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Piaggio MP3 500 Business LT, Peugeot Metropolis 400 RS, Quadro 350S

Stefano Borzacchiello il 03/06/2014 in Prove della redazione
Piaggio MP3 500 Business LT, Peugeot Metropolis 400 RS, Quadro 350S
Piaggio MP3 500 Business LT
492,0 cc / 29,5, kW (40,1 CV) / 1 cilindro orizz. / Euro3
€ 9.050 c.i.m.
Peugeot Metropolis 400 RS
399,0 cc / 27,4 kW (37,2 CV) / 1 cilindro orizz. / Euro3
€ 8.460 c.i.m.
Quadro 350S
346,0 cc / 19,8 kW (27,0 CV) / 1 cilindro orizz. / Euro3
€ 7.190 c.i.m.

Partire in pieno inverno è possibile? Certo, soprattutto con una ruota in più, come con gli scooter di Piaggio, Peugeot e Quadro:con loro nemmeno il freddo e l'asfalto a zero gradi mettono in soggezione

Vi è mai successo, dopo una bella giornata sugli sci, di rimanere bloccati per ore nel traffico e di maledire le code? A noi sì, tanto che ci siamo detti: la prossima volta ci andiamo in moto. Una battuta, certo: si sa che l'inverno a volte rende proibitivi i viaggi a due ruote. E con una ruota in più? Proviamo... Detto fatto: abbiamo radunato i tre ruote disponibili sul mercato, ovvero il Piaggio MP3 500 LT nella versione Business e i nuovi Peugeot Metropolis RS e Quadro 350S, per... andare a sciare! Una provocazione, certo: che però ai forzati del traffico, a chi lo scooter lo deve usare per 365 giorni all'anno, potrebbe interessare. Una precisazione: i tre mezzi hanno cilindrate, prestazioni e prezzi diversi. Questo test non va quindi inteso come un confronto diretto, quanto uno spunto globale per chi è interessato al "pianeta tre ruote". Scelta Bormio come meta del viaggio, buttiamo nei sottosella tutto quel che ci serve. Il bello di partire con un tre ruote è anche questo. Non serve montare accessori da viaggio: basta sistemare il bagaglio nei capienti vani e in un attimo si è pronti a salpare. In questo senso il Quadro è favorito: nel sottosella, ampio e spazioso, si riesce ad alloggiare con disinvoltura anche una borsa morbida. Il Piaggio, come il Peugeot, ha invece un vano di carico con doppia apertura; su entrambi la porzione posteriore è molto pratica, capiente e funzionale, ma lo spazio sotto la sella è limitato. Certo, se avessimo avuto più tempo per preparare la trasferta, avremmo potuto equipaggiare i mezzi con bauletti e altri accessori. Invece ci siamo limitati a montare gli indispensabili coprimanopole (OJ Atmosfere Metropolitane), e sul Piaggio e il Peugeot (per cui sono disponibili le misure) anche le gomme invernali: Metzeler Feelfree Wintec e Michelin City Grip Winter. E ora esprimiamo un desiderio: visto che questi mezzi ben si adattano ai climi freddi, perché non rendere disponibili - almeno come optional - selle e manopole riscaldate? Sarebbe la quadratura del cerchio.

