Gira gira si parla sempre degli stessi quattro piloti. Valentino Rossi è in testa al mondiale (195) con 9 punti di vantaggio sul compagno di squadra Jorge Lorenzo (186), e 56 su Marc Marquez (139).
Valentino è soddisfatto di aver perso a Indianapolis solo 4 punti dall'unico vero rivale per la corsa al 10° titolo iridato: Jorge Lorenzo. Per questo, almeno nella fase attuale del campionato, considera Marc Marquez (un secondo e due primi posti nelle ultime tre gare) quasi un alleato.

Marquez dal canto suo sa che i primi due difficilmente sbaglieranno. Insomma, il titolo probabilmente andrà a uno dei due piloti Yamaha, ma non per questo è intenzionato a mollare. Quindi il suo imperativo è attaccare, attaccare, attaccare. Vincere più gare possibile, e per il titolo si vedrà. Perché nelle gare, finché la matematica lascia speranze, tutti sanno che può succedere di tutto.
Dunque la gara di Brno sarà, ancora una volta, combattutissima. E imprevedibile nel risultato finale. Lo scorso anno nella Repubblica Ceca ci fu la prima battuta d'arresto di Marquez. Lo spagnolo puntava all'11ª vittoria consecutiva, ma dovette invece accontentarsi del 4° posto. Vinse Pedrosa, che con Brno ha un buon feeling, avendovi vinto 4 volte (in 125 nel 2003, in 250 nel 2005 e in MotoGP nel 2012 e, appunto, 2014). Dunque oggi tutti guardano a Dani Pedrosa come uno dei favoriti. Giustamente. Ma non bisogna dimenticare che Marquez a Brno aveva colto già la vittoria nel 2013, nella sua prima stagione in MotoGP. E ci aveva vinto anche nel 2012, in Moto2. Insomma, non vendetevi la pelle dell'orso prima di averlo ucciso.
La pista Ceca negli ultimi 4 anni ha visto sempre vittorie Honda. Ma anche Rossi e Lorenzo hanno 4 vittorie a testa a Brno; in varie classi.
L'ultima volta di Rossi è lontana nel tempo: fu nel 2009. Dopo ha colto solo il 3° posto dello scorso anno. Lorenzo invece vi ha vinto nel 2010. Poi ha fallito il podio nel 2011. Dopo è andato sempre fortissimo. E dal 2009 non è mai arrivato dietro Rossi.

Messa così, si direbbe che la lotta per le prime posizioni -come al solito- sarà ristretta a questi quattro piloti. Ma i segnali di risveglio della Ducati fanno ben sperare. Lo scorso anno Andrea Iannone partì dalla prima fila, con la Ducati Pramac, e lottò tutta la gara per la 5ª posizione, proprio con Andrea Dovizioso. Chissà che da Borgo Panigale non tirino fuori un coniglio dal cappello a cilindro?
Poi c'è la lotta di quelli dietro, i piloti dei team satellite, con l'ottimo Bradley Smith 5° nella classifica generale (97), davanti a Cal Crutchlow (8° con 74 punti). E davanti anche ai due ufficiali Dovizioso (94) e Pedrosa (80).
Della Open inutile aggiungere altro al fatto che Hector Barbera (20) è saldamente al comando con la sua Ducati Avintia davanti a Loris Baz (14 punti con la Yamaha), che a Brno tornerà in pista, dopo lo stop forzato di Indianapolis del team Forward Racing.