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Sbk
Portimao: Il campione è Ben Spies
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 25/10/2009 in Sbk
L'attesissimo scontro fra i due assi non c'è stato: Haga è scivolato in Gara-1, vinta dal suo rivale che ha fatto "la melina" in Gara-2, dove si è imposto Fabrizio
Portimao – È finita. Spies è campione del mondo e Haga per la terza volta è secondo. Qualcuno dirà che questa è la dimostrazione di un talento sopravvalutato, ma sbaglia: in realtà ad Haga è mancato sempre quel soffio di fortuna che qualsiasi grande campione ha sempre dalla sua parte nei momenti topici. Ma senza perderci in inutili discussione su questo argomento, congratuliamoci con Spies e col Team Yamaha, che hanno portato a casa un titolo meritatissimo, soprattutto dal pilota, che potrà non essere il massimo della simpatia e della spontaneità, ma quanto a capacità di guida... fa semplicemente paura!
A Portimao abbiamo vissuto due gare avvincenti, e questa non è una novità. Nella prima è però mancato l'attesissimo confronto diretto fra Spies e Haga, spento sul nascere da una scivolata del giapponese. A quel punto l'americano ha avuto vita relativamente facile ed ha vinto Gara-1 con un allungo nel finale che lo ha messo al sicuro dalle pretese di Rea, Biaggi e Byrne. In Gara-2 Spies se l'è presa comoda, a un certo punto si è forse addirittura distratto, ha allargato una traiettoria e ha perso tempo, facendo inutilmente sperare i tifosi di Haga che la moto avesse dei problemi.
La corsa ha avuto un grande protagonista in Byrne, un privato che quando è in palla non ha paura di nessuno. Il pilota del Team Borciani ha condotto per i primi dieci giri resistendo alla pressione di un duro come Rea. Poi ha ceduto ed è stato raggiunto e superato anche dai due "ufficiali" della Ducati: prima Fabrizio, poi, Haga. Il suo quarto posto è comunque da considerare una grande impresa.
La vittoria di Fabrizio è stata limpida, anche se favorita dalla mancanza di combattività di Spies e dalle difficoltà di Haga, partito dalla terza fila e costretto a dure rimonte. Nulla da rimproverargli in quest'ultima gara, perché ormai una sua rinuncia a favore di Haga, con Spies in quinta posizione, non sarebbe più servita a nulla.
Max Biaggi è andato molto forte sia in prova, sia nelle due gare, anche se nella seconda manche ha accusato un calo nel finale dovuto a scelte tecniche che in corsa si sono dimostrate non azzeccate e che sono state alla base dei diversi "lunghi" del romano. Molto consistente anche Jonathan Rea, che conclude il campionato del debutto in superbike ponendosi allo stesso livello dei campioni più esperti e affermati.
In Portogallo sono state spiegate da Paolo Flammini anche alcune modifiche al regolamento del mondiale SBK che saranno in vigore già la prossima stagione. Sono state concepite per ridurre i costi e facilitare l'adesione al campionato. Ne parleremo più dettagliatamente in un altro articolo.
La corsa ha avuto un grande protagonista in Byrne, un privato che quando è in palla non ha paura di nessuno. Il pilota del Team Borciani ha condotto per i primi dieci giri resistendo alla pressione di un duro come Rea. Poi ha ceduto ed è stato raggiunto e superato anche dai due "ufficiali" della Ducati: prima Fabrizio, poi, Haga. Il suo quarto posto è comunque da considerare una grande impresa.
La vittoria di Fabrizio è stata limpida, anche se favorita dalla mancanza di combattività di Spies e dalle difficoltà di Haga, partito dalla terza fila e costretto a dure rimonte. Nulla da rimproverargli in quest'ultima gara, perché ormai una sua rinuncia a favore di Haga, con Spies in quinta posizione, non sarebbe più servita a nulla.
Max Biaggi è andato molto forte sia in prova, sia nelle due gare, anche se nella seconda manche ha accusato un calo nel finale dovuto a scelte tecniche che in corsa si sono dimostrate non azzeccate e che sono state alla base dei diversi "lunghi" del romano. Molto consistente anche Jonathan Rea, che conclude il campionato del debutto in superbike ponendosi allo stesso livello dei campioni più esperti e affermati.
In Portogallo sono state spiegate da Paolo Flammini anche alcune modifiche al regolamento del mondiale SBK che saranno in vigore già la prossima stagione. Sono state concepite per ridurre i costi e facilitare l'adesione al campionato. Ne parleremo più dettagliatamente in un altro articolo.
Portimao – Haga sorride nel box, Spies fa le boccacce ai fotografi, Fabrizio altrettanto. Sembra che sia un grande scherzo, invece sarà una grande sfida, serissima, che non coinvolge solo i piloti. Prepariamoci al primo round.
