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Roland Sands Victory Capone

di Alan Cathcart, foto di Kevin Wing il 04/03/2009 in Moto & Scooter

Una trasformazione su base Victory Vegas realizzata da un ex pilota per conto della stessa marca americana. Tendenzialmente è un chopper, ma... diverso

Roland Sands Victory Capone
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In soli dieci anni di attività, la Victory Motorcycles è riuscita a diventare la seconda casa motociclistica americana dopo la Harley-Davidson. Al pari di quest'ultima, anche la Victory basa la sua produzione su un bicilindrico di grossa cilindrata, ma lo fa con un occhio di riguardo nei confronti del mondo custom, grazie a importanti collaborazioni con alcuni dei veri e propri guru di questo settore.
Basta citare i nomi di Arlen, Cory e Zack Ness, ai quali di recente si è aggiunto anche quello dell'ex pilota, oggi preparatore, Roland Sands.
Roland ha infatti realizzato, su commissione della stessa Victory, una versione speciale della Vegas 8-Ball, ribattezzata Capone, a sottolineare la natura trasgressiva di questa realizzazione.
La Vegas rappresenta il modello d'accesso alla gamma Victory e la Capone ha riscosso grande successo, tanto che in un primo momento si pensava di produrre un kit di parti speciali per trasformare la moto di serie nella special realizzata da Sands, ma poi la crisi economica degli Stati Uniti ha messo il progetto in stand-by.

In attesa che arrivino tempi migliori, dunque, abbiamo comunque chiesto al boss della Victory, Mark Blackwell, com'è nata l'idea di una moto simile: "L'intenzione era quella di attirare una clientela ancora più giovane verso i nostri prodotti – ha spiegato – e la collaborazione con Roland, grazie al suo stile dinamico e sportivo, ci è sembrata la soluzione ideale. I primi contatti con lui risalgono a circa due anni fa e la Capone è il primo degli spunti che sono venuti fuori da questo incontro ad essersi concretizzato. In futuro ci saranno altre sorprese, che riguarderanno il settore delle cruiser ad alte prestazione e quello delle moto di media cilindrata. Siamo convinti che Roland rappresenti l'interprete ideale per sviluppare con noi questo tipo di iniziative. Sfortunatamente, però, abbiamo dovuto rivedere i nostri piani a causa della crisi che sta attanagliando i mercati. In ogni caso, contiamo di riprenderli in mano non appena sarà possibile: è solo questione di tempo".
Roland Sands Victory Capone
Non si tratta di una rinuncia, dunque, ma solo di un rinvio temporaneo e la Capone va considerata come un punto di partenza, piuttosto che un capolinea. Di sicuro, a non avvertire gli effetti della crisi è lo stesso Sands, che ha alle spalle l'azienda del padre Perry: la Performance Machine. Presso la RSD (Roland Sands Design) lavorano a tempo pieno undici persone e oltre a essere famosa per la realizzazione di moto speciali, l'azienda californiana si occupa anche di consulenze esterne in tema di design, settore che detiene un forte margine di espansione nell'industria motociclistica statunitense.
"Siamo davvero fortunati a essere nella posizione in cui ci troviamo. – spiega Sands – Le grandi Case ci contattano infatti affinché forniamo loro le indicazioni per sviluppare nuovi prodotti. Tanto per fare un esempio, recentemente ci è stato chiesto di disegnare due pickup in versione speciale per la Toyota. Inoltre, stiamo realizzando anche un catalogo di parti speciali che permetteranno ai nostri clienti di personalizzare le loro moto, sulla falsariga di quanto abbiamo fatto noi stessi con la Capone. Essa è stata infatti ottenuta attraverso modifiche piuttosto semplici, che non hanno intaccato la struttura di base, in modo da rendere il tutto facilmente riproducibile da parte di un normale appassionato. Più avanti, probabilmente, mi cimenterò anche nella realizzazione di una concept bike marcata Victory, ma per il momento serviva qualcosa di concreto e la Capone lo è".
