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Chi rispetta le regole?

il 10/05/2002 in Motogp

Dopo le polemiche del gran premio spagnolo è arrivato il momento di analizzare alcuni comportamenti scorretti dei piloti

Chi rispetta le regole?
La caduta di Poggiali in Spagna

Melandri

Un momento del duello tra Melandri e Battaini a Jerez

Uno dei grandi "adagi" del motociclismo ricorda a tutti che "le corse non sono un concerto di musica classica". Nel senso che il nostro è uno sport duro, nel quale si rischia la vita (perché i piloti sono esseri umani e non immortali pupazzi di un cartoon) e nel quale ci sono regole che vanno rispettate.


Il problema è questo: quali sono le regole? Che confine c’è tra un emozionante "testa a testa" e un comportamento antisportivo che va punito? Tutti abbiamo assistito a duelli nei quali questo confine era davvero labile. Un attimo e si sarebbe passati dall’altra parte. Quando un pilota viene pressato da un altro che lo vuol saltare, osa di più e tende a sfruttare tutta la pista. Magari andando fuori, quanto basta a scagliare terriccio e qualche sasso in faccia a chi segue. Chi può stabilire la volontarietà di questa azione?
A tutti saltano all’occhio le sportellate, il carena contro carena, lo scontro fisico. In questo caso, la scorrettezza quando c’è?
La regola dice che chi è davanti decide la traiettoria migliore da seguire e chi è dietro si deve accontentare. Però, se un pilota che è dietro decide di passare lo stesso, magari entrando in curva ad una velocità impossibile e sfrutta l’appoggio di un rivale, che "fallo" commette? Secondo me va a finire così: se tutti restano in piedi, non succede nulla, ci si manda a quel paese e tutto finisce li. Ma in questo modo si fa della fortuna, l’unico giudice della gara, specie alla prima curva, quando c’è sempre chi tenta il miracolo, cioè il guadagno di parecchie piazze, con manovre al limite della follia. Oggi però ci si può difendere da eventuali accuse con dichiarazioni tipo: "Il sistema che limita il freno motore mi ha tradito e la staccata si è allungata, non è colpa mia". E’ quello che ha detto Kenny Roberts a proposito del suo urto con Valentino Rossi all’inizio della gara di Jerez. E nessuno può dire nulla.



ha avuto parole pesanti (e in diretta TV) nei confronti di Battaini. In questo caso hanno sbagliato in tre. Macio a non sincerarsi che il microfono fosse aperto (misurare le parole è dovere di un professionista), Battaini a non rendersi conto che l’agonismo estremo all’ultimo giro va bene, ma senza esagerare e, infine, la direzione gara a non mettere bocca. Bastava un’ammonizione, una multa, per creare un precedente che avrebbe raffreddato gli animi che immagino roventi fin dalla prossima gara. Severi con Poggiali lo sono stati (squalifica), potevano esserlo con tutti. Del resto c’è una squadra (Yamaha WCM) che ha protestato perché un suo pilota è stato retrocesso per un sorpasso (ai danni di Laconi) con le bandiere gialle agitate! Questo vuol dire che siamo arrivati al punto giusto per parlare di queste cose: il regolamento, per qualcuno, è un inutile fastidio, una perdita di tempo!
E rivedo il calcio, grande sport rovinato dalle moviole e dai sospetti, dai processi e dalla malafede. Sapete quando è iniziata questa cultura del sospetto nel mondo della palla presa a calci? Quando sono arrivati i capitani d’industria e i loro soldi, le Tv e le vallette. Più o meno quello che sta succedendo al motociclismo. Ora è la direzione di gara ad avere la palla in mano e a dover tirare il rigore: se sbaglia c’è il rischio che ogni GP si trasformi in una corrida seguita da una serie di polemiche senza fine. Che forse piaceranno a qualcuno, ma che hanno il potere di corrodere lo sport. Perché è di sport che stiamo parlando, vero?

Chi rispetta le regole?
La caduta di Poggiali in Spagna

Melandri

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