Spies parte benissimo, seguito da Biaggi, Byrne, Rea, Haslam, Nieto, Haga, Corser e Fabrizio. Pwer le Ducati comincia male, anche perché Spies in poche curve ha già inflitto otto decimi a Biaggi e Haga ha un handicap iniziale di 2"7.
Rea si libera di Byrne e conquista la terza posizione, ma non avanza perché i primi due hanno un ritmo indiavolato: Spies gira in 1'43"647, Biaggi in 1'43"689; tutti gli altri, esclusi Haga e Fabrizio, sono sopra 1'44".
Al terzo giro Haga si è liberato solo di Nieto ed è sesto, ma a 3"3. Al quarto Fabrizio batte il record di Spies: 1'43"529, intanto Biaggi si è fatto nuovamente sotto al leader della corsa e lo tallona a tre decimi di distanza. Due tornate più tardi, Haga e Fabrizio, che viaggiano di conserva, passano Haslam, ma qui finisce buona parte dei sogni del giapponese e della Ducati: poche curve più avanti Haga scivola banalmente, si rialza subito, scuote la testa e si arrende.
Il campione della Yamaha continua a "tirare", ma senza lo stesso impeto di prima, tanto è vero che Rea e Byrne guadagnano terreno.
A metà gara i più veloci in pista sono Rea e Fabrizio, rispettivamente terzo e quinto. Spies guida la corsa con 6 decimi su Biaggi, 1"1 su Rea, che ormai ha raggiunto l'Aprilia, 2"4 su Byrne e 3"9 su Fabrizio. Al quattordicesimo giro Rea è a contatto di Biaggi e tenta il sorpasso, ma non riesce. Poche curve più avanti però Biaggi entra troppo veloce, è costretto ad allargare la traiettorie e Rea lo infila conquistando il secondo posto, mentre anche Byrne si avvicina a Biaggi. Queste schermaglie fra gli inseguitori hanno avvantaggiato il leader, che alla fine della quindicesima tornata ha allungato il suo vantaggio a 1"6. Salvo sorprese, la lotta per la vittoria è finita, adesso ci si batte per i restanti gradini del podio.
A quattro giri dal termine, Biaggi riapre la manetta e supera Rea, che gli si incolla a ruota, mentre Byrne, strepitoso sulla sua Ducati privata, guadagna centimetri e metri fin quando, al penultimo giro, raggiunge Biaggi che nel frattempo ha ceduto il secondo posto a Rea. L'ultimo giro non riserva sorprese: Spies vince con 1"6 su Rea, 2"1 su Biaggi e 2"7 su Byrne. Fabrizio ha tirato da tempo i remi in barca ed è quinto a 14"7 davanti a Camier, seconda guida, in netto progresso di prestazioni, dell'Aprilia. Spies chiude la prima manche in testa al campionato con 451 punti, mentre Haga rimane a 436. Non è detta ancora l'ultima parola, ma anche in caso di vittoria del giapponese in Gara-2 basterebbe un sesto posto all'americano per essere comunque campione del mondo.
Spies parte benissimo, seguito da Biaggi, Byrne, Rea, Haslam, Nieto, Haga, Corser e Fabrizio. Pwer le Ducati comincia male, anche perché Spies in poche curve ha già inflitto otto decimi a Biaggi e Haga ha un handicap iniziale di 2"7.
Rea si libera di Byrne e conquista la terza posizione, ma non avanza perché i primi due hanno un ritmo indiavolato: Spies gira in 1'43"647, Biaggi in 1'43"689; tutti gli altri, esclusi Haga e Fabrizio, sono sopra 1'44".
Al terzo giro Haga si è liberato solo di Nieto ed è sesto, ma a 3"3. Al quarto Fabrizio batte il record di Spies: 1'43"529, intanto Biaggi si è fatto nuovamente sotto al leader della corsa e lo tallona a tre decimi di distanza. Due tornate più tardi, Haga e Fabrizio, che viaggiano di conserva, passano Haslam, ma qui finisce buona parte dei sogni del giapponese e della Ducati: poche curve più avanti Haga scivola banalmente, si rialza subito, scuote la testa e si arrende.
Il campione della Yamaha continua a "tirare", ma senza lo stesso impeto di prima, tanto è vero che Rea e Byrne guadagnano terreno.
A metà gara i più veloci in pista sono Rea e Fabrizio, rispettivamente terzo e quinto. Spies guida la corsa con 6 decimi su Biaggi, 1"1 su Rea, che ormai ha raggiunto l'Aprilia, 2"4 su Byrne e 3"9 su Fabrizio. Al quattordicesimo giro Rea è a contatto di Biaggi e tenta il sorpasso, ma non riesce. Poche curve più avanti però Biaggi entra troppo veloce, è costretto ad allargare la traiettorie e Rea lo infila conquistando il secondo posto, mentre anche Byrne si avvicina a Biaggi. Queste schermaglie fra gli inseguitori hanno avvantaggiato il leader, che alla fine della quindicesima tornata ha allungato il suo vantaggio a 1"6. Salvo sorprese, la lotta per la vittoria è finita, adesso ci si batte per i restanti gradini del podio.
