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Scegliere l'usato: Moto Guzzi Bellagio

di Alessandro D'Aiuto il 12/01/2017 in Moto & Scooter

Una storia importante è quella che si porta dentro la Moto Guzzi Bellagio. È stata infatti l'ultima a montare il bicilindrico della serie "grossa", nato con la V7 700 negli anni 60. Al di là dei trascorsi storici, questa moto è un'ottima scelta. Usata? sì, si trova, ma non è proprio diffusissima e se ne state cercando una, ecco cosa controllare

Scegliere l'usato: Moto Guzzi Bellagio
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L'uscita dai listini della Moto Guzzi Bellagio ha un significato che va oltre la semplice scomparsa di un modello. Viene infatti archiviato un capitolo importante non solo per la casa di Mandello, ma anche per la storia motociclistica italiana. Perché assieme alla Bellagio va in pensione il V2 di 90° "serie grossa", ad aste e bilancieri raffreddato ad aria, che nella buona e nella cattiva sorte ha caratterizzato mezzo secolo di vita della casa italiana. Non che gli attuali 1.200 e 1.400 cc manchino di una parentela con lo storico "big block", ma le loro caratteristiche tecniche (distribuzione a camma rialzata comandata da catena, raffreddamento aria-olio) li rendono molto differenti.

Che lo si ami o meno, pesante e virtualmente indistruttibile, questo motore fa parte dell'immaginario collettivo del motociclista italiano. Equipaggiando moto come la prima V7 700 o la California 1100, passando per la 850 Le Mans, il "figlio" di Giulio Cesare Carcano è stato realmente sinonimo di Guzzi nel mondo. Se queste considerazioni hanno suscitato un po' di curiosità o di sentimentalismo, potreste accarezzare l'idea di cercare proprio una Bellagio d'occasione.

Della 940 si può parlare sostanzialmente bene: priva di veri difetti costruttivi, nell'uso quotidiano si rivela un'ottima moto e su strada è di fatto esente da critiche anche grazie alla trasmissione di recente progettazione con cambio a sei marce, finalmente valido, e sospensione monobraccio CARC. Il motore, in questa versione di 940 cc, è forse uno dei meglio riusciti degli ultimi 25 anni: è piacevole ai bassi e a suo modo brillante agli alti regimi. La moto è tutto sommato agile, anche se le quote dell'avantreno non aiutano; la Bellagio dà il meglio nel misto veloce, dove è veramente amabile specie se si adotta una guida "rotonda".

Nel commuting urbano non brilla, ma non si fa nemmeno odiare. Più che il peso (il baricentro è basso), bisogna imparare bene a gestire un avantreno poco amico nello slalom tra le vetture. Anche il turismo in coppia va "studiato" bene, anche perché la sella di serie non è il massimo per un passeggero. C'è però la possibilità di montare una sella "comfort", disponibile nel catalogo accessori ufficiale e spesso presente sulle moto oggi in vendita.
Anche la scelta relativa alle borse non è sconfinata, però le soluzioni che si possono adottare permettono di portarsi dietro il necessario per un week-end in coppia. Se infine vi piace il tuning sappiate che la Bellagio è un'ottima base: su di lei si sono realizzate special di ogni tipo, dalla sportiva vintage alla scrambler stradale. Un'idea su tutte? Il serbatoio della V7 Classic le si adatta perfettamente...

Parlando di soldi, la Bellagio non è facilissima da trovare; comunque il nostro consiglio è quello di non spendere più di 6.500 euro per la "solita" moto tenuta bene e con massimo 40.000 chilometri. Poi ovviamente ogni esemplare è un caso a sé, specie se quello in oggetto è "da vetrina". La manutenzione prevede un tagliando ogni 12 mesi o 10.000 km.

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