Ad ogni modo, va specificato che la prima moto che Roland Sands ha disegnato per la Victory è un chopper, non una cruiser. "In realtà, mi hanno semplicemente detto di trasformare la Vegas secondo i miei gusti. Ho una certa confidenza con i chopper, visto che ne ho realizzati molti, ma è altrettanto vero che questo tipo di motore sarebbe stato perfetto per equipaggiare una cruiser di forte impatto. Il fatto è che avevo poco tempo a disposizione e un budget non molto alto, perciò ho dovuto fare delle scelte. Mi sono concentrato sulla parte estetica, in modo da ottenere una moto che coniugasse stile e aggressività. Dunque, la Capone può essere senz'altro definita un chopper, ma è fatta a modo mio, non secondo i canoni tradizionali".
Roland Sands Victory Capone
L'officina di Sands
I vertici della Victory hanno apprezzato molto il lavoro di Sands: "Quando abbiamo visto i primi bozzetti l'entusiasmo è salito alle stelle e le cose sono addirittura migliorate mentre la moto prendeva forma. – spiega Mark Blackwell – Ho avuto l'occasione di provare la Capone in occasione del suo lancio ufficiale e devo dire che risulta molto divertente e piacevole da guidare. Roland ha uno stile moderno e di tendenza, ma anche chi non è più giovanissimo come me è in grado di apprezzare i suoi lavori".
Per dare vita alla Capone, Sands è partito da una Vegas 8-Ball equipaggiata dalla Victory con il nuovo bicilindrico a V di 50° da 1731 cc della serie Freedom, raffreddato ad aria e olio con quattro valvole per cilindro. Questo motore, caratterizzato da misure di alesaggio e corsa di 101 x 108 mm e da un rapporto di compressione pari a 9,4:1, è capace di esprimere 97 CV a 4500 giri e 15,6 Kgm di coppia a 3250 giri.
L'opera di trasformazione operata all'interno della RSD non ha interessato né il telaio né le sovrastrutture originali. "La moto non è cambiata in modo radicale, - ribadisce Roland Sands - ma è stata resa più incisiva dal punto di vista del look. Abbiamo installato un manubrio rialzato di oltre 30 cm rispetto a quello di serie. In realtà, volevamo metterne uno ancora più alto, ma in certi stati ci sono leggi che vietano di superare una certa soglia. Il serbatoio, il parafango posteriore e i fianchetti laterali sono gli stessi della Vegas 8-Ball, ma sono stati oggetto di un'accurata verniciatura che prevede porzioni in rosso Burgundy e altre color bronzo, oltre ad alcuni motivi realizzati ad aerografo. La sella, invece, proviene da una moto che ho realizzato in precedenza, ma si adatta perfettamente allo stile della Capone. E' infatti in pelle, con la scritta "California Über Alles" ricamata sopra. Si tratta del titolo di una canzone punk rock dei Dead Kennedys…".
Roland Sands Victory Capone
Un bozzetto della Capone
Grazie al legame con la Performance Machine, Sands ha potuto disporre dei cerchi speciali, con l'anteriore da 21" di diametro e 3 ½ " di larghezza (contro i 2,2" del cerchio di serie).
"Poi abbiamo realizzato delle nuove cover in alluminio per la cinghia di trasmissione, oltre ad aver praticato qualche piccola lavorazione a livello di coperchi, pulegge di trasmissione e semicarter. Abbiamo rifatto anche l'alloggiamento del blocchetto di accensione in mezzo ai cilindri, sul lato sinistro, utilizzando un supporto circolare in alluminio anodizzato nero parzialmente scavato in alcuni punti e ne è stato inserito uno uguale anche dalla parte destra, al posto delle unità triangolari di serie. Sono dettagli come questo che, sommati l'uno all'altro, donano alla moto un look diverso. Abbiamo poi costruito un impianto di scarico speciale, cosa che avevo in mente fin dall'inizio, e abbiamo rivisto i comandi al manubrio, dal momento che la posizione di guida doveva risultare molto distintiva. Chi si siede sulla Capone capisce subito che non si tratta di una moto di serie, ma si rende conto che è comunque a bordo di una Victory grazie alle fantastiche doti del suo propulsore".
