver capito come si guida.
In realtà vorremmo vedere una gola dove si passa in mezzo con la moto, ma non riusciamo a trovarla, arriviamo a Tripidi, spiaggia con alcune baracche che diventano taverne (abusive) durante l’estate, a me scappa un impellente bisogno e facciamo 5 minuti di sosta.

 


Intanto si annuvola e questo non mi piace, si riparte facendo la strada inversa e proseguiamo verso di nuovo Agh. Deka e verso Agh. Varvara, la vacanza sta finendo e per fortuna diventa brutto solo adesso, comincia a piovere e la strada diventa poco invitante, è scivolosa e dobbiamo anche fare una deviazione per lavori in corso, comincia a piovere a catinelle, fa freddo e becchiamo anche la nebbia, cosa vogliamo di più?? Copro la borsa da serbatoio perché c’è la digitale dentro ma non legandola mi tocca tenerla con una mano. Guidiamo sotto l’acquazzone a monobraccio per circa 40 km a 40 kmh, non mi passa più, era una vita che non guidavo così sotto la pioggia, dal settembre 1996 da Corintho fino a Patrasso sempre in Grecia!!!
Non me la sento di forzare l’andatura anche perché le ruote tassellate non mi danno fiducia.
Finalmente i km si assottigliano e vediamo le prime luci di Heraklion e penso che ora dovremmo anche cercare un albergo e non so dove cercarlo. Ma il GPS umano che sarei io, porto tutti e tre direttamente senza sbagliare una virgola al primo albergo del primo giorno e cioè l’Astoria Capsis, la mia Gs comincia a dare segni di fermarsi per via dell’acqua che stiamo prendendo, in un’ora a Heraklion ha piovuto l’acqua di un anno intero, Sgracchio nel salire di traverso sul marciapiede cade per terra come un sacco di patate, ma per fortuna cade da fermo.
Stanza, doccia calda e a nanna pensando che domani purtroppo torniamo a casa.
Però che bei giorni, Creta da girare in moto è favolosa e poi abbiamo fatto solo il 30% di strade pittoresche. Il prossimo anno ripeteremo per una settimana.


Un grazie anche agli amici di www.motonline.com da dove abbiamo “carpito” le informazioni necessarie per il viaggio e un grazie a tutti quelli che vorranno pubblicare il racconto del nostro viaggio. Siamo ben lieti di dare tutte le info che volete scrivendo a pietro.donzello@email.it
Pietro/Nevio/Sgracchio

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