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GP del Sudafrica: a Welkom la prima rivincita

il 16/04/2002 in Motogp

A quindici giorni dalla gara di apertura, il circuito sudafricano offre già grandi motivi di interesse agonistico. Nella MotoGP Valentino ancora favorito, ma le 500 hanno un occasione d’oro

GP del Sudafrica: a Welkom la prima rivincita
Loris Capirossi

A quindici giorni dalla gara di apertura, il circuito sudafricano offre già grandi motivi di interesse agonistico. Nella MotoGP Valentino ancora favorito, ma le 500 hanno un occasione d’oro

di Luigi Rivola


Il mondiale GP riparte dal Sudafrica. Quella di Suzuka non è stata certamente una falsa partenza, tuttavia la pioggia, come sempre accade, ha alterato i valori in campo, ed è legittimo attendersi dal secondo Gran Premio stagionale indicazioni più precise e significative, a patto, appunto, che l’asfalto rimanga asciutto per tre giorni consecutivi, cosa che, a dire il vero, difficilmente accadrà a Welkom.



La pioggia esige una messa a punto specifica delle moto, che non si può improvvisare in un warm-up dopo due giorni di prove sull’asciutto, e non tutti i piloti hanno l’esperienza e la sensibilità per azzeccare gomme, cambio e fasatura giusta in pochi giri, specialmente in mancanza di una specifica banca dati. La pioggia inoltre pone in risalto una particolare forma di sensibilità di guida che distingue alcuni piloti dagli altri; in pratica, esistono e sono sempre esistiti gli specialisti della guida sul bagnato, che in condizioni di difficilissima aderenza riescono a dare il meglio di sé e ad ottenere risultati altrimenti non alla loro portata.
A Suzuka a tutto ciò si sono aggiunte la tradizionale grinta e la perfetta conoscenza della pista delle wild-card giapponesi, che hanno dominato la scena della 250 e anche quella della MotoGP, almeno fino a quando Rossi, autentico fuoriclasse, non ha detto basta!

Ecco perché il vero mondiale forse cominceremo ad inquadrarlo a partire da Welkom, dove saranno proprio gli italiani: in particolare Capirossi, Biaggi, Rolfo e Melandri, a voler dimostrare che Suzuka 2002 non fa testo, che per ridurli al ruolo di comparse ci vuol ben altro che un GP bagnato.

125: Poggiali in vetta?


Vincent è uno che va forte ed ha sempre avuto un feeling particolare col GP d’apertura stagionale: nel 1999 iniziò il campionato con la sua prima pole; nel 2000 esordì vincendo ed altrettanto ha fatto quest’anno. Se le statistiche contano qualcosa, si può però ipotizzare che le probabilità che si ripeta nel corso del 2002 siano abbastanza basse. Lo stesso non si può dire per Giansanti, secondo a Suzuka, che se ha finalmente ritrovato la forma può dire tranquillamente la sua su ogni pista. Su una pista con problemi di aderenza, come quella di Welkom, gli scatenati della 125 non mancheranno di fare numeri da brivido ad ogni curva, con prevedibile decimazione dei partecipanti.


Oltretutto a Welkom chi punta molto in alto, come Ui, Pedrosa e Cecchinello, ma ha accusato una battuta a vuoto, o comunque insoddisfacente in Giappone, deve recuperare punti mirando alle posizioni privilegiate della classifica. La situazione sembra quindi favorevole al campione del mondo in carica, Manuel Poggiali, che a Suzuka, dopo un tremendo volo in prova, è riuscito a portarsi a casa uno splendido terzo posto nonostante una mano gonfia come un pallone. Poggiali prenderà il via a Welkom in condizioni fisiche decisamente migliori, con un bottino di punti già interessante, che anche senza rischiare troppo potrà crescere o addirittura portarlo in vetta alla classifica già alla seconda corsa.

250: e adesso, Melandri!

Cinque Aprilia ai primi cinque posti della griglia di partenza. Il panorama prospettato dalle prove ufficiali del GP del Giappone offriva ai Giapponesi solo la resa incondizionata. Invece ad arrendersi è stata l’Aprilia, messa KO da una serie di cadute e da due piloti che di Suzuka conoscevano ogni granello di asfalto, così da trovarsi avvantaggiati dalla pioggia. A Noale qualcuno deve aver digerito male la faccenda...
A Welkom non ci saranno due o tre piloti sudafricani capaci di replicare le gesta di Miyazaki e di Sakai in Giappone, e anche i piloti di punta dell’Aprilia, imparata la lezione, cercheranno di arrivare in fondo alla gara, il che molto probabilmente sarà sufficiente per conquistare il gradino più alto del podio. La superiorità tecnica della bicilindrica italiana sembra, per il momento, fuori discussione.


