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Primedonne americane al sole

di Daniele Massari e MariaVittoria Bernasconi, foto Paolo Volponi il 20/06/2007 in Moto & Scooter

Abbiamo affrontato un lungo viaggio nel Sud Italia in sella a due Harley-Davidson, la Street Glide e la Softail Custom: godendoci il piacere di viaggiare a cento all’ora, e scoprendo che dietro un aspetto classico può esserci anche tanta sostanza

Primedonne americane al sole
Due regine, seppure ognuna a suo modo. Due protagoniste sulla strada e al bar, due mezzi che si lasciano inseguire dagli sguardi dei passanti al bar e non temono di invecchiare.
Abbiamo provato, nel corso di un lungo viaggio attraverso l’Italia, due Harley-Davidson molto speciali: si tratta della FLHX Street Glide, della famiglia delle tourer con borse rigide, parabrezza e impianto stereo, e della FXSTC Softail Custom, rientrata in produzione dopo una lunga assenza e riccamente accessoriata da Harley-Davidson Italia in vista del nostro viaggio.

Accucciati, in entrambi i casi, dietro al parabrezza protettivo e coi bagagli al sicuro nelle ampie borse laterali, abbiamo attraversato la Sicilia da un capo all’altro, risalendo l’Aspromonte, poi il versante tirrenico della Calabria, il Parco Nazionale del Pollino e infine la Campania fino a Napoli, approfondendo le qualità di queste stradiste placide e rilassate.
La FLHX Street Glide si propone come una Tourer “customizzata” direttamente dalla Casa Madre, per via dei tanti dettagli curatissimi che ne determinano anche un prezzo d’acquisto particolarmente elevato (da 23.000 euro chiavi in mano). Più essenziale della prima, la Softail Custom mutua una linea vista al cinema e che richiama da vicino la tradizione della vita “on the road”: arricchita da una dotazione sopraffina in occasione di questo viaggio, costerebbe 18.800 euro chiavi in mano, ma il modello ritratto in questo servizio si avvicina ai 23.000.
Tornata in gamma nel 2007 con la nuova motorizzazione da 1.584 cc (l’ultima prodotta aveva 1.340 cc), la Softail Custom evoca il passato con la sua linea classica, la sella sdoppiata “two-up” con schienalino, il manubrio “ape-hanger” e il pneumatico posteriore di dimensioni generose.
Come tutte le Harley di recente produzione (e quindi in comune con la Street Glide), ha anche un motore nuovo, dotato di iniezione elettronica e di un cambio a sei rapporti dall’eccellente funzionamento, per proseguire con l’evoluto sistema antifurto Smart Security System con trasponder e col nuovo sistema di scarico con valvola parzializzatrice.
Tra gli accessori di cui è stata provvista per questo viaggio figurano il parabrezza, le borse, il faro posteriore a led, le manopole riscaldabili, lo spoiler anteriore posto alla base del telaio, pedane, manopole e numerosi altri orpelli.
Al di là delle ovvie differenze estetiche la Street Glide vanta un sofisticato sistema Hi-Fi Harman Kardon, specchi retrovisori integrati nel cupolino, borse rigide e comandi a pedale dall’estetica mozzafiato.
Su questi due modelli sono state utilizzate le due “declinazioni” dello stesso propulsore: il bicilindrico a V di 45° raffreddato ad aria viene infatti proposto nelle versione “Twin Cam 96A” e “Twin Cam 96B”: la prima è fissata al telaio per mezzo di giunti elastici, mentre la “B”, adottata sulla gamma Softail, è ancorata rigidamente al telaio e pertanto sfrutta due contralberi antivibrazioni.
In entrambi i casi, rispetto al precedente motore, la cilindrata è cresciuta sino a 1.584 cc ed è stato introdotto il cambio Cruise Drive a sei rapporti con ingranaggi elicoidali. Le emissioni inquinanti vengono contenute grazie al sistema di valvole parzializzatrici in prossimità dell’airbox e dello scarico: le valvole, interfacciandosi con la centralina, considerano il regime di giri e la velocità a cui si viaggia, liberando tutti i decibel di cui è capace il motore solo fuori città.
Per quel che riguarda la ciclistica, il telaio della Softail ha un forcellone “finto rigido” (con doppio ammortizzatore orizzontale che lavora in estensione) entro cui è alloggiato un cerchio lenticolare da 17” con gomma da 200 (all’avantreno il cerchio è da 21”) e impianto frenante con disco anteriore e posteriore da 292 mm e pinze a quattro pompanti. Le differenze con la Street Glide sono notevoli se si analizzano le quote ciclistiche: la Softail ha una forcella ben più inclinata (32° contro 26°), interasse di 1.700 mm (contro i 1.610 della Street Glide) e pesa quasi 30 kg meno della turistica, che ha un impianto frenante a tre freni a disco su cerchi da 16” e posteriormente un forcellone che oscilla grazie a una coppia di ammortizzatori ribassati.