A quattro giri dal termine, Biaggi riapre la manetta e supera Rea, che gli si incolla a ruota, mentre Byrne, strepitoso sulla sua Ducati privata, guadagna centimetri e metri fin quando, al penultimo giro, raggiunge Biaggi che nel frattempo ha ceduto il secondo posto a Rea. L'ultimo giro non riserva sorprese: Spies vince con 1"6 su Rea, 2"1 su Biaggi e 2"7 su Byrne. Fabrizio ha tirato da tempo i remi in barca ed è quinto a 14"7 davanti a Camier, seconda guida, in netto progresso di prestazioni, dell'Aprilia. Spies chiude la prima manche in testa al campionato con 451 punti, mentre Haga rimane a 436. Non è detta ancora l'ultima parola, ma anche in caso di vittoria del giapponese in Gara-2 basterebbe un sesto posto all'americano per essere comunque campione del mondo.
1
B.
Spies
USA
Yamaha
YZF R1
2 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 1.697
3 M. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 2.113
4 S. Byrne GBR Ducati 1098R 2.757
5 M. Fabrizio ITA Ducati 1098R 14.753
6 L. Camier GBR Aprilia RSV4 Factory 20.044
7 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 25.634
8 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 31.104
9 M. Lagrive FRA Honda CBR1000RR 36.689
10 M. Baiocco ITA Ducati 1098R 39.331
11 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 41.827
12 M. Tamada JPN Kawasaki ZX 10R 41.882
13 D. Salom ESP Kawasaki ZX 10R 54.967
14 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1'38.533
15 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 4 Laps
2 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 1.697
3 M. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 2.113
4 S. Byrne GBR Ducati 1098R 2.757
5 M. Fabrizio ITA Ducati 1098R 14.753
6 L. Camier GBR Aprilia RSV4 Factory 20.044
7 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 25.634
8 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 31.104
9 M. Lagrive FRA Honda CBR1000RR 36.689
10 M. Baiocco ITA Ducati 1098R 39.331
11 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 41.827
12 M. Tamada JPN Kawasaki ZX 10R 41.882
13 D. Salom ESP Kawasaki ZX 10R 54.967
14 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1'38.533
15 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 4 Laps
Portimao – Shane Byrne parte come un razzo, allunga come un missile, e alla conclusione della prima tornata è in testa davanti a quella belva di Spies che lo segue a un decimo, seguito da Rea, Biaggi, Haslam, Haga, Kagayama, Smrz, Corser e Fabrizio. Brutte partenze ancora per le Ducati: giustificabile quella di Haga, in terza fila, meno quella di Fabrizio che prendeva il via dalla prima fila.
Per quattro giri il formidabile Byrne tiene il comando, poi deve cederlo all'incalzare di Rea. Finita l'avventura? No, Byrne ci mette un po' del suo e Rea è nuovamente dietro.
Alle spalle dei primi due è Spies, che corre evidentemente un po' al risparmio, oppure aspetta, staccato di 1"4, di attaccare: l'ha fatto altre volte... Ma arriva Fabrizio, indiavolato, e supera Spies lanciandosi alla caccia di Rea. Spies cede anche a Biaggi, poi viene raggiunto da Haga, che al settimo giro lo infila all'interno e si installa in sesta posizione.
All'ottavo passaggio Fabrizio è nella scia di Rea, ma la notizia non è questa: un giro più tardi si vede Spies allargare una traiettoria e rallentare vistosamente. Che cosa sta succedendo alla sua Yamaha?
A metà gara Rea è di nuovo al comando davanti a Byrne, che nel corso della tornata cede il secondo posto a Fabrizio. Biaggi è quarto staccato di 1"2 e Haga quinto a 2"5. Tredicesimo giro: la temperatura sale al calor bianco. Primo è Fabrizio, che ha passato Rea con un sorpasso di alto livello; terzo è Byrne incollati ai primi due, poi Biaggi a 1"5 e Haga a 2"2. Spies è sesto e sembra che tutto sulla sua moto sia tornato normale, visto che gira coi tempi dei migliori.
A cinque giri dal termine Rea affianca Fabrizio sul rettilineo e lo passa in staccata; un giro dopo, Haga supera Byrne e agguanta il terzo posto, mentre Spies diventa quinto dopo aver avuto ragione di Biaggi. Inizia l'ultimo giro con Fabrizio che esce meglio di Rea sul rettilineo, supera di slancio la Honda e tiene duro in staccata tenendosela dietro. Rea, nel tentativo di recuperare, sbaglia una traiettoria e deve lasciar passare anche Haga. Il traguardo si avvicina e Fabrizio va a coglierlo dando una piccolissima soddisfazione alla Ducati, che vede sfumare un titolo che a metà stagione sembrava già conquistato. Spies, quinto, è il campione del mondo 2009. L'anno prossimo se la vedrà con Valentino.
