Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Moto & Scooter

Yamaha MT-09: la sportiva del futuro

di Riccardo Capacchione il 09/09/2013 in Moto & Scooter

Abbiamo finalmente provato la nuova 850 cc di Iwata. Una moto innovativa che ridefinisce il concetto di naked. Arriverà nelle concessionarie da ottobre a partire da 7890 euro

Yamaha MT-09: la sportiva del futuro
Dopo averne parlato e scritto per settimane, siamo saliti in sella alla nuova Yamaha MT-09.
Per il primo test, siamo volati a Spalato, in Croazia. Casco in testa, prima dentro, la strada comincia a salire sul fianco della montagna, prima insinuandosi nel varco lasciato tra le rocce dall'alveo di un fiume e poi piegandosi in stretti tornanti, sempre più ripidi.
Da subito, ci ha colpito molto il tre cilindri della MT-09: senza cercare - volutamente - il regime minimo al quale il motore "tiene" l'ultima marcia mantenendo una buona regolarità di funzionamento, ci siamo resi conto che una volta inserita la quarta, non abbiamo più cambiato marcia. Il motore P3, grazie alla coppia regolare e sostenuta ai bassi e medi regimi e all'allungo oltre i 10.000, ci ha piacevolamente condotto dalla giungla del traffico di città agli spazi aperti delle strade di montagna. Sempre in quarta, lo ripetiamo.
Sfruttando normalmente il cambio avremmo viaggiato più velocemente, ovvio, ma anche nella nostra guida "monomarcia" la moto si è rivelata molto piacevole da portare. Insomma in Yamaha hanno costruito un gran bel motore. E non solo, come scopriremo durante il test.
Il tre cilindri della MT-09 è piccolo, molto piccolo. Gli studi accurati sul lay-out hanno portato risultati appariscenti, come il nuovo design del circuito di raffreddamento e del sistema di alimentazione con iniettori a 12 fori ad alta nebulizzazione, molto vicini alle valvole.
Ma anche piccoli dettagli, come il registro della catena di distribuzione fissato con un "mezzo dado" che fa parte dei mille accorgimenti utilizzati per risparmiare peso e spazio. 

A vederlo così compatto, si rimane stupiti di quanto questo ottoemmezzo picchi duro quando si apre il gas: la coppia è sempre pronta e, in uscita dalle curve strette in salita, si possono andare a pescare regimi di rotazione normalmente al limite dello spegnimento. Poi si distende con una spinta che sale regolarmente ma con forza, costringendo ad avanzare il casco verso il manubrio. Quando si pensa che la festa stia per finire, ad 8.500 giri c'è l'ultimo strappo che lancia la barra dello strumento digitale verso gli 11.000 giri, poco oltre la potenza massima di 115 CV dichiarati a 10.000 giri.
Il sistema ride-by-wire Y-CCT consente di scegliere tra tre mappe motore: la "standard" è già piuttosto reattiva, la "A" è terribilmente aggressiva al minimo tocco del gas, mentre la "B" offre una risposta dell'acceleratore molto morbida e un'ottima gestione della coppia motrice.
Ma le novità, come dicevamo, non sono riservate soltanto alla meccanica... Continua a leggere la prova!


Yamaha MT-09: la sportiva del futuro



La MT-09, anche se sembra davvero una naked, nelle intenzioni è la sportiva del futuro. In effetti la sella molto piatta e allungata, la posizione di guida "sotto" al manubrio, l'accentramento delle masse e le dimensioni caratteristiche suggeriscono che si tratta di una moto quantomeno diversa dalla classica nuda.

