Per saggiare le qualità dello SportSmart si sono aperte le porte del circuito di collaudo francese della Dunlop, a Mireval, mentre le colline attorno a Montpellier sono state il teatro del test su strada. Partiamo per il test stradale di prima mattina, con una temperatura prossima allo zero: stranamente l'unica moto a disposizione è la Yamaha R1 depotenziata per il mercato francese.
Il tempo di riscaldamento è ridotto, la mescola "lavora" anche a temperature basse e il feeling con l'anteriore è immediato così come il grip al posteriore.
Apprezzabile nella discesa in piega l'omogeneità del profilo, soprattutto considerando che l'avantreno della millona Yamaha non è tra i più svelti in circolazione.
Questo consente di guidare arrotondando le traiettorie ma anche di correggerle in modo intuitivo e rapido, cambiando all'istante il verso di piega, come nel caso dell'evitamento di un ostacolo improvviso.
Lo SportSmart non eccelle nel comfort: in particolar modo il posteriore non filtra a dovere le sconnessioni dell'asfalto probabilmente a causa della struttura molto rigida della carcassa.
Rientrati dal giro su strada ci tuffiamo in pista per affrontare diversi turni di guida: questa volta uno schieramento di Suzuki GSX-R 1000 ci aspetta, gommate sia con gli pneumatici SportSmart ma, e qui viene il bello, anche con due competitor, segno evidente che Dunlop crede nei propri prodotti e nella loro superiorità.
L'anteriore molto comunicativo trasmette subito il giusto feeling anche nei primissimi giri permettendoci di raggiungere subito un buon ritmo.
Scende in piega e raggiunge la corda con progressione e senza incertezze ed è rapido nei cambi di direzione rispetto ai concorrenti che, in alcuni casi, sono troppo veloci nel prendere il punto di corda, caratteristica poco piacevole per un neofita della pista.
Il grip è elevato il che dà la possibilità, in staccata, di prolungare la decelerazione fino all'inizio della piega senza pericolose perdite di aderenza. Apprezzabile anche la possibilità di variare l'angolo di piega senza particolari problemi.
Il grip elevatissimo del posteriore, degno di una copertura racing, ha ben sopportato le manciate di coppia e di CV delle Gixxer in mappa A, garantendo un ottimo appoggio anche ad elevati angoli di piega, cosa che non è riuscita ai competitor che, dopo un po' di tornate, sono andati in crisi di aderenza.
L'usura è risultata omogenea e contenuta nonostante i diversi turni di prova ma è un aspetto difficilmente valutabile quando le temperature sono sotto i 10°.
I tecnici Dunlop hanno comunicato, a seguito di test realizzati dalla società esterna certificatrice Dekra, che le percorrenze chilometriche in condizioni di normale utilizzo stradale sono superiori al 30 - 40 % rispetto alla concorrenza.
Abbiamo completato il test su un circuito opportunamente allagato. In questo caso le moto per il test, delle Yamaha R1, erano dotate di telemetria della 2D per verificare, cronometro alla mano, le differenze di prestazioni tra le Dunlop e le concorrenti.
Anche in questo caso lo SportSmart è uscito vincitore: i dati della 2D, scaricati dalle moto di prova, hanno segnalato un divario di quasi dieci secondi di differenza sul giro rispetto ai due concorrenti provati. Non forniamo volutamente il nome dei competitor, essendo questa una prova organizzata dalla Dunlop solo per dare un riferimento diretto ai tester, ma ci ripromettiamo di verificare al più presto tali differenze in un test da noi organizzato.