Per quattro giri il formidabile Byrne tiene il comando, poi deve cederlo all'incalzare di Rea. Finita l'avventura? No, Byrne ci mette un po' del suo e Rea è nuovamente dietro.
Alle spalle dei primi due è Spies, che corre evidentemente un po' al risparmio, oppure aspetta, staccato di 1"4, di attaccare: l'ha fatto altre volte... Ma arriva Fabrizio, indiavolato, e supera Spies lanciandosi alla caccia di Rea. Spies cede anche a Biaggi, poi viene raggiunto da Haga, che al settimo giro lo infila all'interno e si installa in sesta posizione.
All'ottavo passaggio Fabrizio è nella scia di Rea, ma la notizia non è questa: un giro più tardi si vede Spies allargare una traiettoria e rallentare vistosamente. Che cosa sta succedendo alla sua Yamaha?
A metà gara Rea è di nuovo al comando davanti a Byrne, che nel corso della tornata cede il secondo posto a Fabrizio. Biaggi è quarto staccato di 1"2 e Haga quinto a 2"5. Tredicesimo giro: la temperatura sale al calor bianco. Primo è Fabrizio, che ha passato Rea con un sorpasso di alto livello; terzo è Byrne incollati ai primi due, poi Biaggi a 1"5 e Haga a 2"2. Spies è sesto e sembra che tutto sulla sua moto sia tornato normale, visto che gira coi tempi dei migliori.
A cinque giri dal termine Rea affianca Fabrizio sul rettilineo e lo passa in staccata; un giro dopo, Haga supera Byrne e agguanta il terzo posto, mentre Spies diventa quinto dopo aver avuto ragione di Biaggi. Inizia l'ultimo giro con Fabrizio che esce meglio di Rea sul rettilineo, supera di slancio la Honda e tiene duro in staccata tenendosela dietro. Rea, nel tentativo di recuperare, sbaglia una traiettoria e deve lasciar passare anche Haga. Il traguardo si avvicina e Fabrizio va a coglierlo dando una piccolissima soddisfazione alla Ducati, che vede sfumare un titolo che a metà stagione sembrava già conquistato. Spies, quinto, è il campione del mondo 2009. L'anno prossimo se la vedrà con Valentino.
1
M. Fabrizio
ITA
Ducati 1098R
2 N. Haga JPN Ducati 1098R 1.195
3 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 1.494
4 S. Byrne GBR Ducati 1098R 5.553
5 B. Spies USA Yamaha YZF R1 5.842
6 M. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 7.374
7 L.Camier GBR Aprilia RSV4 Factory 9.658
8 J. Smrz CZE Ducati 1098R 10.434
9 T. Corser AUS BMW S1000 RR 17.010
10 S. Guintoli FRA Suzuki GSX-R 1000 K9 24.509
11 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 27.195
12 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 34.825
13 M. Lagrive FRA Honda CBR1000RR 35.135
14 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 1'01.842
15 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1'09.782
16 M. Tamada JPN Kawasaki ZX 10R 1'30.818
17 D. Salom ESP Kawasaki ZX 10R 4 Laps
2 N. Haga JPN Ducati 1098R 1.195
3 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 1.494
4 S. Byrne GBR Ducati 1098R 5.553
5 B. Spies USA Yamaha YZF R1 5.842
6 M. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 7.374
7 L.Camier GBR Aprilia RSV4 Factory 9.658
8 J. Smrz CZE Ducati 1098R 10.434
9 T. Corser AUS BMW S1000 RR 17.010
10 S. Guintoli FRA Suzuki GSX-R 1000 K9 24.509
11 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 27.195
12 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 34.825
13 M. Lagrive FRA Honda CBR1000RR 35.135
14 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 1'01.842
15 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1'09.782
16 M. Tamada JPN Kawasaki ZX 10R 1'30.818
17 D. Salom ESP Kawasaki ZX 10R 4 Laps
Portimao – Laverty, Sofuoglu, Lascorz, e Crutchlow: i pretendenti alla vittoria sfilano nell'ordine alla chiusura del primo giro. Ci sono tutti. Ma c'è anche Pirro, sesto alle spalle di McCoy.
Come gira Laverty qui a Portimano non gira nessuno, tanto che appena a due giri dalla partenza sembra che il primo posto sia assegnato d'autorità all'irlandese, che ha già 1"3 su Sofuoglu, 1"7 su Lascorz e 2"1 su Crutchlow. Per Lascorz la gara finisce prestissimo: nella ghiaia dello spazio di fuga al quarto giro. Laverty invece va via in sicurezza, pulito, regolare, costante; se conoscesse allo stesso modo tutte le piste del mondiale, altro che Crutchlow...
