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Marquez o Stoner: il confronto mancato

di Christian Cavaciuti il 15/04/2015 in Motogp

Ad Austin è sfumata la possibilità di un confronto, ma come sarebbe potuta finire la sfida fra Marc Marquez e Casey Stoner? Per stabilirlo ci siamo affidati alle statistiche, fatto i nostri calcoli ed ecco le nostre conclusioni

Marquez o Stoner: il confronto mancato
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Sappiamo tutti come la possibilità di vedere Marc Marquez contro Casey Stoner sia durata lo spazio di un mattino, anzi di un tweet. Casey ha fatto sapere di essere disponibile e poi ha ironizzato sulla scarsa flessibilità della Honda (del resto non esattamente una novità), mentre in HRC si sono affrettati a precisare che non avrebbero potuto metterlo nelle condizioni ideali, dato che gli uomini che lo seguivano fino al 2012 sono indisponibili (Cristian Gabarrini sta seguendo Jack Miller e Ramon Aurin, responsabile della moto di Pedrosa, non ha mai lavorato con Casey).

C'è come sempre del vero da entrambe le parti, e se mezzo mondo muore dalla voglia di sapere chi vincerebbe in una ipotetica sfida ad armi pari tra Casey e Marc, figuriamoci se non sono loro due i primi a volerlo stabilire. Soprattutto Casey, che avendo tutte le giustificazioni e nessuna pressione non avrebbe niente da perdere. Proprio per questo, però, la gara non sarebbe mai ad armi pari: Marc è il campione in carica e deve difendere il titolo mentre Casey, anche ammettendo che trovi la moto e la preparazione di un tempo, più difficilmente recupererà la stessa motivazione, perché proprio quella è alla base del tipo di pressione che ha spinto Casey a interrompere la propria carriera a soli 27 anni.

L'unico modo di vedere Marc contro Casey, perciò, pare essere un confronto a distanza che misuri la (tremenda) efficacia di questi due piloti in gara.

Abbiamo calcolato per entrambi la percentuale di vittorie (gare vinte su gare disputate) anno per anno. Finora Marc ha corso sette stagioni di mondiale, per cui il confronto si ferma ai primi sette anni. Entrambi hanno corso cinque stagioni nelle classi minori prima di passare in MotoGP: Stoner in 125 nel 2001, 2003 e 2004, in 250 nel 2002 e 2005 vincendo molte gare ma nessun titolo; Marquez in 125 nel 2008, 2009 e 2010 e in Moto2 nel 2011 e 2012, vincendo entrambi i titoli nell'ultima stagione. Titoli a parte, la "maturazione" di Marc appare molto più rapida

La formazione però ha un’importanza relativa, perché nel caso di un confronto oggi staremmo parlando di due piloti al top della condizione (anche se solo in linea teorica per Stoner) e in sella alla miglior moto, la Honda RC213V. Di conseguenza l’importante è guardare non solo la capacità di vincere, ma anche la consistenza nel corso della stagione, che si misura in maniera molto semplice in base ai punti raccolti sul totale dei punti disponibili.

Solo nel 2011, le 10 vittorie su 17 GP disputati di Stoner sembrarono un exploit irripetibile. Invece, solo tre anni dopo Marquez ha vinto 13 gare su 18, oltre il 72%. Nessuno nell’era della MotoGP ha raggiunto quote del genere (mentre nel 1997, con le 500, Doohan vinse l’80% delle gare corse). Tuttavia Stoner, nelle stagioni in cui ha vinto il titolo, ha sempre raccolto più punti di Marquez: che nel 2014, quando non ha vinto, ha fatto dei discreti disastri, tanto è vero che la sua media punti è di 20,1 a gara contro i 20,6 di Casey nel 2011, la sua migliore stagione. L'efficacia di Marquez non è quindi alta come potrebbe sembrare: guardate quanti hanno fatto meglio di lui (a volte anche molto meglio) negli ultimi anni:

Conclusione? Quanto a talento, i due migliori interpreti della guida moderna sono probabilmente sullo stesso piano. La sfida potrebbe dunque giocarsi sul piano della costanza più che su quello della velocità. Ovvero su un piano anche di solidità psicologica, dove entrambi (specie Casey) hanno mostrato di avere qualche punto debole in passato. In ogni modo, è praticamente impossibile che la HRC si complichi la vita da sola ingaggiando Stoner. Dovrebbe farlo qualcun altro, ma i top team (Honda, Yamaha e Ducati) al momento non hanno certo problemi di piloti. Non ci sono dubbi, però, che se Casey decidesse di tornare, una sella la troverebbe in pochi giorni. Sognare è lecito.

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