La MT-09 pesa 10 kg in meno della quattro cilindri FZ8, da cui si allontana concettualmente anche per l'assetto in sella completamente diverso: le pedane basse e il manubrio alto e vicino al pilota, quasi imbarazzano nei primi chilometri. Trovare la giusta sistemazione non è proprio immediato e la MT-09 segna un punto di rottura anche in questo: guidandola per oltre 300 km durante il test, abbiamo scoperto che si possono assumere differenti posizioni in sella, con diverse risposte dinamiche  da parte della moto, a seconda delle condizioni del fondo stradale e dello stile di guida.
Yamaha dichiara, in assetto statico, che il 51% del peso totale della moto grava sull'asse anteriore, un valore superiore alla media (con un motore che spinge parecchio come questo, è importante caricare l'avantreno), ma con il pilota a bordo probabilmente questa percentuale varia, perché la ruota anteriore, durante la guida, ci sembra piuttosto leggera… tanto che la prima impennata arriva dopo una cinquantina di metri. Basta però spostarsi un po' in avanti con il corpo per far sparire la sensazione di "galleggiamento" dell'anteriore.

Parlavamo di pedane basse: beh, non c'è comunque alcun timore di strisciarle a terra, perché la coppa dell'olio smussata e la ridotta larghezza della moto nella zona di attacco dei poggiapied,i ha consentito di montarli senza che sporgessero troppo, consentendo angoli di piega notevoli. Yamaha dichiara 51° di inclinazione massima, un valore che consigliamo a tutti di non avvicinare nella guida stradale, è un angolo riservato alla pista!

Lungo i tratti di strada scorrevoli che abbiamo incontrato, tra pieghe e contropieghe, la Yamaha MT-09 ha ben poco da invidiare a una carenata: pesa come un 600 sportiva, ha una maneggevolezza probabilmente superiore e una coppia motrice che "arriva" ben prima di quella di una quattro cilindri. Le vibrazioni (ben smorzate dal contralbero) del motore si percepiscono ai medi regimi, ma a questo livello diremmo che fanno parte delle sensazioni di guida, essendo di media frequenza e intensità piuttosto ampia: insomma di quelle che piacciono e non danno fastidio. Da segnalare l'attacco un po' brusco della frizione al momento del rilascio della leva in partenza, e la relativa resistenza degli innesti del cambio ma solo quando si tenta di cambiare marcia a regimi di rotazione del motore molto bassi.

Il propulsore P3 (questo il nome in codice del tre cilindri), non monta la frizione antisaltellamento, ma non è un grosso problema: anche nella guida sportiva e forzando la frenata cercando il limite, non abbiamo avvertito che qualche saltellamento, presto smorzato dalla sospensione Monocross posteriore.

In città cambia tutto
: ci si siede al centro e la ruota davanti poco caricata diventa una bellezza, svelta da governare nelle strette manovre che richiede il traffico. Eh, già, in Yamaha hanno pensato che probabilmente una YZF-R6 per la prestazione assoluta è la soluzione migliore, ma ne avete guidata mai una nel traffico? Invece la MT-09 negli stop&go, nel caldo delle code e nella marcia a basso regime, non soffre e non fa soffrire. Le sospensioni dalla lunga escursione copiano le ondulazioni dell'asfalto dei centri cittadini ma la buona idraulica (regolabile in estensione sia sulla forcella sia sul mono) le rende efficienti anche sul veloce.

Ma forse in fondo il segreto dell'ottima guidabilità è il "pacchetto", l'insieme di telaio, quote ciclistiche, efficienza delle sospensioni e prestazioni. I tecnici della Yamama ci hanno detto di aver lavorato su questo progetto da almeno tre anni: la MT-09 è in effetti una moto ben rifinita: a livello estetico si vede subito, ma l'ottima messa a punto della ciclistica e del telaio si percepiscono solo provandola nei contesti più diversi. I collaudatori devono aver fatto un bel po' di km sulla sella di questa moto a cui il costruttore giapponese dichiaratamente tiene moltissimo, avendone valutato con molta attenzione il prezzo di vendita, l'aspetto estetico, le caratteristiche tecniche, i consumi (5,3 litri per 100 km durante il test). Ma, soprattutto, pensando alle esigenze di chi va in moto oggi e certo non si può permettere una seconda e, naturalmente, la terza moto in garage.

Yamaha MT-09: la sportiva del futuro
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV