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MotoGP: Austin, la tana di Marquez

di Riccardo Matesic il 05/04/2016 in Motogp

Con il terzo gran premio della stagione, la MotoGP sbarca ad Austin, in Texas, un circuito dai lunghi rettilinei e diverse frenate e ripartenze, dove Marc Marquez ha sempre dominato. A tentare di rendergli la vita difficile troverà tutti i (tanti) delusi dalla gara di domenica scorsa in Argentina. Oltre a un certo Valentino Rossi, che c'è sempre...

MotoGP: Austin, la tana di Marquez
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Con 3 vittorie su 3 gare, altrettante pole position, il record ufficiale e il giro veloce in prova, Marc Marquez è sicuramente il favorito ad Austin, in Texas, dove domenica si correrà la terza prova del Mondiale MotoGP.

Dopo che lo avevamo dato in crisi durante l'inverno, su una Honda a disagio con le gomme nuove e il software unico della centralina. Lo avevamo visto meno efficace del solito in Qatar, dove comunque aveva chiuso terzo. Lo abbiamo visto in terra nelle prove del GP d'Argentina, la scorsa settimana. Poi è arrivata la gara, e lui è risorto, con una vittoria netta. E ora, da leader provvisorio del Campionato, domenica correrà su una delle sue piste preferite, con una Honda RC213V che sta tornando a calzargli come vuole lui. Sarà l'uomo da battere.

Chi invece sta faticando molto a entrare in confidenza con la RC213V 2016 è Dani Pedrosa, che forse potrà approfittare di Austin per rilanciarsi nel Campionato. Dani su questa pista è già finito due volte secondo (2013 e 2014), mentre lo scorso anno non corse per curarsi la sindrome compartimentale del braccio destro.
Saranno diversi però i piloti che domenica in Texas cercheranno riscatto. Iniziamo da Andrea Dovizioso e dalla sua Ducati. Non fosse stato per il compagno di squadra Iannone, che pochi giorni fa lo ha buttato in terra a due curve dalla fine della gara dell'Argentina, oggi sarebbe secondo nel Mondiale; con solo un punto di distacco da Marquez e due secondi posti consecutivi. Invece oggi “il Dovi” è 5°, con 23 punti. Ma ad Austin nel 2015 è arrivato secondo, e oggi è molto convinto delle qualità della sua Ducati.

Riscatto lo cercherà, manco a dirlo, lo striker, Andrea Iannone, che se si guarda anche alla fine dello scorso anno, negli ultimi quattro GP non ha mai visto la bandiera a scacchi!

In Yamaha, Valentino Rossi si presenta negli Stati Uniti secondo in campionato a 8 punti da Marquez. Austin non sembra essere la sua pista, anche se lo scorso anno è arrivato terzo. Ma Rossi c'è sempre, dà sempre il massimo e sa cogliere al volo le occasioni fortunate. E anche questa è una dote.

Jorge Lorenzo dal canto sui, che pure aveva iniziato zittendo tutti in Qatar, a Rio Hondo ha fatto una ben magra figura, chiudendo nella polvere. L'ultima volta gli era successo a Misano nel 2015, al Gran Premio di San Marino. Così oggi è 4° in campionato con 25 punti. Ma... Anche lo scorso anno dopo le prime due gare aveva solo 26 punti. Insomma, sarà della partita, non dubitatene. Resta qualche altro pilota di cui parlare? Ma certo, Maverick Viñales, il giovane che sta diventando un uomo-mercato in questo inizio di stagione! Domenica è caduto mentre lottava con Rossi. È rientrato ai box affranto, ma ha capito che lui e la Suzuki possono farcela a entrare nella “top four”, la cerchia dei quattro piloti che da anni ormai monopolizzano il podio. E sta maturando. Non è più solo un pilota da tempone a vita persa nelle prove.
E le gomme Michelin? L'Argentina è stata una caporetto per il costruttore francese di pneumatici, ma non sembra essere tutta colpa sua. Da più parti si fa notare che cambiare gomme e software delle centraline nello stesso anno non è stata una scelta oculata. Oggi le gomme pattinano più che in passato, e si surriscaldano di più. La gara divisa in due tronconi non è un inedito: già nel 2013 in Australia la Bridgestone chiese un analogo espediente. Ora sembra che per Austin non ci saranno problemi.

Chiudiamo con un accenno al mercato. Radio paddock veste già di rosso Jorge Lorenzo e Maverick Viñales fra i principali candidati a sostituirlo alla Yamaha.

Forse quest'anno le trattative sono partite un po' troppo presto. Forse tutto questo ha deconcentrato alcuni piloti. Mentre altri, più fortunati e furbacchioni (leggi Valentino Rossi) hanno già firmato e possono concentrarsi solo sulle gare. Con in più la certezza di avere il materiale migliore.

Ecco, si, forse il mercato è partito un po' troppo presto. Ma è la MotoGP, e non possiamo farci niente. Possiamo però goderci le gare. Perché questa è una certezza: quest'anno in pista è battaglia! Il conto alla rovescia per accendere i motori ad Austin è già iniziato. Si comincia venerdì prossimo.

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