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Storie di uomini e di moto: Re Magno

testo e foto di Cristiano Morell il 08/08/2016 in Moto & Scooter

Il campione di nuoto Filippo Magnini, una custom un po' arrugginita da sistemare. Un atleta dal fisico statuario, una bicilindrica dalla coppia poderosa. Come trasformarla in special? Ecco che interviene il customizer Mr Martini...

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Uno è un campione del mondo di nuoto e si è guadagnato due medaglie d'oro (Mondiali di nuoto di Montreal 2005 e Melbourne 2007) prendendo a schiaffi l'acqua a ritmi impressionanti. L'altro, invece, è uno dei più apprezzati customizer italiani e le mani le usa per prendere a badilate ferro, acciaio e alluminio, piegandoli sotto il suo volere per realizzare cafe racer eccentriche ed eleganti allo stesso tempo.

Il primo di cognome fa Magnini, il secondo Martini. Cosa hanno in comune? La Guzzi Champion - nome scelto non a caso - la special protagonista di questo servizio, una moto che il preparatore veronese ha approntato apposta per il nuotatore marchigiano.
La scelta della moto non è stata cosa facile, perché c'era da fare i conti con il fisico lungo e statuario di Filippo. Alla fine gli occhi del preparatore si sono appoggiati su di una Moto Guzzi 1000 California III del 1992 un po' arrugginita, che quando Magnini l'ha vista arrivare in officina si è come impietrito. Con le parole giuste, Mr Martini è riuscito a tranquillizzarlo e a farsi confermare "la fiducia", promettendogli che della California originaria sarebbe rimasto ben poco, tranne il telaio - dalle buone doti sportive - e quel twin trasversale raffreddato ad aria perfetto per qualsiasi moto vintage, soprattutto per la sua Guzzi Champion.

In primis Nicola e la sua crew di meccanici si sono concentrati sul "cuore", il bicilindrico da 948 cc e 67 CV, raffreddato da una fitta alettatura posta lungo teste e cilindri: soluzione semplice, che fa sempre "vintage" e che soprattutto non implica la presenza di un radiatore, sempre difficile da posizionare in modo su queste special dove tutto è ridotto all'osso. Una volta smontato, "tagliandato" di fino, puliti gli iniettori e lucidati i carter delle teste e della frizione, è bastato trovare la giusta collocazione alla nuova pompa benzina all'interno del serbatoio (preso da una Kawasaki Mach III 500, la famosa tre cilindri due tempi) e il motore è partito al primo colpo.

Proprio come per un abito di sartoria, prima di andare a tagliare e saldare qualsiasi cosa, lo stilista Mr Martini ha preso tutte le misure di Filippo, per poter "cucire" un'ergonomia di seduta adatta alle sue lunghe leve. Le modifiche più profonde hanno riguardato la parte posteriore del telaio della California, ricostruita in toto per avere una sella più alta da terra e creare un archetto come appoggio per il passeggero. Anche la taratura della coppia di ammortizzatori Öhlins è stata studiata per evitare un eccessivo affondamento e mantenere, di conseguenza, una corretta distanza tra il piano di seduta e le pedane.

Mr Martini ne ha rubate un paio a una Triumph Speed Triple, realizzando ad hoc le relative staffe, insieme ai comandi per il freno posteriore e il cambio. Su misura, poi, sono stati realizzati i due parafanghi in alluminio, lo scarico marchiato Zard (un 2-in-1 aggressivo e suggestivo anche nel sound), mentre le fiancatine arrivano dritte dritte da una scrambler 125 Honda degli Anni 70 nata per il mercato americano.
Della California originale, invece, sono rimaste le ruote con i cerchi in lega a cinque razze, l'impianto frenante (privato però del sistema integrale che montava di serie) e la forcella Bitubo regolabile nel precarico della molla, tramite grossi e pratici registri posti sulle teste degli steli.

E ora tocca alle grafiche. Non crediate sia stato facile rispettare l'unico diktat imposto da Filippo, ovvero la presenza di un tocco di giallo. Un gran bel colore, ma non sempre facile da "piazzare". Ebbene, dopo qualche tentativo poco convincente (banale il serbatoio, rischiosi i cerchi, poca cosa le fiancatine), Mr Martini ha una visione: moto tutta nera (che non si sbaglia mai) e sella nel colore dell'oro come elemento di rottura e perfetto per la Guzzi Champion.

Come filo conduttore con il filante serbatoio, sottili linee adesive gialle, arancio e rosse, posate a mano e dal sapore vintage (ricordate le Aermacchi Harley-Davidson degli Anni 70?). Un'altra richiesta fatta da Filippo, è stata quella di "marchiare" la tasca della borsa laterale (che fa parte di una nuova collezione di Mr Martini, realizzata in pelle e con una catena per maniglia) con una corona, la stessa che "Re Magno" (così è soprannominato Magnini) si è tatuato in occasione del suo primo oro mondiale, nel 2005.

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Storie di uomini e di moto: Re Magno
Tra le molte versioni della Moto Guzzi California III, questa 1000 del 1992 si caratterizzava per l'iniezione elettronica, che a quei tempi era una rarità sulle moto. Il suo 1000 bicilindrico a V, affidabile e corposo, era derivato dal 700 della prima V7 (fine Anni 60) che sarebbe in seguito cresciuto nelle cilindrate 750, 850 e, appunto, 1000. Poi, negli Anni 90, avrebbe toccato quota 1100, per restringersi infine ai 936 cc della Bellagio uscita da poco di produzione. Oggi che questo motore è andato in pensione, le twin di Mandello si dividono tra le 750 a 2 valvole per cilindro e le 1200 e 1400 a 4 valvole.
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