Alle spalle di Laverty per il momento non c'è battaglia: Sofuoglu tiene il secondo posto a 2"2 dal leader e Crutchlow è terzo a 4", ma deve guardarsi da uno stupefacente McCoy, lanciatissimo sulla sua Triumph del team italiano ParkinGo, che al settimo giro addirittura supera l'inglese e la sua Yamaha ufficiale, mentre Pirro sorveglia al quinto posto la coppia che lo precede di poche decine di metri.
A metà gara chi riesce a mantenere gli occhi aperti vede Laverty tutto solo là davanti, poi, 4"5 più tardi gli sfreccia davanti agli occhi Sofuoglu. Altri 3", poi arriva McCoy che ha Crutchlow a ridosso, mentre Pirro controlla bene avversari di rango come Aitchison, Veneman e Foret. Vedere Pitt, campione del mondo in carica, che non si schioda dal dodicesimo posto fa un po' pena.
Al diciassettesimo giro, Aitchison supera Pirro strappandogli la quinta posizione, me è l'unico cenno di movimento in una classifica immobile. Inizia l'ultimo giro e Laverty impenna sul traguardo per festeggiare questa bella e solitaria vittoria. Sofuoglu è secondo davanti a uno straordinario McCoy, ringiovanito di dieci anni dal ritrovato podio, che Crutchlow non ha provato nemmeno a strappargli, poiché il team dell'inglese gli aveva inciso indelebilmente in mente che se fosse caduto avrebbero strappato qualcosa a lui... Difatti, appena tagliato il traguardo, Crutchlow alza le braccia al cielo e i suoi meccanici innalzano il cartello: "Cal Crutchlow campione del mondo". Vale la pena di rimarcare il sesto posto di Pirro, già in prova fra i protagonisti qui a Portimao.
Come gira Laverty qui a Portimano non gira nessuno, tanto che appena a due giri dalla partenza sembra che il primo posto sia assegnato d'autorità all'irlandese, che ha già 1"3 su Sofuoglu, 1"7 su Lascorz e 2"1 su Crutchlow. Per Lascorz la gara finisce prestissimo: nella ghiaia dello spazio di fuga al quarto giro. Laverty invece va via in sicurezza, pulito, regolare, costante; se conoscesse allo stesso modo tutte le piste del mondiale, altro che Crutchlow...
Alle spalle di Laverty per il momento non c'è battaglia: Sofuoglu tiene il secondo posto a 2"2 dal leader e Crutchlow è terzo a 4", ma deve guardarsi da uno stupefacente McCoy, lanciatissimo sulla sua Triumph del team italiano ParkinGo, che al settimo giro addirittura supera l'inglese e la sua Yamaha ufficiale, mentre Pirro sorveglia al quinto posto la coppia che lo precede di poche decine di metri.
A metà gara chi riesce a mantenere gli occhi aperti vede Laverty tutto solo là davanti, poi, 4"5 più tardi gli sfreccia davanti agli occhi Sofuoglu. Altri 3", poi arriva McCoy che ha Crutchlow a ridosso, mentre Pirro controlla bene avversari di rango come Aitchison, Veneman e Foret. Vedere Pitt, campione del mondo in carica, che non si schioda dal dodicesimo posto fa un po' pena.
Al diciassettesimo giro, Aitchison supera Pirro strappandogli la quinta posizione, me è l'unico cenno di movimento in una classifica immobile. Inizia l'ultimo giro e Laverty impenna sul traguardo per festeggiare questa bella e solitaria vittoria. Sofuoglu è secondo davanti a uno straordinario McCoy, ringiovanito di dieci anni dal ritrovato podio, che Crutchlow non ha provato nemmeno a strappargli, poiché il team dell'inglese gli aveva inciso indelebilmente in mente che se fosse caduto avrebbero strappato qualcosa a lui... Difatti, appena tagliato il traguardo, Crutchlow alza le braccia al cielo e i suoi meccanici innalzano il cartello: "Cal Crutchlow campione del mondo". Vale la pena di rimarcare il sesto posto di Pirro, già in prova fra i protagonisti qui a Portimao.
1
E.