La posizione di guida, in sella alla Softail Custom, è confortevole nonostante il manubrio Ape-Hanger lasci supporre il contrario: il supporto lombare della sella a due livelli, confortevole anche per il passeggero, è più che sufficiente, non teme nemmeno gli spostamenti sulle lunghe distanze e dunque la sella si rivela più comoda di quella della Street Glide.
Sebbene sia più pesante e mastodontica, la Street Glide si disimpegna agilmente nelle manovre alle basse velocità: merito di un corretto rapporto spalle-gambe-manubrio e del piano di seduta posto a soli 668 mm, contro i 672 della Softail Custom.
L’erogazione della FXSTC è appagante e la ciclistica, stabile sul veloce, consente angoli di piega dignitosi sebbene sulle prime lasci titubanti la disparità di impronta a terra tra il pneumatico posteriore da 200 e l’esile avantreno. Il cambio a sei rapporti è silenzioso, morbido e preciso ma non particolarmente brillante: la sesta marcia è poco sfruttabile al di sotto dei 100 km/h, pena fastidiosi strappi della trasmissione; in compenso il parabrezza installato sul nostro esemplare ripara sufficientemente alle andature autostradali, migliorando notevolmente il comfort di guida.
Tutt’altra la musica sulla Street Glide: la rapportatura del cambio è perfetta e rende questo mezzo divertente persino sul misto, dove l’unico difetto è la scarsa luce a terra, che porta a strisciare con le pedane in curva ogni volta che si alza il ritmo. Il motore è sempre molto corposo: riprende senza esitazioni, in qualunque marcia, anche sotto i 2.000 giri ma da il meglio attorno ai 3.500 giri. Inoltre, si avverte un distinto cambio di carattere alla soglia dei 4.000 giri, quando la valvola allo scarico e quella all’aspirazione si spalancano del tutto.
Motore: a 4 tempi, 2 cilindri a V di 45° longitudinale, raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 95,3x111,1 mm, cilindrata 1.584 cc, rapporto di compressione 9,2:1, distribuzione bialbero a camme nel basamento e con aste e bilancieri e punterie idrauliche a regolazione automatica, 2 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter secco con doppia pompa trocoidale e serbatoio esterno. Alimentazione: iniezione elettronica sequenziale ESPFI. Accensione: elettronica, 1 candela per cilindro. Avviamento: elettrico.
Trasmissione: primaria a catena, frizione multidisco in bagno d’olio, cambio a 6 marce, finale a cinghia in fibre.
Ciclistica: telaio a doppia culla in tubi tondi d’acciaio, inclinazione asse di sterzo 26°, avancorsa 158 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica, steli da 41,3 mm. Sospensione posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori a regolazione pneumatica. Ruote: in lega da 16”, pneumatici MT90B16 l’anteriore e MU85B16 il posteriore. Freni: anteriore a doppio disco da 292 mm, pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco da 292 mm, pinza a 4 pistoncini.
Dimensioni e peso: interasse 1592 mm, lunghezza 2400 mm, larghezza 970 mm, altezza sella 668 mm. Peso a secco 332 kg, capacità serbatoio 18,9 l.
Prestazioni: potenza n.d., coppia 123 Nm a 3400 giri.
Motore: 2 cilindri a V di 45° a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 95,3x111,1 mm; cilindrata 1.584 cc; rapporto di compressione 9,2:1. Distribuzione monoalbero ad aste e bilancieri e due valvole. Alimentazione a iniezione elettronica. Capacità serbatoio carburante 18,9 litri. Lubrificazione a carter secco con pompa trocoidale.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena (32/66). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.
Ciclistica: telaio a doppia culla in acciaio; sospensione anteriore, forcella da 41,3 mm, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone con doppio ammortizzatore, escursione ruota 109 mm. Cerchi: anteriore 21”, posteriore 17”. Pneumatici: anteriore 90-21, posteriore 200/55-17. Freni: anteriore a disco in acciaio da 292 mm, posteriore a disco singolo in acciaio da 292 mm.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.391, larghezza 952, altezza sella 648, interasse 1.635. Peso a secco 303 kg.
Prestazioni dichiarate: coppia 117 Nm (11,92 kgm) a 3.200 giri.
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