Fuga dalla città

Il termometro sui display dei nostri scooter segna 0°: condizioni ideali per questo winter test. Sul Metropolis l'ergonomia è ben congegnata: la sella è accogliente e alla giusta distanza dal manubrio, e a differenza dei rivali la pedana piatta consente di muovere i piedi con disinvoltura; anche il pedale del freno è comodo da usare e non interferisce. Sollevando completa- mente il parabrezza, operazione che richiede un istante e due dita, e osservando la ricca strumentazione, cui non mancano chicche come i sensori di gonfiaggio delle gomme, sembra davvero di essere a bordo di un'auto della Casa francese. Sul Quadro, oltre alla seduta avvolgente e ben sagomata, si apprezza il manubrio largo, che nella guida infonde una elevata sensazione di controllo. La pedana attraversata dal tunnel centrale è invece poco spaziosa. La strumentazione, seppur ricca di informazioni, è meno curata e il cupolino non è regolabile in altezza. Anche sul Piaggio si ha tutto sotto controllo, ma in sella si sta un po' più raccolti e, complice il largo tunnel e le pedanine laterali corte, lo spa- zio per gambe e piedi è un po' sacrificato. Il cupolino è regolabile su tre posizioni, ma per farlo ci vuole una brugola. La strumentazione composta da tre elementi è chiara e molto intuitiva, seppure il suo design sia ormai un po' datato. Il nostro viaggio inizia alle prime luci del mattino. Prima di lanciarci in autostrada dobbiamo affrontare le insidie della città. Qui il Piaggio se la cava meglio. Grazie al suo avantreno svelto e alla minore inerzia nei cambi di direzione, l'MP3 si rivela più intuitivo da guidare e anche meno impegnativo da gestire alle basse andature. Il Peugeot ha un comportamento simile, ma nei cambi di direzione e negli slalom è un po' più lento. Il Quadro, nonostante sia il più leggero, risulta più impacciato nel traffico: è il più lungo e il più largo e negli slalom richiede un po' più di "braccia". Nelle continue frenate imposte dalla guida cittadina l'impianto del Piaggio si è rivelato il più istintivo da usare, mentre quelli combinati di Peugeot e Quadro sulle leve trasmettono fastidiosi trasferimenti di pressione, con conseguente indurimento delle stesse. Su questi due ci siamo trovati quindi meglio ad usare solo la leva di sinistra (che aziona le pinze sia dei dischi anteriori sia del posteriore). Quanto ai motori, seppure abbiano cilindrate differenti, in città le prestazioni si livellano; nei continui "chiudi e apri" Piaggio e Peugeot, grazie a trasmissioni più fluide e meglio accordate, se la cavano meglio. Con i tre ruote al semaforo non serve mettere giù i piedi: con il Piaggio e il Peugeot basta sfiorare un pulsantino sul manubrio e il sistema blocca le sospensioni, facendoli restare in equilibrio. Sul Quadro niente sistemi elettrici: si riesce a stare in equilibrio da fermi semplicemente tenendo tirate con decisione le leve dei freni. Lanciati in autostrada, viaggiamo spediti e ben protetti. Il parabrezza più esteso del Piaggio fa la differenza. Anche se la temperatura è sottozero, sui tre ruote ci sentiamo al sicuro e affrontiamo i curvoni come se fosse... estate. In queste condizioni il Quadro, peraltro l'unico dei tre con gomme estive, si rivela stabile e preciso: il suo avantreno è incollato all'asfalto e la sensazione di sicurezza è notevole. Il Peugeot anche sopra i 120 km/h rimane ben piantato, mentre il Piaggio è stabile, ma quando si superano i limiti autostradali (il motore lo consente ampiamente) sui curvoni innesca qualche ondeggiamento, sempre controllabile. Al momento di pagare al casello, sul Peugeot e sul Quadro che hanno comodi vani nel retroscudo non dobbiamo impazzire a cercare il biglietto, a differenza del Piaggio che, privo di qualsiasi vano protetto, ci obbliga a frugare nelle tasche coi guanti... Imboccata la superstrada la temperatura scende ancora. Intorno a noi è tutto gelato. Ci fidiamo dei tre ruote, loro non ci tradiscono e anche la macchia di umido fuori da una galleria o la rampa di uscita gelata, che in moto faremmo in apnea e in apprensione, la affrontiamo con disinvoltura. Ma il difficile deve ancora venire: ci aspetta infatti un tratto misto, che culminerà con una strada di montagna a tornanti. Piaggio è reattivo e comunicativo, mentre sul Peugeot bisogna abituarsi ad anticipare un po' l'ingresso in curva. Il più appagante è il Quadro S, che seppur richieda un'azione decisa per scendere in piega e più forza nei cambi di direzione, ripaga con una stabilità eccellente. Raggiunta Bormio incolumi, decidiamo di salire ancora fino a Bormio 2000 per noleggiare un paio di sci e mettere in atto fino in fondo i nostri propositi! Nelle pieghe sui tornanti i tre ruote ci sorprendono, tanto che raggiungiamo angoli impensabili a queste temperature. E ne abbiamo le prove! Sono ben 32,6 i gradi di inclinazione rilevati dalla Piaggio Multimedia Platform, l'App per smartphone del Gruppo Piaggio. Le gomme Michelin e Metzeler calzate su Peugeot e Piaggio garantiscono maggior aderenza e tanta trazione, ma a fare la differenza in queste condizioni difficili sono davvero le due ruote anteriori: lo dimostra il Quadro, che pur privo di gomme invernali, anche quando si forza l'inclinazione non perde mai la traiettoria impostata. Un plauso agli impianti frenanti, che non daranno segni di affaticamento, nemmeno in discesa. Tornante dopo tornante restiamo in piedi fino ad arrivare sulle piste fra gli occhi increduli degli sciatori, alla faccia di chi il tre ruote pensa sia ancora un mezzo soltanto da città.