La vittoria della Yamaha non fa testo e già a Welkom le ambizioni dei piloti della Casa dei tre diapason saranno notevolmente ridimensionate. Qualcosa di più è invece lecito aspettarsi dalla Honda, che a dispetto di certe prese di posizione sul suo effettivo interesse nei confronti della classe 250, non ha mai gradito la superiorità dell’Aprilia. La realtà è che al momento la Honda 250 soffre la mancanza di un talento come Katoh, visto che i limiti di Alzamora sono ormai delineati e che quelli di Rolfo sono ancora indefiniti, in quanto né in prova, né in corsa in Giappone è riuscito a trovare la miglior messa a punto della moto sulla quale ha l’ingrato compito di sostituire il campione del mondo in carica.
Per Melandri il 2002 rappresenta un’occasione che non può più permettersi di perdere. A Suzuka sotto la pioggia, dopo una cattiva partenza, aveva messo in mostra la giusta grinta ed un ritmo che gli avrebbe permesso di riagganciare il gruppo di testa, ma poi una caduta ha rovinato tutto. A sbollire la rabbia (lui dice “a prepararsi per il caldo di Welkom”) è andato alle Mauritius, luogo certamente rilassante, dove la preoccupante ombra di Nieto probabilmente è svanita, in attesa di assillarlo nuovamente al suo arrivo in Sudafrica...

MotoGP: due tempi favorito?


“Rossi può vincere questo campionato con una mano sola”. Così la pensa – e lo dice apertamente – Loris Capirossi, al quale Valentino replica: “Buona idea! Prima o poi ci proverò, basta però che la mano sia la destra, perché con la sinistra non sono capace di aprire il gas!”.
Sfumato il grande duello in gara fra i due italiani, dopo che le prove del GP del Giappone avevano promesso faville, Capirossi e Rossi arrivano in Sudafrica sapendo che lo scontro mancato potrebbe aver luogo già Welkom, un circuito molto tecnico con un rettilineo di soli 413 metri sul quale le potentissime quattro tempi non potranno mettere a frutto la loro maggior velocità di punta, mentre le più leggere quattro cilindri due tempi si troveranno maggiormente a loro agio nelle tre curve a 180°. Si prospetta quindi una situazione di grande equilibrio che potrebbe essere addirittura favorevole alle due tempi, e quindi alla Honda, che certamente delle “vecchie” 500 è la rappresentante più valida. Lo conferma Capirossi, che rivela: “Anche se si tratta della stessa moto dello scorso anno, la NSR è migliorata almeno del 50% rispetto a quella che guidavo lo scorso anno: è molto più facile andar forte, è meglio bilanciata e quindi consuma meno anche i pneumatici; penso di poter scendere di circa 1” su tutte le piste”.

A svantaggio delle quattro tempi c’è anche il fatto che, mentre le 500 possono basare la messa a punto su una banca dati accumulata in tre anni di corse a Welkom, le nuove 990 su questa pista non hanno mai provato, quindi dovranno partire da zero, con presumibili difficoltà anche a causa delle particolari caratteristiche climatiche e di altitudine del tracciato.
L’evidente vantaggio mostrato a Suzuka dalla Honda 5 cilindri di Rossi e Ukawa potrebbe quindi essere ridotto drasticamente da una più azzeccata messa a punto della Suzuki (che però a Welkom non potrà contare sulla conoscenza della pista che ha permesso a Ryo di primeggiare in Giappone) o della Yamaha, che in Sudafrica si presenta galvanizzata dal secondo posto di Checa (foto sopra) nella corsa di apertura.
Tutte le M1 ora sono dotate del nuovo telaio consegnato pochi giorni prima del GP di Suzuka ed apprezzato universalmente dai piloti della 4 tempi di Iwata. Biaggi, come suo solito, non si sbilancia troppo nelle lodi, ma ammette che la caduta in Giappone è stata conseguenza di un suo grossolano errore e promette di rifarsi in Sudafrica. Molto più carico Checa, che ipotizza per sé la vittoria a Welkom e che spara: “ So che è una pista scivolosa, ma per me non è un problema, visto che preferisco guidare in sbandata”. I suoi meccanici annuiscono e preparano carenature, cupolini e leve di riserva...

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