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MotoGP, Australia: Rossi l'implacabile

di Matt Cape il 19/10/2014 in Motogp

Valentino guida come un ragazzino e vince la sua seconda gara stagionale, complice la caduta di Marquez. Lorenzo e Smith su un podio tutto Yamaha. K.o. Iannone, Pedrosa, Crutchlow e Pol Espargaro, gomme sotto accusa

MotoGP, Australia: Rossi l'implacabile
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Passano gli anni, ma Valentino Rossi è sempre in vetta. Dopo 9 stagioni di digiuno (ultimo centro nel 2005), il 46 torna a vincere sul difficile tracciato australiano. Settimo trionfo a Phillip Island in carriera, nel giorno del 250° GP nel Motomondiale. Quanto basta per far saltare sul divano anche la Casalinga di Voghera, esaltata dai sorpassi messi in pista dal Dottore, ai danni di Lorenzo. Con il maiorchino costretto ad amministrare nel finale, beffato da una gomma probabilmente difettosa. Colpa dell'anteriore, che manda k.o. anche Marquez, tradito in staccata, mentre era saldamente al comando del GP. Bridgestone che condizionano anche Crutchlow e Pol Espargaro, scaraventandoli a terra all'improvviso e privandoli del podio proprio negli ultimi giri. Va meglio invece a Smith e Dovizioso, rispettivamente 3° e 4° all'arrivo, dopo una gara corsa con i gomiti larghi, proprio contro i compagni di box scivolati.
Pazzo GP d'Australia, quindi, meraviglioso teatro di colpi di scena a ripetizione. L'unica costante? La voglia del "ragazzino dentro", dell'implacabile 46, capace di partire ottavo, rimontare a colpi di sorpassi affilati, tenendo un passo straordinario, forte della scelta giusta sul decisivo fronte gomme. Chiave di un successo meritato e della disfatta altrui. Così Valentino pesca un jolly prezioso, allungando in classifica con 255 punti e secondo nel mondiale davanti a Jorge (247). Mentre resta a bocca asciutta Pedrosa, ovvero il terzo pretendente alla corsa per il "vice". Dani non è mai stato davvero efficace nel weekend, finito nel gruppo degli inseguitori al via, poi sfortunato nell'essere centrato da Iannone (caduto, gran botta all'anca) e mandato forzatamente ai box con la posteriore tagliata.

Gara ad eliminazione, dove non poteva mancare il solito kamikaze Bradl, che con un ingresso folle si autoelimina carambolando nell'erba, dopo aver letteralmente strappato la sella ad Aleix Espargaro. Per questo Barbera chiude 5° (migliore delle Open), davanti a Bautista, Redding e Aoyama. Con De Angelis che agguanta la nona piazza, davanti ad Hayden.
Sul podio faccia scura per Lorenzo, raggiante per Smith. Ma soprattutto l'inno italiano, il boato del pubblico, la festa globale per il talento evergreen di Valentino Rossi.

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