Anche negli anni un po' storti, come questo, Marc Marquez è una inesauribile fonte di spunti. Non soltanto in pista, perché il diavoletto di Cervera è uno di quelli che appena possibile se ne inventano una; ma anche per le statistiche, perché la sua formidabile combinazione fra precocia e concretezza lo ha già proiettato nell'olimpo dei grandi.

La sua ultima vittoria ottenuta a Phillip Island, su cui pochi avrebbero scommesso ancora a mezzo giro dal termine, non solo ha deliziato chi vi ha assistito, ma gli ha anche permesso a 22 anni e spiccioli di raggiungere le 50 vittorie in carriera, a pari merito con Dani Pedrosa: un altro talento precoce, che però ha raggiunto questo traguardo giusto allo scorso GP di Motegi, a 30 anni suonati. Curiosamente anche Valentino Rossi raggiunse le 50 vittore a Phillip Island, al termine della prima stagione della MotoGP: ma era l'ottobre 2002 e il pesarese aveva un anno tondo più di Marc: 23 anni e qualche mese.

Rimarchevole anche la completezza di Marquez, che ha vinto in tutte le categorie e su tutte le piste attualmente presenti in calendario (Phillip Island era l'unica che gli mancava, ora gli manca solo Motegi in MotoGP ma ci ha già vinto in Moto2). Ora nel mirino c'è già Lorenzo, per ora a quota 60; mentre un altro fenomeno come Casey Stoner (45 vittorie) è già abbondantemente alle spalle. Ma Marc ha già fatto capire che il suo obiettivo è sempre quello di raggiungere e possibilmente superare il suo mito, Valentino Rossi, che resta lontano grazie alle sue 112 vittorie in bacheca. Le possibilità ci sono anche se Rossi, ancora in attività, cerca di rendergli l'impresa difficile allungando la lista dei suoi successi (nel 2015 i due per ora sono 5 a 4 per Marquez).

Intanto Vale si prepara al suo ennesimo traguardo: centrare il decimo titolo. E a fare da ago della bilancia ci sarà proprio Marc.