Laverty
IRL
Honda
CBR600RR
2 K. Sofuoglu TUR Honda CBR600RR 3.443
3 G. Mccoy AUS Triumph Daytona 675 13.874
4 C. Crutchlow GBR Yamaha YZF R6 15.144
5 M. Aitchison AUS Honda CBR600RR 16.608
6 M. Pirro ITA Yamaha YZF R6 20.008
7 C. Davies GBR Triumph Daytona 675 22.007
8 F. Foret FRA Yamaha YZF R6 22.034
9 B. Veneman NED Honda CBR600RR 23.031
10 M. Praia POR Honda CBR600RR 24.002
11 A. Pitt AUS Honda CBR600RR 31.794
12 M. Cardenas COL Honda CBR600RR 31.811
13 K. Fujiwara JPN Kawasaki ZX-6R 32.218
14 M. Laverty GBR Honda CBR600RR 33.196
15 K. Coghlan GBR Yamaha YZF R6 1'02.386
16 T. Pradita INA Yamaha YZF R6 1'06.401
17 D. Dell'omo ITA Honda CBR600RR 1'08.010
18 Y. Guerra ESP Yamaha YZF R6 1'18.977
19 F. Gentile ITA Honda CBR600RR 1'19.080
20 O. Four FRA Honda CBR600RR 1'22.144
21 R. Muresan ROU Triumph Daytona 675 2'06.258
22 M. Walkowiak POL Yamaha YZF R6 1 Lap
2 K. Sofuoglu TUR Honda CBR600RR 3.443
3 G. Mccoy AUS Triumph Daytona 675 13.874
4 C. Crutchlow GBR Yamaha YZF R6 15.144
5 M. Aitchison AUS Honda CBR600RR 16.608
6 M. Pirro ITA Yamaha YZF R6 20.008
7 C. Davies GBR Triumph Daytona 675 22.007
8 F. Foret FRA Yamaha YZF R6 22.034
9 B. Veneman NED Honda CBR600RR 23.031
10 M. Praia POR Honda CBR600RR 24.002
11 A. Pitt AUS Honda CBR600RR 31.794
12 M. Cardenas COL Honda CBR600RR 31.811
13 K. Fujiwara JPN Kawasaki ZX-6R 32.218
14 M. Laverty GBR Honda CBR600RR 33.196
15 K. Coghlan GBR Yamaha YZF R6 1'02.386
16 T. Pradita INA Yamaha YZF R6 1'06.401
17 D. Dell'omo ITA Honda CBR600RR 1'08.010
18 Y. Guerra ESP Yamaha YZF R6 1'18.977
19 F. Gentile ITA Honda CBR600RR 1'19.080
20 O. Four FRA Honda CBR600RR 1'22.144
21 R. Muresan ROU Triumph Daytona 675 2'06.258
22 M. Walkowiak POL Yamaha YZF R6 1 Lap
Portimao – È Claudio Corti ad assumere il comando appena dopo il via. L'italiano in sella alla Suzuki Alstare forza subito il ritmo per tentare la fuga, stabilisce il nuovo primato ufficiale della pista in 1'47"1, ma non riesce a scrollarsi di dosso Mahr, anche lui alla guida di una GSX-R. Raggiunta la giusta "temperatura", comincia la rimonta di Simeon, che riagguanta la coppia e supera uno dopo l'altro i due rivali. Al quarto giro il belga della Ducati sostituisce Corti al comando, ma questi sembra potergli resistere in scia, mentre Mahr perde terreno e Berretta con la seconda Ducati dello Junior Team è fermo al box.
A metà gara sono solo tre i piloti che girano sotto 1'47": Simeon, Corti e Fores, che con la sua Kawasaki-Pedercini sembra poter rimontare su Mahr.
Gara monotona fino all'ottavo giro, quando Corti infila Simeon, ma è risorpassato poco dopo dalla Ducati. Intanto Fores ha raggiunto Mahr, e la lotta per il terzo posto si accende subito fra lo spagnolo e l'austriaco, anche se questi sembra in grado di mantenere e controllare quel minimo vantaggio che separa la sua Suzuki dalla Kawasaki.
In testa invece si assiste al crollo di Corti: Simeon al penultimo giro "usa" tutta la sua 1198R e spara un tempone: 1'46"223, nuovo primato ufficiale, che vale un giro più tardi la vittoria. Corti arriva al traguardo 3"5 dopo Simeon e precede Fores, che dando fondo a tutte le sue risorse ha vinto il duello con Mahr, quarto. Berger, il dominatore delle prove, si piazza quinto dopo una lunga e dura battaglia con Baz e Barrier che lo seguono nell'ordine.
A metà gara sono solo tre i piloti che girano sotto 1'47": Simeon, Corti e Fores, che con la sua Kawasaki-Pedercini sembra poter rimontare su Mahr.
Gara monotona fino all'ottavo giro, quando Corti infila Simeon, ma è risorpassato poco dopo dalla Ducati. Intanto Fores ha raggiunto Mahr, e la lotta per il terzo posto si accende subito fra lo spagnolo e l'austriaco, anche se questi sembra in grado di mantenere e controllare quel minimo vantaggio che separa la sua Suzuki dalla Kawasaki.
