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Pirelli: capire le gomme della Superbike

il 11/02/2016 in Sbk

La Pirelli, che quest'anno inizia la 12ª stagione come fornitore unico per il Campionato Mondiale Superbike, aggiunge la nuova mescola SC3 a quelle già disponibili per le sue gomme slick. Con l'occasione ha messo a punto questa breve guida per capire come piloti e team scelgono le mescole utilizzate

Pirelli: capire le gomme della Superbike
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Quando dalla linea di partenza delle prossime gare del Campionato Mondiale Superbike i commentatori ci daranno le soluzioni scelte dai piloti per le gomme, da quest'anno potremo sentir parlare anche di una slick SC3 all'anteriore. La Pirelli da quest'anno rende infatti disponibile per le slick DIABLO™ Superbike anche questa nuova mescola.

Disponibile sia per l’anteriore che per il posteriore, va ad aggiungersi alle altre già utilizzate in passato e si caratterizza per essere la più dura. Non a caso va detto che è stata sviluppata espressamente per le gare d'endurance, che richiedono un'elevata resistenza e durata delle prestazioni.

Ma la mescola SC3 potrà essere scelta saltuariamente per l'anteriore anche da qualche pilota del Campionato Mondiale Superbike. Non verrà invece utilizzata al posteriore, dove, data la durata ridotta delle manche Superbike, una soluzione così dura e resistente risulterebbe superflua e meno performante.
Le peculiarità delle differenti mescole
Per quanto riguarda il posteriore, rispetto alla SC2 che è la soluzione che più le si avvicina per caratteristiche, la SC3 offre una maggiore robustezza e costanza delle prestazioni in tutti i range di utilizzo, a discapito del picco prestazionale.

All’anteriore, la SC3 si dimostra versatile ed offre prestazioni costanti. Nello specifico rispetto a una SC1 garantisce un chilometraggio maggiore a scapito però del grip e del contact feeling, mentre se paragonata alla SC2 continua ad offrire un chilometraggio superiore ma, per contro, una minore precisione di guida.

Per questi motivi la SC3 sarà un’ottima soluzione per le competizioni endurance e per tutti quei contesti di gara, come ad esempio i campionati nordici, in cui è necessario utilizzare una soluzione molto protetta e resistente che difficilmente possa strapparsi con il freddo.


Scegliere la mescola giusta
Le mescole posteriori del DIABLO™ Superbike sono cinque, e la scelta per l’utilizzo di una mescola piuttosto che un’altra si basa su tre parametri, tutti ugualmente importanti: la severità dell’asfalto, la temperatura dell’asfalto e la durata della prestazione richiesta.


Queste le soluzioni posteriori, le loro caratteristiche e il loro range di utilizzo:

SUPERPOLE – Super Soft: il DIABLO™ Superbike da Superpole, a differenza degli altri pneumatici, non è in vendita sul mercato e viene utilizzato esclusivamente dai piloti del Campionato Mondiale Superbike per ottenere il miglior piazzamento in griglia di partenza durante la seconda sessione di Superpole che si svolge nella giornata di sabato. Questa soluzione ha una mescola molto morbida e pertanto particolarmente performante e ricca di grip, in grado di assicurare un warm-up e prestazioni massime praticamente immediati consentendo un giro completo alla massima prestazione dopo il giro di lancio.

SC0 – Soft: questa soluzione presenta una mescola morbida ottima per affrontare asfalti lisci e temperature elevate. E’ la soluzione posteriore in assoluto più utilizzata nel Mondiale Superbike. Offre la massima improntabilità su asfalti lisci e massimo sviluppo di trazione alle alte temperature, oltre alla più elevata stabilità al decadimento termico delle prestazioni.

SC1 – Medium: questa opzione offre una durezza media della mescola che si posiziona a metà strada tra la soluzione morbida e quella dura. È la soluzione più gettonata quando, magari per il troppo freddo oppure per via di un asfalto particolarmente abrasivo, la SC0 non può essere utilizzata.

SC2 – Hard: fino allo scorso anno era la soluzione più dura della gamma. Viene utilizzato, per lo più nei campionati nazionali, con asfalti severi e abrasivi e/o in condizioni di bassa temperatura esterna. Grazie alle sue caratteristiche la mescola dura è in grado di garantire ottima resistenza al cold tearing (ovvero allo strappo della gomma dalla fascia battistrada) e all’usura.

