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Una legge antirumore per gli impianti motoristici

il 21/05/2001 in Attualità

Guai in vista per autodromi, crossodromi e kartodromi?

Una legge antirumore per gli impianti motoristici
Il regolamento in approvazione prevede deroghe ulteriori concesse dai comuni, ma un autodromo

Guai in vista per autodromi, crossodromi e kartodromi?
di Riccardo Matesic




Sembra ormai in dirittura d?arrivo la legge antirumore, un provvedimento che regolamenterà le emissioni sonore in tutti gli impianti motoristici, quali autodromi, crossodromi o kartodromi. Si tratta di una legge che limiterà molto le possibilità di attività per tali impianti e che, teoricamente, potrebbe costringere le federazioni sportive a dettare nuove normative tecniche per ridurre il rumore dei mezzi da competizione.

Gli impianti motoristici sono infatti considerati ?sorgenti fisse di rumore? e rientrano pertanto nel campo d?azione della ?Legge quadro sull?inquinamento acustico?, la 447 del 26 ottobre 1995. Una legge vecchia di cinque anni, della quale non si era più parlato perché nessuno si è mai preoccupato di scrivere il necessario regolamento attuativo.
La questione è tornata però improvvisamente d?attualità nei mesi scorsi, quando il Consiglio dei Ministri ha approntato un disegno di legge con funzione di regolamento assai severo in materia di limiti acustici e di eventuali deroghe: nella prima stesura il valore medio da non superare nell?arco della giornata era stato fissato infatti in 70 dB/A (in città le strade più trafficate superano i 90 dB/A?), con la possibilità di concedere deroghe per un massimo di 12 giorni. Troppo pochi per garantire la normale attività degli autodromi.
Il mondo delle piste è corso allora ai ripari con un intervento diretto sull?ANCI (l?Associazione di Comuni Italiani, direttamente coinvolta nella redazione del regolamento) che ha portato a una bozza di decreto emendatache siamo in grado di anticiparvi. I limiti acustici sono rimasti più o meno gli stessi (anche se negli anni è previsto un irrigidimento) mentre sono sensibilmente aumentati i giorni concessi in deroga, passati a 30 o a 60 in funzione dell?attività svolta.
In più è prevista l?ulteriore possibilità di concordare con i comuni altri giorni di attività, in cambio di interventi di mitigazione e di insonorizzazione sui ricettori (residenti o affini) più esposti.
Il Regolamento, approvato definitivamente dal Governo Amato, è ora in firma dal Presidente della Repubblica, che lo emanerà in forma di decreto. Da indiscrezioni circolate i tempi non dovrebbero comunque essere brevissimi.

I contenuti del regolamento in approvazione
di Riccardo Matesic




Quando se n?è iniziato a parlare, sembrava per assurdo che gli autodromi fossero quasi destinati alla chiusura. Fortunatamente oggi, nell?ultima scrittura proposta e in attesa di approvazione, c?è stato un ammorbidimento.
È stato infatti stabilito un valore medio delle emissioni sonore (art. 3 comma 3) di 70 dB/A per i giorni di attività. La misurazione dovrà essere effettuata sul confine esterno dell?autodromo (sedime) nel periodo dalle 9.00 alle 18.30 e in questo arco di tempo il programma dell?attività in pista dovrà prevedere almeno un?ora di pausa.
Di per sé si tratta di un valore assai basso: molte strade pubbliche lo superano largamente. A ben guardare la legge fa però riferimento a un valore medio, vale a dire alla media delle misurazioni fatte nell?arco di tempo prescritto. Questo significa che il limite può essere rispettato abbastanza agevolmente recuperando silenzio nelle pause dell?attività giornaliera.
La cosa si farà certamente più difficile fra cinque anni, quando verrà accantonato il concetto della media per passare a un valore limite di 75 dB/A da non superare neanche come picco(art. 3 comma 3bis). E fra otto anni tale valore sarà portato addirittura a 73 Db/A, dalle 6.00 alle 22.00.
Malumore è stato creato però anche dalla regolamentazione delle deroghe: gli autodromi che ospitano la Formula Uno, la Formula 3000 o il Mondiale Grand Prix sembra infatti che avranno diritto a soli 30 giorni di deroga, a differenza degli altri impianti, quelli che non ospiteranno questa attività di vertice, per i quali la proroga sarà di 60 giorni. Probabilmente tale decisione è motivata dal fatto che Formula Uno e Formula 3000 non sono silenziate, non capiamo però perché inserire anche le moto da Gran Premio in questo gruppo penalizzante, visto che sono silenziate da molti anni.





