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La Ducati riparte da Roma

di Riccardo Matesic il 07/10/2013 in Moto & Scooter

Dopo quasi un anno dalla chiusura del precedente store, la Casa di Borgo Panigale entra direttamente sul mercato con la sua prima concessionaria di proprietà. Un cambiamento di politica importante, che anticipa novità importanti anche sul fronte sportivo

La Ducati riparte da Roma
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Ha fatto le cose in grande la Ducati a Roma, aprendo il suo primo store diretto. Alla presenza dello stato maggiore al completo della Casa bolognese, il taglio del nastro è stato effettuato da Andrea Dovizioso, sbucato inaspettatamente in sella alla sua Ducati DesmosediciGP dall'officina. E i festeggiamenti sono proseguiti alla presenza di molti personaggi del jet set romano: l'immancabile Fiorello, Nicolas Vaporidis, Enrico Brignano, Gabriel Garko.
Al di là dell'aspetto mondano, colpisce l'imponenza della struttura. Un intero palazzetto su via dello Stadio Olimpico (n° 501), la tangenziale per i romani, con un ampio piazzale. L'area coperta è pari a 1400 mq, 550 dei quali dedicati all'esposizione delle moto, poi c'è la parte dedicata ad abbigliamento ed accessori, la vendita dei ricambi e una attrezzatissima officina, con ben 6 ponti e banchi da lavoro. Ecco, come dicevamo in apertura, ha fatto le cose in grande la Ducati a Roma, dove da quasi un anno mancava una concessionaria, dopo la chiusura dello store di via Parigi. Una svolta che segna anche l'avvio di una nuova politica nella gestione del rapporto con la clientela.
Non a caso, nel settore automobilistico le concessionarie dirette esistono da sempre. Insomma, forse in questa scelta c'è più zampino di mamma Audi di quanto si possa credere.

"È molto importante per noi essere oggi qui a Roma, in una città così prestigiosa, per aprire la nostra prima concessionaria di proprietà". Così ha esordito Claudio Domenicali, amministratore delegato della casa bolognese.

Ecco, appunto, cosa significa per una Casa aprire un punto vendita diretto?
"La prima cosa è che potremo avere un rapporto diretto con il cliente, al quale vogliamo offrire servizi sempre più precisi e puntuali. Insomma, lavoreremo sulla soddisfazione del cliente e sui servizi post vendita. Poi, è chiaro che in un periodo di crisi come questo, tenere su una concessionaria è sempre più difficile; perché i volumi di vendita si sono ridotti. Quindi è difficile trovare imprenditori interessati a questa attività, di cui è complessa la gestione economica. Problema che un'azienda risolve più facilmente con una migliore e più attenta gestione dei costi".

Significa che la formula delle concessionarie dirette è destinata a espandersi?
"Sicuramente sì. Iniziamo qui da Roma, ma con il tempo apriremo altri store diretti nelle città e nei paesi commercialmente più interessanti".
Nella serata abbiamo scambiato anche due battute con Andrea Dovizioso, poche parole che ci hanno permesso di capire molte cose anche sulla situazione del reparto corse Ducati, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. 

Cosa non va sulla Desmosedici? E' un problema di motore o di telaio?
"In realtà in questo momento sembra che non vada bene nulla - ha ammesso Andrea Dovizioso con disarmante semplicità - La moto non va e serve un riassetto, persone ed energie nuove".

Su cosa state lavorando al momento?
"Non stiamo lavorando su nuovi progetti, perché ora come ora sarebbe inutile. Meglio aspettare i nuovi tecnici, poi si deciderà come operare. Quello che va avanti è il normale sviluppo della moto attuale, perché quello non si ferma mai".
Nulla di nuovo rispetto a quanto già detto e scritto nei giorni scorsi, ma Andrea è stato lapidario. E a questo punto il riassetto interno è scontato. Ma quando succederà, chiediamo a Domenicali?

"È chiaro che qualcosa deve cambiare. Fino a fine campionato però non faremo annunci e non diremo nulla. Poi, comunicheremo i nuovi arrivi e i nostri piani futuri".

Al di là delle frasi di circostanza, il futuro sembra già tracciato e, con ogni probabilità, l'accordo con un nuovo responsabile tecnico potrebbe essere già stato siglato. Il totomercato parla di Gigi Dall'Igna, il progettista dell'Aprilia RSV4, o di Masao Furusawa, il padre dell'M1. Di certo le gestione Ducati targata Audi non può accettare un nuovo anno sportivo come il 2013. Qualcosa d'importante sta per succedere a Borgo Panigale.

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