In testa invece si assiste al crollo di Corti: Simeon al penultimo giro "usa" tutta la sua 1198R e spara un tempone: 1'46"223, nuovo primato ufficiale, che vale un giro più tardi la vittoria. Corti arriva al traguardo 3"5 dopo Simeon e precede Fores, che dando fondo a tutte le sue risorse ha vinto il duello con Mahr, quarto. Berger, il dominatore delle prove, si piazza quinto dopo una lunga e dura battaglia con Baz e Barrier che lo seguono nell'ordine.
1
X.
Simeon
BEL
Ducati
1098R
2 C. Corti ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 3.594
3 J. Fores ESP Kawasaki ZX 10R 4.566
4 R. Mähr AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 4.779
5 M. Berger FRA Honda CBR1000RR 11.496
6 L. Baz FRA Yamaha YZF R1 12.115
7 S. Barrier FRA Yamaha YZF R1 12.166
8 O. Jezek CZE Honda CBR1000RR 16.196
9 D. Lammert GER Suzuki GSX-R 1000 K9 17.816
10 S. Barragan ESP Honda CBR1000RR 19.824
11 F. Massei ITA Yamaha YZF R1 20.050
12 A. Antonelli ITA Yamaha YZF R1 21.540
13 F. Sandi ITA Aprilia RSV4 Factory 21.619
14 D. Sacchetti ITA Honda CBR1000RR 23.857
15 B. Burrell GBR Honda CBR1000RR 27.254
16 H. Johansson SWE Yamaha YZF R1 27.320
17 L. Baroni ITA Yamaha YZF R1 29.324
18 P. Tutusaus ESP KTM RC8 R 33.926
19 I. Ortega ESP Kawasaki ZX 10R 39.553
20 N. Pouhair FRA Yamaha YZF R1 39.974
21 N. Vivarelli ITA KTM RC8 R 46.035
22 C. Leeson RSA Kawasaki ZX 10R 46.071
23 J. Millet FRA Yamaha YZF R1 47.885
24 J. Cerny SVK Yamaha YZF R1 48.227
25 T. Dias POR Yamaha YZF R1 59.402
26 F. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 59.624
27 P. Thiriet BRA Honda CBR1000RR 1'02.689
2 C. Corti ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 3.594
3 J. Fores ESP Kawasaki ZX 10R 4.566
4 R. Mähr AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 4.779
5 M. Berger FRA Honda CBR1000RR 11.496
6 L. Baz FRA Yamaha YZF R1 12.115
7 S. Barrier FRA Yamaha YZF R1 12.166
8 O. Jezek CZE Honda CBR1000RR 16.196
9 D. Lammert GER Suzuki GSX-R 1000 K9 17.816
10 S. Barragan ESP Honda CBR1000RR 19.824
11 F. Massei ITA Yamaha YZF R1 20.050
12 A. Antonelli ITA Yamaha YZF R1 21.540
13 F. Sandi ITA Aprilia RSV4 Factory 21.619
14 D. Sacchetti ITA Honda CBR1000RR 23.857
15 B. Burrell GBR Honda CBR1000RR 27.254
16 H. Johansson SWE Yamaha YZF R1 27.320
17 L. Baroni ITA Yamaha YZF R1 29.324
18 P. Tutusaus ESP KTM RC8 R 33.926
19 I. Ortega ESP Kawasaki ZX 10R 39.553
20 N. Pouhair FRA Yamaha YZF R1 39.974
21 N. Vivarelli ITA KTM RC8 R 46.035
22 C. Leeson RSA Kawasaki ZX 10R 46.071
23 J. Millet FRA Yamaha YZF R1 47.885
24 J. Cerny SVK Yamaha YZF R1 48.227
25 T. Dias POR Yamaha YZF R1 59.402
26 F. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 59.624
27 P. Thiriet BRA Honda CBR1000RR 1'02.689
Portimao – Bussolotti ha dato il massimo, è partito in testa, ha condotto i primi quattro giri, poi è stato superato da Lonbois col quale ha ingaggiato un duello durissimo; a tre giri dal termine ha recuperato il comando della corsa, infine l'ha vinta in volata sullo stesso Lonbois e su Rea.
E' stata un'altra bella vittoria, quella del pilota della Yamaha Italia, ma non è bastata per vincere il traguardo più grosso, ossia il titolo continentale. Campione d'Europa 2009 è invece Gino Rea, inglese di origine italiana, che ha battuto Bussolotti per un solo punto: 154 contro 153. Rea ha rischiato grosso oggi, perché si è insediato al terzo posto al secondo giro e lo ha tenuto fino alla fine, stando sempre nel gruppetto dei primi tre. Fortunatamente per lui, nessuno è riuscito ad inserirsi (Karlsen, quarto classificato, ha accusato un distacco di 13"), quindi il suo terzo posto, il minimo per laurearsi campione, lo ha portato a casa con relativa facilità.