Oltre a essere degna del nome che porta per come sa attirare l'attenzione, questa moto si dimostra anche sorprendentemente comoda per gli standard del genere chopper e permette di affrontare tragitti abbastanza lunghi senza particolari problemi, se non quelli dovuti alla protezione aerodinamica. Il manubrio alto, infatti, determina una posizione quasi eretta del busto, molto diversa da quella, più reclinata, della Vegas 8-Ball di serie. Questo, in realtà, dovrebbe costituire un ulteriore aggravio per la parte bassa della schiena, ma l'ottima sella in pelle della Capone fa sì che ci si senta decisamente più comodi su quest'ultima che non sulla Vegas.
Roland ha anche arretrato la posizione delle pedane di circa 15 cm, contribuendo a rendere la posizione di guida ancora più confortevole e naturale. Tuttavia, i poggiapiedi sono talmente lunghi che, oltre a interferire con l'asfalto non appena si superano i 20° di inclinazione in piega, rischiano di creare qualche imbarazzo quando si cerca di mettere i piedi a terra una volta fermi a un semaforo. Insomma, qualche centimetro in meno non avrebbe guastato…
Roland Sands Victory Capone
Roland Sands con la Capone
Il bicilindrico Victory conferma ottime caratteristiche di potenza e fluidità di erogazione grazie alla sua moderna progettazione, palesando un basso livello di vibrazioni e una gustosa tonalità di scarico attraverso l'impianto in stile flat-track con terminali quasi completamente liberi, sui quali è fissata una tabella portanumero ovale che fa molto "US racing". Peccato, però, che i collettori abbiano il difetto di scaldare un po' troppo nonostante siano già provvisti di un'apposita paratia.
A livello prestazionale, la Capone può essere senz'altro classificata come l'anima sportiva del genere chopper, anche se non essendo dotata di alcun tipo di strumentazione è difficile stabilire quanto vada forte. Ad ogni modo, compatibilmente con i limiti imposti dalla luce a terra, il comportamento in curva non è affatto male, grazie all'ottima aderenza offerta dai pneumatici. A tal proposito, bisogna specificare che la Vegas di serie non è certo un esempio di maneggevolezza assoluta, ma per gli standard relativi a questa tipologia di mezzo risulta comunque apprezzabile. Semmai, l'alto manubrio della Capone rende lo sterzo un po' meno reattivo, come se la moto eseguisse i comandi impartiti dal pilota accompagnandoli con un costante ritardo. Sulle prime, questo comportamento è abbastanza inquietante, ma ben presto si impara ad anticipare le manovre, senza ritrovarsi con la sensazione di cadere all'interno della curva dopo che, un attimo prima, si faceva fatica a impostarne l'ingresso…
Da quando è stata presentata, la Capone è stata esibita in numerose concessionarie Victory degli Stati Uniti come la risposta alla serie "Cross Bones" della Harley-Davidson, anch'essa rivolta a una clientela particolarmente giovane.
"Indipendentemente dal fatto che l'ho disegnata io, penso che la Capone sia davvero una proposta interessante. – spiega Roland Sands con un sorriso – Lo dimostra il successo che sta riscuotendo ovunque venga esposta. Ad ogni modo, nel frattempo alla RSD non ce ne stiamo certo con le mani in mano: non vedo l'ora di poter dare il via al prossimo progetto che ho in mente per la Victory. Sarà qualcosa di ancora più emozionante!".
Non ci resta che sperare in una rapida ripresa dell'economia statunitense...
Roland Sands Victory Capone
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