Resta comunque spazio alla contrattazione con i comuni, che potranno concedere deroghe a patto che l?autodromo realizzi degli interventi di mitigazione del rumore e di insonorizzazione sui ricettori più direttamente coinvolti.
Apre infine la strada a problemi l?ultima frase dell?art 3 Comma 3, che concede la possibilità di limiti più restrittivi in funzione della ?zonizzazione comunale?. In altre parole se l?autodromo si trova in una zona dove per qualche motivo è coerente imporre dei limiti più severi, il comune ha il potere di intervenire in questo senso. Il riferimento a Imola, inserita in un centro urbano, o a Monza, che a sua volta è in un parco, sembra scontato. E per Monza appare difficile anche dialogare con i comuni competenti territorialmente, visto che sono addirittura tre, e mettere d?accordo più teste non è certamente un compito facile.
Ultima annotazione per dire che la legge non riguarda le regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Friuli e Val d?Aosta, oltre alle città di Trento e Bolzano), che potranno liberamente darsi regolamenti differenti. Fra gli autodromi l?unico che sorge in una regione a statuto speciale è Pergusa, che già ha diversi problemi con il lago omonimo. Sono invece diversi i crossodromi che saranno interessati da tale legge.

L?opinione dell?Associazione dei Circuiti
di Riccardo Matesic




Sul paventato decreto di regolamentazione del rumore negli autodromi abbiamo sentito il dott. Enrico Ferrari, direttore dell?Autodromo di Monza e presidente dell?AICA, l?Associazione nazionale dei circuiti. In questa veste Ferrari è stato l?interlocutore dell?ANCI (l?Associazione Nazionale dei Comuni d?Italia) nella messa a punto del decreto.


La prima domanda è allora d?obbligo: cosa pensa di questa futura normativa che regolerà le misurazioni del rumore negli autodromi?

?Bisogna premettere che al momento il decreto non è stato firmato dal presidente della Repubblica e non sappiamo ancora se e quando lo sarà. Comunque il giudizio è solo parzialmente positivo. Gli autodromi appoggiavano infatti una posizione più morbida concordata a suo tempo con l?ANCI. Al momento di redigere il decreto però, il Ministero dell?Ambiente ha voluto fissare dei limiti più severi che potrebbero essere difficili da rispettare, soprattutto in ottica futura, quando, fra 5/8 anni, interverranno limitazioni ancora più rigide. Probabilmente bisognerà silenziare ulteriormente i mezzi da corsa, ma prima di mettere le mani avanti su questo lasciateci sperimentare il regolamento che dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi?.


Ci sono dei problemi irrisolti nella formulazione conosciuta del decreto?

?Più che problemi direi anomalie. Ad esempio i tracciati che ospitano il G.P. di Formula Uno hanno diritto solo a 30 giorni l?anno di deroga mentre gli altri ne hanno 60. Nel nostro caso specifico, ad esempio, Monza, è stata scelta dall?Associazione dei Costruttori F.1 come uno dei quattro autodromi nel mondo dove le Formula Uno effettuano test. Per questo c?è stata concessa una proroga ulteriore di 7 giorni, ma questi test interferiranno con la restante attività programmata. Eppure abbiamo fatto notare che l?attività dell?autodromo ha ricadute economiche anche sull?indotto, sugli alberghi, sui ristoranti, su tutta la città. Dovrebbe insomma essere interesse di tutti che Monza possa tranquillamente ospitare i test F.1??.


Non c?è la possibilità di chiedere deroghe?

?La legge prevede possibili deroghe in cambio di interventi di limitazione del rumore su eventuali ricettori -residenti o affini- nell?area adiacente al circuito, ma un autodromo vicino o addirittura inserito in una città, come nel caso di Imola o Monza, come può intervenire sulle abitazioni di tutti i residenti??.
Una legge antirumore per gli impianti motoristici
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