Petrucci, la rivelazione della prima parte del campionato, si è piazzato quinto in gara e quarto in classifica generale. E' stato il pilota che ha totalizzato più vittorie, ma tutte entro le prime quattro gare, poi è calato di tono ed è progressivamente arretrato.
La Marra, autore della pole e candidato alla vittoria in corsa, è stato messo fuori gara da un incidente con Rea nel giro di ricognizione.
E' stata un'altra bella vittoria, quella del pilota della Yamaha Italia, ma non è bastata per vincere il traguardo più grosso, ossia il titolo continentale. Campione d'Europa 2009 è invece Gino Rea, inglese di origine italiana, che ha battuto Bussolotti per un solo punto: 154 contro 153. Rea ha rischiato grosso oggi, perché si è insediato al terzo posto al secondo giro e lo ha tenuto fino alla fine, stando sempre nel gruppetto dei primi tre. Fortunatamente per lui, nessuno è riuscito ad inserirsi (Karlsen, quarto classificato, ha accusato un distacco di 13"), quindi il suo terzo posto, il minimo per laurearsi campione, lo ha portato a casa con relativa facilità.
Petrucci, la rivelazione della prima parte del campionato, si è piazzato quinto in gara e quarto in classifica generale. E' stato il pilota che ha totalizzato più vittorie, ma tutte entro le prime quattro gare, poi è calato di tono ed è progressivamente arretrato.
La Marra, autore della pole e candidato alla vittoria in corsa, è stato messo fuori gara da un incidente con Rea nel giro di ricognizione.
1
M. Bussolotti
ITA
Yamaha YZF R6
2 V. Lonbois BEL Yamaha YZF R6 0.455
3 G. Rea GBR Honda CBR600RR 0.507
4 F. Karlsen NOR Yamaha YZF R6 12.942
5 D. Petrucci ITA Yamaha YZF R6 13.069
6 J. Guarnoni FRA Yamaha YZF R6 13.304
7 F. Marino FRA Honda CBR600RR 13.314
8 N. Morelli ITA Honda CBR600RR 13.630
9 B. Guittet FRA Honda CBR600RR 13.662
10 S. Kerschbaumer AUT Yamaha YZF R6 14.023
11 A. Carvalho POR Yamaha YZF R6 30.852
12 R. Cecchini ITA Honda CBR600RR 34.158
13 A. Chmielewski POL Yamaha YZF R6 34.915
14 N. Calero ESP Yamaha YZF R6 37.256
15 S. Batista POR Kawasaki ZX-6R 37.272
16 M. Salac CZE Yamaha YZF R6 39.896
17 M. Moser GER Triumph Daytona 675 40.113
18 J. Martinez FRA Honda CBR600RR 40.114
19 M. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 41.764
20 J. Ferrer ESP Kawasaki ZX-6R 47.396
21 K. Pesek CZE Honda CBR600RR 54.381
22 D. Làtr CZE Honda CBR600RR 54.455
23 R. Pagaud FRA Honda CBR600RR 55.312
24 I. Romero ESP Honda CBR600RR 1'01.999
25 L. Nervo CRO Yamaha YZF R6 1'17.349
26 B. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 1'40.010
2 V. Lonbois BEL Yamaha YZF R6 0.455
3 G. Rea GBR Honda CBR600RR 0.507
4 F. Karlsen NOR Yamaha YZF R6 12.942
5 D. Petrucci ITA Yamaha YZF R6 13.069
6 J. Guarnoni FRA Yamaha YZF R6 13.304
7 F. Marino FRA Honda CBR600RR 13.314
8 N. Morelli ITA Honda CBR600RR 13.630
9 B. Guittet FRA Honda CBR600RR 13.662
10 S. Kerschbaumer AUT Yamaha YZF R6 14.023
11 A. Carvalho POR Yamaha YZF R6 30.852
12 R. Cecchini ITA Honda CBR600RR 34.158
13 A. Chmielewski POL Yamaha YZF R6 34.915
14 N. Calero ESP Yamaha YZF R6 37.256
15 S. Batista POR Kawasaki ZX-6R 37.272
16 M. Salac CZE Yamaha YZF R6 39.896
17 M. Moser GER Triumph Daytona 675 40.113
18 J. Martinez FRA Honda CBR600RR 40.114
19 M. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 41.764
20 J. Ferrer ESP Kawasaki ZX-6R 47.396
21 K. Pesek CZE Honda CBR600RR 54.381
22 D. Làtr CZE Honda CBR600RR 54.455
23 R. Pagaud FRA Honda CBR600RR 55.312
24 I. Romero ESP Honda CBR600RR 1'01.999
25 L. Nervo CRO Yamaha YZF R6 1'17.349
26 B. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 1'40.010
Portimao: Il campione è Ben Spies
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