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Kawasaki VN 800 Classic

il 09/06/2004 in Moto & Scooter

Pacifica, equilibrata, comoda. La custom media di Akashi rassicura chi ha voglia di moto senza dover sacrificare nulla, nemmeno l’estetica



Chi ha paura del custom cattivo? Sulla VN 800 tutto è lontano dalla pesante idea della moto custom dura e pura, che si lascia portare a spasso solo da uomini rudi o donne mascoline. Qui, a partire dalla sella fino alle dimensioni generose ma facilmente gestibili, siamo davvero in una dimensione parallela: da Heavy Metal a Soft Custom.
Dalle strade cittadine la VN 800 lancia il suo grido, anzi un sommesso borbottio: non scoppia ogni volta che si chiude il gas, non fa saltare gli allarmi e non infrange vetrine, ma borbotta precisa e potente ai semafori. Certo, lascia volentieri il traffico per spingersi su percorsi extraurbani che non impegnino troppo, soprattutto in fatto di curve, pena la “prematura scomparsa” degli angoli inferiori delle pedane che strisciano sempre e comunque.



Insomma, la VN 800 è dedicata a chi bada alla sostanza, non ama le complicazioni e non ha voglia di impegnare i propri soldi per comprarsi un “marchio” sul serbatoio, ma vuole una moto di soddisfazione. La sua concezione è un po’ old style, con disco singolo anteriore e tamburo al posteriore, ma l’equipaggiamento è in linea con le concorrenti di categoria.
Naturalmente anche lei è aperta ad ogni sorta di personalizzazione, e ci aveva stuzzicato l’idea di provarla in versione “tamarra-vera”, elaborata a dovere. Ma in fondo non è questo il suo stile.

Per le special ci sono basi molto più adatte, con motori dalla cubatura più che doppia e con finiture più curate: lei invece è piuttosto spartana, ma è perfetta così. Lunga la lista degli accessori: sono addirittura 39 quelli in catalogo, tra cui lo schienalino per il passeggero, fondamentale sulle lunghe percorrenze. L’unico colore disponibile per la VN 800, che costa di listino 8410 euro f.c., è il blu metallizzato.



La VN 800 Classic è piacente e sobria, non strabilia per l’estetica, che di fianco alla sorella Mean Streak 1600 denuncia un pizzico di pesantezza e qualche annetto sulle spalle.
Ma non è comunque da denigrare: la 800 è sobria e dignitosa e, soprattutto, non esagera in fronzoli, cosa molto apprezzabile su una custom. Niente cromature extra a meno che non si attinga dal fornito catalogo accessori, che prevede vari coperchi cromati da sostituire agli originali.
Il motore è un bicilindrico a V di 55°, raffreddato a liquido, che eroga 55 CV, tutti fruibili soprattutto ai bassi regimi. Infatti la coppia massima (64 Nm) si registra a 3300 g/min!

La sella è morbida ed accogliente e presuppone un buon comfort sulle lunghe percorrenze, tra l’altro essendo alta 705 mm da terra regala un’ottima stabilità a chi non è altissimo. Infatti le dimensioni generose della VN, che pesa 235 kg ed è lunga 2.380 mm, sono gestibilissime sia in marcia che in manovra, merito di un’ottima distribuzione dei pesi e di un baricentro basso.
La strumentazione è scarna ed essenziale: il grosso contachilometri analogico è posto sul serbatoio a goccia, incastonato in una piacevole cornice cromata. Presenti le spie standard, tranne quella della riserva, perché il sistema è ancora a rubinetto. Sul fianco sinistro infatti trovano posto sia la leva del rubinetto benzina che il pomello dell’aria, irrinunciabile quando la moto è fredda (ci mette parecchio a scaldarsi).



Il nome completo della VN 800 si fregia di un “Classic”, il che potrebbe alludere ai piccoli particolari classici, appunto, delle moto anni ’70, tra cui il rubinetto benzina ed il tamburo posteriore, caratteristiche a nostro parere, ancora valide su queste moto dal sapore “rude”.
I freni sono pastosi: bisogna abituarsi ad una frenata poco nervosa, che allunga un po’ gli spazi di arresto, ma che risulta comunque efficace, con il disco anteriore da 300 mm ed una pinza flottante a due pistoncini.

La VN 800 è davvero paciosa, e dà confidenza a tutti: è decisamente maneggevole, contrariamente a quello che fa presagire il suo aspetto. Molto pronto invece il motore, che ai semafori brucia anche i maxi-scooter più performanti!
La VN si scatena anche nel misto stretto, o almeno lo farebbe in modo ottimale se le pedane non strisciassero subito sull’asfalto: nei cambi di direzione è leggera ed asseconda tutti i movimenti del pilota.

Sul dritto è stabile, anche a velocità elevate, ma in allestimento standard pecca di protezione aerodinamica in pratica inesistente. La posizione in sella è comoda, con le gambe non troppo piegate e le braccia ben salde sul largo manubrio. La frenata è sempre controllata, anche se pinzando forte l’avantreno affonda: la forcella è un po’ molle, e –come sempre su questo tipo di moto- non presenta alcun tipo di regolazione.
I consumi sono davvero contenuti, oscillando tra i 14 ed i 18 km con un litro di carburante.
La VN 800 è una moto semplice, che riesce ad adattarsi ad ogni destinazione d’uso (escluse quelle sportive), anche alla guida con il passeggero, che contrariamente alla maggioranza delle moto custom, riesce a godere di un buon comfort, e la cui presenza non pregiudica la maneggevolezza. L’abbiamo provata in città , dove ha mostrato doti di agilità insperata nel traffico, ma l’asfalto dove più ci è piaciuta è stato proprio un extraurbano ricco di curve e chicane.

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