Chi primo arriva meglio alloggia, dice il proverbio. Che è poi la versione popolare di quello che gli economisti chiamano "vantaggio competitivo": il primo arrivato di solito trova la soluzione migliore, gli altri inseguono. Questo ragionamento dovrebbe premiare Piaggio... ma in questo caso tutte e tre le soluzioni costruttive (sempre riconducibili allo schema del quadrilatero articolato, e tutte con carreggiata appena oltre i 460 mm per sfruttare l'omologazione da quadriciclo, che li rende accessibili anche a chi ha solo la patente B) hanno i loro pro e i loro contro. In Piaggio hanno scelto la soluzione del quadrilatero "alto", con gli snodi collocati dove normalmente ci sono le piastre forcella, prima di tutto per poter riutilizzare le sospensioni a biscottini oscillanti della Vespa, che i tecnici di Pontedera conoscevano come le loro tasche e che permettevano di risparmiare sul (coraggioso) investimento iniziale. Questa soluzione ha comunque diversi altri pregi: una buona luce a terra che consente di affrontare senza pensieri buche e marciapiedi, una notevole capacità di piega prima di arrivare a fine corsa (siamo oltre i 45°) e un meccanismo protetto da urti e intemperie. Per contro, avere bracci così lunghi ha richiesto un massiccio cinematismo superiore per continuare a garantire la rigidezza necessaria, il che ha aggiunto peso in alto con ripercussioni sul baricentro. E quanto a rigidezza, sul veloce la flessibilità dei lunghi bracci porta l'MP3 a manifestare quella lieve sensazione di "galleggiamento"... che sensazione resta, ma toglie un po' di feeling. Il Quadro ha scelto una strada molto diversa: un meccanismo "misto", in cui un lato "idraulico" chiude il quadrilatero. In questo caso le ruote sono collegate a due bracci orizzontali, che a loro volta scaricano le forze sul telaio. Due ammortizzatori idraulici e un terzo smorzatore centrale (si trova dietro la griglia verticale che si vede fra i due braccetti) realizzano un sistema a ricircolo: in piega, l'olio si sposta da uno smorzatore all'altro, mentre in compressione agisce lo smorzatore centrale. Il primo vantaggio è la grande semplicità costruttiva: anche il bloccaggio, quando il quadrilatero articolato va irrigidito, è ottenuto tirando con forza le leve freno, il che mette in pressione il lato idraulico. Inoltre tutti i bracci sono corti, quindi la rigidezza del sistema è elevata: lo dimostra la precisione del Quadro sul veloce, davvero da riferimento. Anche qui abbiamo elevate possibilità di piega, grazie alla buona luce a terra e alle ruote di maggior diametro (14" le anteriori, 15" la posteriore). Di contro la viscosità dell'olio (che esercita forze tanto maggiori quanto più grande è la velocità con cui gli si chiede di muoversi) introduce ulteriore inerzia nei cambi di direzione rapidi, accentuando la sensazione di "guida sott'acqua" tipica dei tre ruote. Non a caso il Quadro ha il manubrio più largo del lotto, per recuperare direzionalità. Inoltre il comportamento può variare un po' tra estate e inverno. Il Peugeot cerca di sfruttare il know-how aziendale e ha la più "automobilistica" tra le articolazioni del lotto, che nella parte inferiore ricorda molto lo schema McPherson, il più diffuso tra le auto a trazione anteriore. Per ogni ruota ci sono due triangoli inferiori e due superiori, collegati da una biella. Il meccanismo è chiuso superiormente da un'unità ammortizzante orizzontale. Si tratta di un sistema interessante, che unisce la rapidità di discesa in piega dell'MP3 con la rigidezza del Quadro. Tuttavia ha anche lui i suoi limiti, legati soprattutto alla limitata luce a terra e ai minori angoli di piega raggiungibili (non è raro "sentire" i tamponi). E la stabilità in velocità non è impeccabile come sul Quadro, per la diversa distribuzione dei pesi e il minor diametro delle ruote.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Il Quadro 350S si fa notare per il peso ridotto: -47 kg rispetto al Peugeot Metropolis e -37 kg rispetto al Piaggio MP3. Un vantaggio che ovviamente non basta a compensare il "gap" di cilindrata rispetto al Piaggio, che con i suoi 40,1 CV domina la scena, sia in accelerazione che in ripresa. Sorprende in modo positivo il Peugeot, un vivace 400 che riesce quasi a tenere la scia del 500 di Pontedera. Allineati i consumi rilevati. Gli spazi di frenata di questi tre ruote sono paragonabili a quelli di normali maxiscooter, ma nelle frenate al limite si arriva facilmente al bloccaggio del posteriore. Peccato che nessuno offra l'ABS, nemmeno in opzione.