SC3 – Super Hard: è la new-entry per il 2016 e in assoluto la soluzione più robusta della gamma. Pensata soprattutto per l’attività endurance potrà essere comunque utilizzata in alcuni campionati nazionali in cui serva una mescola particolarmente resistente sia all’asfalto abrasivo e/o alle basse temperature.


Queste invece le soluzioni anteriori, le loro caratteristiche e il loro range di utilizzo:

In questo caso le mescole disponibili sono tre, ma il criterio di utilizzo è profondamente diverso da quello delle posteriori, perché, oltre alla temperatura e alla severità dell’asfalto, è importante considerare la configurazione del tracciato e, soprattutto, lo stile di guida del pilota.

In generale comunque, quando la temperatura del tracciato aumenta la mescola tende a perdere la sua compattezza e rigidità provocando a volte problemi di movimento in fase di piega. In tal caso meglio utilizzare una mescola più rigida come la SC2.

Al contrario quando il tracciato è freddo, la mescola tende ad irrigidirsi e questo porta ad una penalizzazione per quanto riguarda grip con possibilità di sottosterzo e della stabilità in frenata. In queste condizioni è meglio utilizzare una mescola morbida come la SC1.

Schematicamente si può riassumere così:
SC1 – Soft: è la mescola anteriore più morbida studiata per temperature esterne basse e circuiti mediamente severi, massimizza l'impronta a terra e la “presenza” dell’anteriore. È la soluzione preferita dai piloti che preferiscono uno pneumatico prevedibile che trasmetta loro in modo diretto quando stanno per raggiungere il limite del grip. E’ di solito preferita alla SC2 in caso di circuiti con notevoli avvallamenti perché garantisce l'assorbimento di shock e vibrazioni (chattering).

SC2 – Medium: è la soluzione di durezza media, ottimale per temperature esterne elevate perché garantisce solidità alla fascia battistrada. E’ la soluzione che prediligono i piloti aggressivi che preferiscono la compattezza della fascia battistrada oltre ad una maggiore solidità, stabilità e precisione di guida e in ingresso di curva.

SC3 – Hard: nuova per il 2016. Rispetto alla due soluzioni precedenti è sicuramente in grado di garantire un chilometraggio più elevato mantenendo una buona versatilità. Potrebbe rivelarsi un’ottima opzione su alcuni circuiti particolarmente impegnativi per l’anteriore.
Questa la gamma racing stradale della Pirelli
DIABLO™ Superbike: è il prodotto di vertice della gamma racing, uno pneumatico slick NHS (abbreviazione per "Not for Highway Service"), ovvero non omologato per un utilizzo stradale, in grado di garantire le massime prestazioni grazie alla varietà di mescole in cui è proposto. Viene utilizzato sia nel Mondiale Superbike che in quello Endurance; oltre che nei campionati nazionali.

DIABLO™ Supercorsa SC: a differenza del DIABLO™ Superbike questo pneumatico non è slick bensì intagliato, anch’esso disponibile in diverse soluzioni in termini di mescola. E’ il prodotto utilizzato nelle classi Supersport e Superstock, dove non sono necessarie le prestazioni offerte da uno slick e si vuole mantenere la motocicletta il più fedele possibile a quella in vendita sul mercato.

DIABLO™ Rain: è lo pneumatico da bagnato di riferimento per tutte le classi e i campionati. Con battistrada intagliato, è la soluzione ideale per condizioni di pioggia intensa o per asfalti che si presentano completamente bagnati. La mescola utilizzata per questo prodotto è in grado di offrire la massima trazione sul bagnato sia a temperature fredde che a temperature medio-calde.

DIABLO™ Wet: è una soluzione intermedia tra quelle da asciutto e il DIABLO™ Rain da pioggia. Presenta un disegno con un numero di intagli inferiore rispetto alla gomma da bagnato e una mescola a metà strada fra una soluzione slick e una da bagnato, che le consentono di lavorare bene in condizioni di asfalto ancora bagnato e con pozze d’acqua o in condizioni di asfalto in via di asciugatura e con traiettorie già asciutte.

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