Tralasciamo per un attimo i protagonisti del motomondiale, per andare a riflettere sull’universo organizzativo che gli ruota intorno. In questo senso, se pensiamo alla MotoGP, facciamo riferimento alla Dorna: una società spagnola che dal 1992 gestisce il settore commerciale del motomondiale, di cui Carmelo Ezpeleta rappresenta la figura chiave.

NELLE MANI DI UN FONDO

Sebbene Ezpeleta sia il dominus operativo della baracca, la proprietà di Dorna è da molti anni (per l’esattezza, dal 2006) nelle mani del fondo di investimento Bridgepoint. Per il quale si è rivelata un ottimo affare: acquistata per 500 milioni, oggi ha un enterprise value che, a seconda delle valutazioni, oscilla tra i 2,5 e i 3 miliardi.

Questo riepilogo della sua storia ci serve per rispondere a una domanda che, soprattutto nell’ultimo periodo, si stanno facendo in molti: ma veramente la Dorna è in vendita? La risposta chiaramente è sì e di fatto lo è da sempre, ma d’altronde non è un segreto: l’obiettivo dei fondi è quello di acquistare società e farle crescere, per poi rivendere in caso di un’offerta che generi profitto.

A dire il vero, stupisce come Dorna sia ancora nelle mani di Bridgepoint dopo così tanto tempo: nel mondo della finanza, l’orizzonte di investimento dei fondi raramente supera i 10 anni.

MA SE LA VENDONO, CAMBIA QUALCOSA?

Supponendo che la società venga veramente venduta, non bisogna dare per scontato che anche il management spagnolo, che ha monopolizzato il circus, venga automaticamente sostituito, anzi… c’è un’alta probabilità che cambi il regista ma non gli attori. Bisogna infatti considerare eventuali clausole contrattuali (che non possiamo conoscere con certezza) che potrebbero garantire a Ezpeleta poteri decisionali e organizzativi anche all’interno della nuova realtà.

Insomma, se ne discute ormai da anni e, fino ad ora, nulla è cambiato. Può darsi che anche stavolta finisca in chiacchiera… dobbiamo aspettare per scoprirlo e, nel mentre, godiamoci lo spettacolo che, viste le premesse, si presenta interessante.