Curva di accelerazione

Piaggio MP3 500 Business LT, Peugeot Metropolis 400 RS, Quadro 350S

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 0,1 m/s
Temperatura aria 5,3°C
Pressione atmosferica 1.012 mb
Temperatura asfalto 3,3°C

Rilevamenti

 
Piaggio MP3 500 Business LT
Piaggio
MP3 500 Business LT
Peugeot Metropolis 400 RS
Peugeot
Metropolis 400 RS
Quadro Quadro 350S
Quadro
350S

RILEVAMENTI

ACCELERAZIONE

0-400 m 17,0 s (122,0 km/h) 17,4 s (117,3 km/h) 18,0 s (109,4 km/h)
0-1000 m 33,4 s (137,2 km/h) 34,6 s (130,5 km/h) 36,9 s (116,2 km/h)
0-90 km/h 7,5 s (114,4 m) 8,1 s (126,8 m) 8,7 s (137,8 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

50-90 km/h 4,7 s (95,7 m) 5,2 s (104,6 m) 6,0 s (122,1 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

90-50 km/h 2,5 s (54,0 m) 2,4 s (52,1 m) 2,4 s (52,5 m)
50-0 km/h 2,8 s (25,9 m) 2,6 s (25,6 m) 2,7 s (25,7 m)

CONSUMO

Urbano 20,5 km/l 21,2 km/l 20,9 km/l
Extraurbano 20,8 km/l 20,5 km/l 19,6 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 19,7 km/l 20,1 km/l 19,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 265,0 kg 275,0 kg 228,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,0/51,0 48,0/52,0 51,0/49,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 48,0/52,0 46,0/54,0 49,0/51,0

Pagelle

 
Piaggio MP3 500 Business LT
Piaggio
MP3 500 Business LT
Peugeot Metropolis 400 RS
Peugeot
Metropolis 400 RS
Quadro Quadro 350S
Quadro
350S

In sella

Il Peugeot ha un'ottima ergonomia e grazie alla pedana piatta lo spazio per i piedi non manca. Sul Piaggio la posizione è ben studiata, ma raccolta. Sul Quadro si ha tutto sotto controllo, ma il tunnel come sull'MP3, riduce lo spazio.
4.0
5.0
4.5

Comfort

Su tutti è più che buono, le sospensioni filtrano bene le malformazoni. Piaggio e Peugeot grazie ai parabrezza regolabili in altezza garantiscono un miglior riparo.
4.5
4.5
4.0

Dotazioni

Sono ben accessoriati, su tutti è presente la presa 12V e il freno di stazionamento, ma sul Peugeot siamo a livelli automobilistici: chiave elettronica, sensori di pressione delle gomme, portellone con apertura elettrica...
4.0
4.5
3.5

Qualità percepita

Il Piaggio è solido e ben fatto, così come il Quadro che però pecca per le finiture e la strumentazione meno curate. Fra i tre, il più lussuoso è senza dubbio il Peugeot, che in questa versione RS è ancora più elegante.
4.0
5.0
3.5

Capacità carico

Il Quadro ha un pozzetto spazioso, mentre Peugeot e Piaggio hanno un vano con doppio accesso (si solleva la sella e si apre il baule posteriore). Capiente il posteriore, specie quello dell'MP3, è poco profondo per entrambi i sottosellla.
4.0
4.0
4.0

Motore

Hanno cilindrate differenti: più che sufficienti le prestazioni del Quadro, davvero potente il "mono" Piaggio, ma durante il test il più bilanciato è risultato il Peugeot, che ha un'erogazione davvero fluida e briosa.
4.5
5.0
4.0

Trasmissione

Su tutti e tre la frizione centrifuga ha un buon funzionamento, ma la trasmissione di Piaggio e Peugeot è meglio accordata, garantisce un'erogazione più fluida e sopporta meglio lo stress della guida cittadina.
4.5
4.5
4.0

Sospensioni

Le sospensioni anteriori di Piaggio e Peugeot privilegiano il comfort, quella del Quadro è più sostenuta e ciò si traduce in maggior stabilità. Promossi gli ammortizzatori posteriori che filtrano a dovere le imperfezioni dell'asfalto.
4.0
4.0
0.0

Freni

L'impianto frenante più intuitivo è quello del Piaggio, mentre Peugeot e Quadro richiedono un po' più tempo per adattarsi al loro funzionamento e a usarli in maniera efficace.
4.5
4.0
4.0

Su strada

Siete dei principianti, l'equilibrio instabile vi spaventa? I tre ruote vi daranno la sicurezza che cercate. Se invece siete dei "manici" potreste scoprire nuove frontiere dell'equlibrio... e per guidarli basta la sola patente B.
4.5
4.5
4.5

Versatilità

Che ci sia il sole o piova a dirotto, che l'asfalto sia freddo o rovente, che sia città, autostrada o un passo di montagna... cambia poco, con un tre ruote di questa cilindrata si può andare ovunque, divertendosi parecchio.
5.0
5.0
5.0

Prezzo

Prezzi elevati a confronto degli scooter "normali", specie per Piaggio (9.050 euro) e Peugeot (8.460). Ma se si considera la versatilità, i tre ruote possono essere considerati una concreta alternativa all'auto.
4.5
4.5
4.5

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