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MotoGP, Ducati: "Con la GP15 si può fare"

di Stefano Borzacchiello il 16/02/2015 in Motogp

Dall’Igna, direttore Generale di Ducati Corse e i piloti  ufficiali Andrea Dovizioso e Andrea Iannone sono dello stesso parere: con la nuova Desmosedici quest'anno si può essere protagonisti. In vista dei prossimi test di Sepang, ecco le loro dichiarazioni e il primo commento di Pirro, il collaudatore, l’unico finora ad averla provata in pista

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Era talmente tanta la voglia di scoprire la nuova Desmosedici GP15 che il fumo che la avvolgeva questa mattina quando è comparsa sul palco dell’auditorium Ducati si è dissolto più velocemente. Quasi fosse spostato dagli sguardi attenti e incuriositi del pubblico. Anche se quelli più penetranti forse erano quelli dei piloti. Dei due Andrea, Dovizioso e Iannone che con quella moto hanno una missione: provare a vincere almeno una gara. L’obiettivo del resto l’ha dichiarato chiaramente il papà della nuova Desmosedici GP15, l’ingegner Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse che in questa moto più piccola e compatta ha messo tutto se stesso progettandola da zero (motore compreso), ma mantenendo anche una sorta di continuità con la GP14. La GP che passo dopo passo, gara dopo gara, nel 2014 ha fatto crescere portandola, nella sua ultima evoluzione ai test Sepang di poche settimane fa a un soffio, per lo meno nei tempi sul giro, dalle acerrime rivali giapponesi Honda e Yamaha.

“La strada che abbiamo preso con la GP 15 è nuova e da scoprire, ma sono fiducioso. Adesso non vedo l’ora del primo test a Sepang per capire il nostro livello e impostare il lavoro in vista della stagione - ha commentato Dall’Igna - Se saremo bravi e non incontreremo problemi, penso che nel giro di tre o quattro gare al massimo potremo già capire il vero potenziale della GP15. Per ora abbiamo molto lavoro da fare e nei box settimana prossima a Sepang avremo anche la GP 14.3 che ci servirà come punto di riferimento per impostare il lavoro sulla nuova moto.”.
Se Dall’Igna è convinto di poter fare un passo avanti, negli sguardi dei suoi piloti c’è la stessa consapevolezza e determinazione: questa volta si può fare. Honda e Yamaha non saranno avversari facili con Marquez, Pedrosa, Rossi e Lorenzo in sella, ma i due ducatisti guardando la nuova moto sentono l’impresa alla portata. “Avere due piloti con uno stile di guida così diverso per noi è un vantaggio - ha poi aggiunto Dall’Igna – ascoltare le loro voci ci è utile per migliorare e sviluppare più in fretta la moto sentendo le opinioni di entrambi”.

Per capire che la GP 15 può essere la Ducati della svolta e comunque una moto molto diversa dal passato basta sentire Michele Pirro, tester e collaudatore Ducati, pronto a una stagione nella SBK tricolore con qualche puntata come wild-card in MotoGP, che finora è stato l’unico ad averla assaggiata in un test a porte chiuse su una pista top secret.
“La Desmosedici GP 15 è una rivoluzione e al tempo stesso un’evoluzione. Guidandola però ti accorgi che rispetto alla GP14 sono due moto totalmente diverse e anche solo scaldando il motore nel box senti che c’è qualcosa di nuovo e differente…”.
Di cosa si tratta non vedono l’ora di scoprirlo settimana prossima nei test a Sepang gli ufficiali.

“Non vedo l’ora di provarla - esordisce sorridente Andrea Dovizioso - sono curioso come mai prima d’ora! Questo sarà il mio terzo anno in Ducati. Il terzo da pilota ufficiale. Abbiamo sofferto molto in passato, ma non ci siamo arresi lavorando uniti e bene. Nel 2014 abbiamo fatto dei miglioramenti che hanno sorpreso anche me con una moto con cui non potevamo fare tutto quello che volevamo. Adesso però abbiamo la GP15 che sarà una svolta e sono strafelice di essere in Ducati e di vivere questo debutto”.

Il Dovi sente che questa è la sua Rossa. “Di mio su questa D16 c’è molto - ha aggiunto Andrea - ma questa moto è il frutto del lavoro di tanti, dello staff di ingegneri Ducati, dell’estro di Gigi Dall'Igna e anche di Iannone e di Pirro. In molti in Ducati hanno contribuito alla sua nascita". "Per quanto mi riguarda - ha proseguito il Dovi - è la prima volta che porto al debutto una moto e sono orgoglioso. Sarà una bella sfida che vorrei iniziare continuando, a essere veloci nei test come lo siamo stati con la GP14.3 anzi, vorrei andare ancora più forte! Anche se so che non saremo li per fare il tempo, il cronometro a Sepang lo guarderemo ma non ci concentreremo su quello. L’obiettivo è di partire con il piede giusto per accelerare lo sviluppo ed essere in fretta protagonisti”.
Altro stile. Altro modo di raccontarsi, ma stesso entusiasmo per Iannone. L’altro Andrea, cresciuto sulle Ducati dal suo esordio in MotoGP nel 2013. “Ora che l’ho vista la prima cosa che mi vien da dire è che è bella, molto bella. E la parte posteriore è una vera sorpresa. La GP 15 è una moto fatta secondo le nostre indicazioni. Per questo sono fiducioso di poter essere protagonista. Se avessi la sfera di cristallo, mi piacerebbe dirvi anche i risultati che raggiungeremo… (ride). Sono convinto che la moto nuova sia un passo in avanti, e a Sepang fra pochi giorni già avremo le idee più chiare. Per me il 2015 segna una svolta: sarà il primo anno in un team ufficiale. E ho le idee chiare, voglio conquistare quello che negli anni passati non sono riuscito a ottenere, insomma… vorrei vincere del resto faccio il pilota e se non avessi questa motivazione dentro… Alla fine sento che ci siamo avvicinati e con questa moto possiamo fare un altro step”.

Sul lavoro che lo attende a Sepang Iannone, ha poi precisato: “Partiremo con un assetto di base simile a quello che abbiamo definito negli ultimi test con la GP14.3 e da lì inizieremo a lavorare sulla GP15”.

In Ducati, la nazionale della moto italiana, il morale di tutto il team è quindi alto. A questo punto non resta che attendere la settimana prossima nei test di Sepang per vedere l’esordio della moto e capire se il 2015 può essere davvero l’anno della svolta.
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