Non è una zampata quella piazzata da Lorenzo nella qualifica di Aragon, ma di certo è un bel colpo. Nonostante un meteo pazzo e noioso, lo spagnolo della Yamaha resta lucido e freddo nel gestiore un turno insidioso. Il giro in 1:49.404 gli consegna una pole meritata, ma messa a rischio da un Pedrosa stra-carico nonostante una botta pazzesca presa ad inizio turno. Dani cade appena uscito dai box, imitato da Hernandez, ma poi torna di corsa a prendere la seconda moto per andare all'attacco del giro veloce. Ci prova in tutti i modi, fino a quando la bandiera a scacchi non sventola e trova anche del traffico sulla sua strada. Nulla da fare, Pedrosa è 2° per soli 88 millesimi. Mentre Crutchlow, al comando della sessione nella prima parte, si accontenta alla fine del terzo posto. Cal relega così Spies in quarta piazza, seguito da Bradl e Dovizioso.

E proprio quando Stoner sta per tornare, Rea sembra iniziare a prenderci la mano, firmando un'ottima settima piazza, staccato di solo 1 secondo dalla vetta. (Simpatico il siparietto TV dove l'inglese spiega che il suo nome non è "Cionni", scherzando con i fans italiani con cui chatta su Twitter). E' invece una giornata disastrosa per le Ducati, con Rossi 8° davanti ad Hayden e Barbera. Detto che i due piloti ufficiali finiscono a terra, brutalmente scaricati dal solito anteriore "con poco feeling" della GP12. Anche se poi Valentino spiega che: "...dato che gli altri qui ad Aragon hanno fatto i test, la giornata è andata anche abbastanza bene e la terza fila non è male". Infine, lodevole l'undicesima piazza di Espargaro che tiene dietro le MotoGP di Bautista e Abraham, tra cui si intromette anche il compagno di marca De Puniet.